LA CONTRASTATA COSTRUZIONE DE “SA FUNTANA MANNA”
in un documento del 1856
A Scano vige il detto: “Iscanu sa idda ‘e s’abba”, ma l’acqua è sempre stata motivo di grandi diatribe. Gli amministratori non si smentiscono mai; è curioso notare come l’incoerenza dei consiglieri comunali sia cronica quasi che fosse insita nel loro DNA (toltene alcune onorevoli eccezioni). Questo lo possiamo notare anche riguardo alla costruzione della “Funtana manna” : prima voluta con tutte le forze, poi ottenuti tutte le autorizzazioni per la costruzione, non la ritenevano più necessaria, perché “…i nostri consiglieri dormono e mangiano… poco cale la mancanza delle acque poichè soddisfano a questo bisogno, ricorrendo a specifici liquidi di tutt’altro genere”. “Bontà divina se bevono!”… “Lode al nostro Sindaco per le energiche esortazioni con cui indarno si adopera a illuminare i consiglieri … e rimandandoli dove inciampino al retto sentiero.”
“Scano. (N. corr.) Già da un anno il Consiglio Comunale rispondendo ad un desiderio sentito dall’intera popolazione bilanciava la somma di L. 1000 e più per la costruzione di una pubblica fonte. Nonostante però ottenute l’approvazione dal sig. Intendente Generale e la scarsezza sempre crescente delle acque potabili già deviate dal loro corso ordinario, pare che la si voglia mandare all’eternità.
I signori consiglieri difatti avvisarono dapprima alla proposta d’un’opera di sì evidente necessità, poscia per una strana incoerenza a se medesimi formano l’unico ostacolo al suo compimento; avvegnachè si ostino a rifiutare l’opera prescritta dal signor ingegnere circa il disegno di costruzione.
Intanto se ha poco cibo da sfamarsi beve poco e male. E i nostri consiglieri? Dessi (toltene alcune onorevoli eccezioni) dormono e mangiano tranquillamente nei loro propositi. Ma i nostri consiglieri non sentono il bisogno di dissetarsi? Bontà divina se bevono!... Però poco loro cale la mancanza delle acque, poiché soddisfano a questo bisogno, ricorrendo a specifici e liquidi di tutt’altro genere… e per cui rendono più facili le loro digestioni.
Mentre facciamo sincera e pubblica testimonianza di lode al nostro signor Sindaco per le energiche esortazioni con cui indarno si adopera ad illuminare i consiglieri, raccomandiamo al sig. Intendente i provvedere alla bisogna c quella celerità che è del caso, chiamando i consiglieri al compimento dei loro doveri, e rimandandoli ove inciampino al retto sentiero”.