Albertus e il coltello fidato

di Giacomo Bassetti



Albertus era un soldato romano dell'Insubria centrale, una regione che non aveva mai amato per la sua gente arrogante e il clima rigido. Albertus aveva imparato ad adattarsi alle difficoltà della vita militare e a maneggiare con molta manualità un coltello che portava sempre con sé.


Un giorno, durante una missione di perlustrazione, Albertus si trovò ad attraversare una foresta fitta e oscura. Mentre avanzava tra gli alberi, sentì dei rumori che provenivano dall'interno del bosco. Era troppo silenzioso, troppo calmo, e il soldato cominciò a sospettare che ci fosse qualcosa.


In quel momento il suo coltello si rivelò un elemento prezioso. Lo estrasse dalla fodera e si avvicinò con cautela da dove proveniva il rumore, quando qualcuno gli saltò addosso di sorpresa.


Si trattava di una banda di briganti, armati fino ai denti, pronti ad attaccare chiunque si trovasse nel loro territorio. Albertus era da solo, ma non si arrese. Con il suo coltello in mano, si scagliò contro i briganti, colpendo senza pietà. La lotta fu feroce, ma alla fine Albertus ne uscì illeso, sconfiggendo gli aggressori e facendoli fuggire. 

Era un soldato romano, addestrato per situazioni come questa, ma sapeva che senza il suo coltello avrebbe avuto molte più difficoltà. Si rese conto che la sua abilità nel maneggiare quell'arma gli aveva salvato la vita.



Dopo quell'episodio, Albertus continuò ad addestrarsi con il coltello, migliorando sempre di più e perfezionando le sue tecniche. Era proprio quello che lo diversificava dagli altri soldati romani: il suo coraggio, la sua determinazione, la sua abilità nel maneggiare un'arma. E Albertus sapeva che, grazie a quel coltello, sarebbe stato  invincibile.