Vino dell'Arbustum Gallicum

di Daniele Angelino

Mi chiamo Attilio, ho quindici anni e sono di origine celtica. 

Voglio raccontare un’esperienza fatta qualche giorno fa, che è stata molto divertente ed entusiasmante.

Finalmente ho aiutato mio padre a produrre il vino, utilizzando il sistema dell’Arbustum Gallicum. 

A qualche centinaio di metri dalla nostra abitazione, abbiamo una vasta pianura dove teniamo con cura le nostre coltivazioni. Dalle viti più mature, abbiamo raccolto le prime uve, che, con l’aiuto di alcuni ceppi di legna, abbiamo torchiato fino ad ottenere il vino stesso. Dalla nostra abitazione avevamo portato delle botti, in cui versare il vino per il trasporto. Con queste botti è abbastanza facile trasportare il vino, nonostante pesino molto e siano un grande carico da reggere sulla schiena. 

Arrivati a casa, abbiamo travasato all’interno di alcuni vasi di ceramica il nostro vino. Questi vasi permettono di conservare il  prodotto al meglio. 

Ormai si era fatta sera, allora, dopo aver mangiato, sono andato a dormire con la schiena dolorante per il lavoro svolto durante il giorno. 

Mio padre mi ha promesso che l’indomani avremmo assaggiato il vino, per vedere se era valsa la pena di fare questi sforzi. 

Mi sono svegliato presto e ho passato la giornata nei campi a svolgere altri lavori per le nostre colture. 

Finalmente è arrivata l’ora di cena e, come promesso da mio padre, ho assaggiato un po’ del nostro vino: era davvero buono. Ne abbiamo fatto poco, perché eravamo solo all’inizio del periodo dell’uva, ma ho chiesto a mia madre di produrre con la ceramica altri vasi, perché sicuramente faremo vino in grandi quantità.