Quello che ho imparato

Intervento alla SISSA di Trieste il 30 gennaio 2018, in occasione degli 85 anni di Gianfausto.

Per il video dell'intervento vedi sotto.

Caro Gianfausto,

anche io voglio farti i miei auguri piu` affettuosi e sinceri per il tuo compleanno.

I tuoi compleanni, quelli importanti, hanno scandito negli anni la vita del nostro gruppo. E` stato ricordato quello di Capri nel lontano 1993. All’epoca, alcuni dei presenti non erano neanche nati.

Allora eravamo pochini e anche un po` dispersi. Poi ne abbiamo fatto di strada, e intono a te e` cresciuto un bel gruppo in cui ormai si riconoscono varie generazioni che si sono avvicendate e che lo rinnovano di continuo.

Io ti conosco dal 1984, praticamente una vita.

Il pudore dei sentimenti mi impedisce di parlare pubblicamente degli aspetti personali del nostro lungo rapporto, che tengo fra le cose care della mia vita.

Dal punto di vista professionale, invece, mi piace ricordare alcune cose che ho imparato da te.

- La prima cosa che ho imparato da te e` come NON si fa politica accademica. Ci ho messo un po`, ma ormai mi e` perfettamente chiaro.

Scherzo, naturalmente.

- Poi ho imparato da te quel poco di matematica e di fisica che so. Ma questo e` quasi banale.

- Ho imparato da te che il nostro lavoro e` un privilegio, e proprio per questo va onorato impegnandosi con disinteresse e dedizione verso gli studenti e i colleghi piu` giovani.

- Ho imparato da te che la nostra attivita` di ricerca si puo` fare, e fare bene, senza prendersi troppo sul serio, senza intraprendere competizioni ridicole, riuscendo a divertirsi, salvaguardando i rapporti umani. Non c’e` articolo che valga una amicizia.

In una parola, direi che ho imparato da te che si puo` fare ricerca con leggerezza.

- Ho imparato da te il piacere di fare ricerca basandosi sulle proprie curiosita` intellettuali, senza inseguire le mode e i filoni in voga, anche a costo di scontare un po` di isolamento. Capisco che questo debba sembrare un atteggiamento marziano ai piu` giovani costretti a inseguire soglie e numeretti. Posso solo augurare a loro di liberarsene prima possibile.

- Ho imparato da te che la matematica e la fisica sono certamente interessanti nei loro aspetti tecnici, ma sono ancora piu` interessanti se sono parte di un tentativo piu` generale di capire come e` fatto il mondo, in rapporto con le altre forme di conoscenza. E chi si occupa di meccanica quantistica ha in questo una posizione privilegiata, avendo a che fare con una teoria molto elegante, capace di predizioni perfette, e che pero` non si capisce bene di cosa parli.

- Tuttavia, la cosa piu` importante che ho imparato da te rimanda proprio a questi momenti in cui periodicamente ci ritroviamo. Al fatto cioe` che questo lavoro riesce ad essere gratificante e piacevole se si svolge in stretto rapporto con un gruppo di persone con cui si condividono lo stile di lavoro e il piacere di ritrovarsi davanti a un bicchiere di vino.

Per me, e credo per i piu` anziani fra noi, questo e` stato un elemento fondamentale. Mi auguro che continui a esserlo anche per i piu` giovani, in modo da rinsaldare i legami che tengono unita questa nostra comunita` che tu hai fatto nascere e sviluppare.

Di tutto questo, e di altro ancora, ti ringrazio, caro Gianfausto e ti auguro lunga vita.

Sandro