(prima Festa ‘totta idda – 1979 – balli in piazza davanti al primo murales eseguito dal gruppo giovani)
La Festa 'e totta idda nacque, quasi per gioco, nel luglio del 1979.
Al Rifugio La Madonnina, un gruppo di giornalisti frequentava un corso di aggiornamento promosso dal Gruppo di Studi e Ricerche Sociali della Sardegna. Il corsisti, guidati dal Dottor Caocci, Direttore di Nova Radio di Milano, sentirono l´esigenza di mettere in pratica le teorie studiate. L´obiettivo era quello di stimolare una comunità affinché organizzasse spontaneamente una festa tutta originale. Si pensò che Scano potesse essere la comunità ideale. Quindi fu interessato l´assessore Nanni Delogu il quale sposò la proposta si attivò immediatamente per sensibilizzare i concittadini. La popolazione rispose prontamente all´iniziativa e nel giro di pochi giorni la Festa aveva già la sua scaletta di programma. Per la manifestazione fu scelto il mese di Luglio, l´unico in cui non ci sono feste tradizionali ne a Scano ne in zona. L´appuntamento fu fissato per il 28 e 29. La gente presa da grande entusiasmo aprì le vecchie cassepanche e frugò nei soffitti alla ricerca di attrezzi in disuso. Ma soprattutto fece una ricerca attraverso i ricordi scoprendo così la storia e i grandi valori del passato della comunità scanese. Parteciparono in tanti grandi e piccoli, e tutti si organizzarono in comitati e gruppi spontanei. Ogni vicinato propose iniziative originali.
Si confezionò il pane in casa come era in uso nel passato; Si organizzarono mostre di manufatti tessili, di ricami e lavori all´uncinetto, di coltelli, di attrezzi agricoli, di cestineria e di bariles. Si fecero cortei in costume; si cantarono le opere dei poeti scanesi e si eseguì festosamente su ballu cantigu; furono messi in funzione antichi frantoi e vecchi mulini, e riattivate vecchie botteghe e laboratori artigiani. L´estro artistico si espresse in una Mostra di pittura e nella realizzazione del primo murales realizzato dai giovani del paese. Molti "comasinos" furono aperti ai turisti dove anziani in costume offrivano da bere e raccontavano vecchie storie. Durante la manifestazione la gente, presa dalla passione, si lasciò andare all´improvvisazione di altre iniziative. Basti ricordare tia Mallena Piludu che, nel rione su furraghe, rievocò il vaglio della farina secondo il modo tradizionale. La Festa ebbe un grande successo e ancora oggi ne è vivo il ricordo.
Il positivo risultato fece nascere un Comitato per coordinare le manifestazioni future che si sarebbero realizzate ogni cinque anni.
Infatti nel 1984 si svolse la seconda edizione.
A questa seguiranno le edizioni del 1988 e del 1992.
Nel 1989 La Pro Loco promosse la manifestazione per celebrare i dieci anni. Per l´occasione organizzò conferenze e dibattiti a cui presero parte docenti dell´Università di Sassari che parlarono della confezione del formaggio, dell´olio e del vino; il Presidente delle Confraternite sarde per promuovere la fondazione di una Associazione di volontariato per la gestione di un servizio di pronto soccorso con ambulanza; il Presidente dell´Esit, per promuovere iniziative turistiche, la Presidente delle Coop. Terra Nostra per promuovere l´Agruturismo, e tanti altri illustri personaggi. Nel 1994, la Pro Loco coordinò la manifestazione con la collaborazione dell´Ersat e della Comunità Montana del Montiferru. Il tema centrale fu la cucina e la pasticceria scanese. Mostre del pane tipico, delle pietanze e dei dolci. La manifestazione si concluse con una grande tavolata in piazza per degustazione dei prodotti locali.
Come si può notare, le date non seguono un andamento regolare. Ciò è dovuto al fatto che la Proloco ha cercato i rispettare la tappa quinquennale dell’evento, mentre invece il Comune ha preferito organizzarla alla scadenza dei quattro anni.
Nel 1996 la Festa è stata una delle più riuscite, così come quella del 2000. A queste sono seguite quelle del 2004, 2008 e 2012. Sebbene abbia perso la sua caratteristica principale e cioè, quella di essere una festa spontanea e lasciata alla fantasia della gente, tuttavia si può affermare che ormai fa parte tradizione scanese; un evento atteso e al quale non si può rinunciare.
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