La spilla rara

                               di Giulia Marsico

Mi chiamo Acilla e sono una ragazza romana.
Qualche settimana fa, durante una passeggiata per le vie della città, inciampai in uno strano oggetto, una spilla, diversa però da quelle che possedevo io, era molto più elegante e raffinata. 

Decisi allora di raccoglierla da terra e tornai a casa. Arrivata all’abitazione corsi da mio padre per chiedere informazioni sull’elegante spilla. 

Lui chiamò subito mia madre. Essi erano sbalorditi alla presenza dell'oggetto, mia madre mi disse che la spilla che tenevo in mano, molti anni prima, apparteneva ad una nobildonna romana della famiglia Orsini, che in seguito ad un incendio appiccato nel castello dovette fuggire altrove e che durante il viaggio perse proprio quella spilla, che lei tanto amava, dato che era un regalo della madre mancata durante l’adolescenza della figlia. 

A quelle parole rimasi a bocca aperta. Avevo tra le mani un oggetto ricercato da anni e che nessuno aveva mai trovato. Sul momento non seppi che fare, mio padre però mi consigliò di conservare la spilla e di non parlare con nessuno dell’accaduto. 

Feci come detto, conservai il monile in una scatolina nascosta sotto il letto, così che mai nessuno potesse trovarla. 

La mattina dopo uscii di casa e, arrivata a scuola, corsi subito dalla mia amica a raccontarle l’accaduto. 

Sapevo che mio padre mi aveva detto di non dire niente a nessuno, ma non potevo non comunicare la fantastica notizia ad una delle mie poche amiche. 

Quando poi tornai a casa, dopo esser rimasta il pomeriggio a scuola per svolgere i compiti assegnati, trovai i miei genitori con una faccia arrabbiata e delusa. 

Chiesi loro cosa fosse accaduto; mio padre mi rispose che delle guardie erano entrate in casa e avevano trovato la spilla, che io avevo trovato il giorno prima per strada, portandola via. 

Fui così dispiaciuta di aver detto alla mia amica del mio tesoro, avevo pensato di potermi fidare!

Solo allora capii perché mio padre mi aveva consigliato di tenere il segreto al sicuro, non si sa mai di chi ci si può veramente fidare e di chi no.