Tortona e i suoi dazi
Foto del gualdo tortonese
I DAZI TORTONESI
Mentre Cristina era ancora in Lorena, riceveva le entrate di Tortona. Negli anni 60' del 500 il Governatore di Milano concesse ai commercianti svizzeri di acquistare il gualdo tortonese. Gli agenti di Cristina fecero ricorso ma non riuscirono ad evitare il crollo dei suoi incassi perché il commercio Milano-Genova si era spostato verso Alessandria.
Tortona, dal punto di vista sociale ed economico, risentì positivamente dell'arrivo di Cristina. Le strade e le piazze furono ripulite in occasione della sua visita e i luoghi di prostituzione vennero sostituiti dalla piccola Corte, caratterizzata da acquisti e consumi di lusso. Vennero installati attrezzi per pesare i carri dei commercianti e finalmente la città si liberò delle truppe che alloggiavano entro i suoi confini.
Per quanto riguarda l'economia Tortona mostrò segni di vivacità, ma non bisogna pensare che si trattò di uno sviluppo tumultuoso. Infatti la piccola Corte non era in grado di sviluppare grandi industrie ma alcuni tortonesi riuscirono ad avere posizioni piuttosto elevate e ad uscire dalla stretta cerchia tortonese. Dopo la morte di Cristina a Tortona erano presenti numerosi produttori-mercanti che producevano e vendevano nella loro bottega.
L'ARTE DELLA SETA
Nel 1570 il comune avviò un programma di sostegno economico per introdurre in città l'utilizzo della seta. Tuttavia il progetto non ebbe notevole successo e quando Cristina arrivò a Tortona, l'unico filatoio della città dovette essere sgomberato per lasciarle posto. Ma allora la lavorazione della seta ricopriva un ruolo molto importante, così nel 1580 Tortona ritentò. Un mercante di sete si trasferì in città e impiantò un nuovo filatoio. Inoltre aprì una scuola che insegnasse alle donne e alle monache l'arte della seta. Le donne erano appropriatamente istruite e seguite. Purtroppo però nel 1587 il filatoio verrà abbandonato per mancanza di successo.
Malgrado il fallimento nel settore tessile la città di Tortona si ritrovò più florida che nell'anno 1580, le botteghe e le merci si moltiplicarono soprattutto grazie alla duchessa che ci investiva tutte le sue ricchezze. Nel 1588 giunsero in città orafi e artigiani e nel 1589 nacque la prima banca tortonese
IL SALE A TORTONA
A Tortona il commercio del sale era la base nell'economia. Le tasse però erano ingenti e Cristina aveva ordinato di esentare dalla gabella i tortonesi più in difficoltà. Circa 150 tonnellate di sale erano prelevate ogni anno dai depositi di Serravalle e venduti prezzo fisso a Cristina. Lei possedeva il monopolio del sale a Tortona.