27 febbraio 2024

Scevà, meglio che schwa

Il termine italiano scevà indica «un simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e ha diverse funzioni [...]»; in fonetica, indica «la vocale centrale, equidistante dalle estreme» (Treccani), un suono che non fa parte delle vocali italiane. Per estensione, scevà è anche usato come nome del simbolo che denota tale suono nell'alfabeto fonetico internazionale, equivalente a un'e minuscola rotata di 180 gradi: «ə».

Scevà deriva dall'ebraico שְׁוָא šĕwā, con la possibile mediazione del tedesco Schwa.

Scevà è maschile: lo scevà, uno scevà.

Recentemente, in italiano certe persone hanno iniziato a usare la forma inglese schwa (adattamento dal tedesco), pronunciata in italiano (in AFI) /*ʃwa̍*/, o, alla tedesca, va̍*/, trattandola a volte come maschile e a volte come femminile.

Dato che esiste già un termine italiano equivalente, parlando e scrivendo in italiano è preferibile usare la parola italiana.

Se si vuole usare comunque il termine straniero, ricordiamo che bisogna scriverlo in corsivo (in quanto forestierismo) o, se non si dispone di questa possibilità tipografica, tra virgolette. Il termine può essere scritto con iniziale minuscola, se inteso come inglese («lo schwa»), o maiuscola, se inteso come tedesco («lo Schwa»). Per esempio: