> Cenni su Scano Montiferro

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Scano di Montiferro - Iscanu

Scano - Iscanu, 2000 abitanti, sorge alle pendici del Montiferru, grande vulcano spento, in una delle zone più salubri dell’Isola a 400 m. sul livello del mare, dal quale dista pochi chilometri. Facilmente raggiungibile da diversi punti, dista 18 Km dallo svincolo di Macomer della Strada Statale 131.

Le origini del paese sono incerte, tuttavia i documenti archeologici disseminati nel territorio,furrighesos o domus de janas, ci ricordano che la presenza dell’uomo in questa zona risale al neolitico (4000-3000 a.C.).

Non mancano poi le testimonianze di un buon numero di nuraghi e tombe di giganti, - quella di Pedras Doladas unica per tecnica costruttiva - e di insediamenti punici e romani comeSulù, S. Vittoria, Turre ’e Manigas e Donnigheddu. Mentre i reperti rinvenuti nell’abitato fanno pensare che il paese sia stato edificato su un preesistente villaggio romano.

Nel 1113, il paese fu donato da Costantino I di Lacon Giudice di Torres ai pisani e in particolare ai monaci camaldolesi. Cacciati via i pisani, - intorno al 1300 - per mano degli aragonesi, Scano passò al regno di Arborea. Subentrati poi gli spagnoli, il paese entrò a far parte della baronia del Montiferro.

Dal 1720 e fino all’unità d’Italia, il paese divenne proprietà dei piemontesi della casa Savoia.

Nel 1862 prese il nuovo nome: Scano di Montiferro.

Il territorio, vasto 60,48 Kmq, è caratterizzato da numerose sorgenti e da boschi secolari di lecci, querce, agrifogli e corbezzoli, dove trovano rifugio cinghiali e ricca selvaggina.

La parte montuosa presenta alcune zone di particolare interesse geo-speleologico (Pedras de Fogu, Sa Rocca Traessa e le grotte Su Suterru e Su Coro Malzu).

L'economia è prevalentemente agro-pastorale. I prodotti sono quelli derivati dall'allevamento, dalla coltura dell’ulivo, della vite e dall’artigianato.

Le attività emergenti sono: l’avicoltura, l’edilizia - particolarmente quella attenta al recupero dell’architettura locale - e l’apicoltura con il caratteristico miele del Montiferru, unico nel suo genere per gusto e fragranza. Questi settori hanno favorito lo sviluppo dell’agriturismo e del bed and breakfast.

Anche le nuove tecnologie sono sviluppate, il comune infatti ospita il Centro Multimediale Montiferru – www.montiferru.it/.

La gastronomia è ricca di pietanze dai sapori antichi. Il piatto tipico è sa timballa de arrosu, uno sformato di riso con ripieno di carni e verdure.

La coltura dell'ulivo e della vite offre un olio pregiato ed un ottimo vino.

Il pane e i dolci (amaretos, tiricas, pabassinos, pane de saba) sono confezionati ancora con metodi artigianali.

Fra i formaggi primeggiano su casizzolu, dalla caratteristica forma a pera, derivato dal latte vaccino e su pilotu, il vero pecorino sardo.

Gli scanesi sono rinomati per la loro creatività. Le prime manos de oro sono le donne che confezionano il pane ed il formaggio in forme originali e intrecciano raffinati manufatti. Gli artigiani invece lavorano il legno ed il ferro battuto, creano resolzas e bariles. Non mancano infine pittori, scultori, poeti, musicisti, cantanti, ballerini e attori.

L’arte e la tradizione spesso si intrecciano, specialmente in particolari ricorrenze dove il sacro e profano si fondono.

Il canto e il ballo, interpretati dai tenores Su Cuncordu Iscanesu, Su Cuncordu ’e Sant’Antiogu, Sas Battoro Colonnas e dal Gruppo Folk Montiferru, trasmettono di generazione in generazione l’anima della comunità.

L’arte poetica è molto sentita, grazie ai Concorsi promossi dal Comune e intitolati al poeta scanese Antonio Piludu; la pittura invece è promossa dalla Pro Loco che incoraggia con Mostre e Concorsi i giovani artisti. Mentre l’arte teatrale è rappresentata dal Gruppo Sperimentale Scanese.

Ogni anno il Carnevale si ripropone con i giochi equestri, le Cursas a puddas, le pariglie, i carri allegorici e le originali maschere. Tra queste spicca la caratteristica mama de Giolzi(detta anche sa Filonzana), un uomo travestito da vecchia vedova, che percorre le strade del paese alla disperata ricerca del figlio condannato al rogo e, come una Parca, fila il fragile filo della vita cantando lamenti funebri. In genere compare l’ultimo giorno del carnevale quasi a monito dopo la baldoria della festa. (per approfondire, clicca QUI ).

Le chiese

La Parrocchiale, dedicata a S. Pietro Apostolo, sorge sulle rovine di una necropoli punica e sulle fondamenta di un monastero camaldolese. Fu ricostruita alla fine del 1700, quasi completamente, in seguito ad un incendio. Custodisce interessanti opere d’arte fra le quali la statua lignea e dorata di San Pietro in cattedra (XVII sec.) forse di scuola stampacina, e due statue di bottega iberico-napoletana (XVIII sec) dedicate alla Vergine di tutti i Santi. Importante è l’archivio con documenti risalenti al XVI secolo.

S. Nicolò, con facciata in stile neoclassico, ospita dal 1600 l’Arciconfraternita di S. Croce, che presiede tutti gli anni le tradizionali cerimonie della Settimana Santa. Vi sono conservate una grande tela raffigurante il sepolcro del Cristo, con scene della passione e una tela bifrontale di Emilio Scherer (fine IX sec.). L’altare è decorato da Isidoro Delogu (primi XX sec).

S. Rosario, sede dell’omonima Confraternita, custodisce le statue di S. Sabina (XV sec.), della Madonna del Rosario, presumibile opera del maestro Lonis (XVIII sec.), e della Madonna de s’Incontru dell’artista Isidoro Delogu (primi XX sec.).

La confraternita delle Anime ha sede in due chiese, una adiacente la parrocchia e un’altra più grande, nella parte alta del paese. Al loro interno si trovano tre antiche pale d’altare raffiguranti il purgatorio.

Le chiese campestri

S. Antioco (XVII sec.), nell'omonima zona turistica, dove si festeggia il Martire sulcitano tre volte l’anno. (Per saperne di più clicca QUI)

Santa Barbara, incastonata tra le rocce in una zona ricca di nuraghi e domus de Janas, nei pressi del villaggio punico-romano di Su Lù.

Santa Croce e San Giorgio, poste a guardia del paese sulle due colline che delimitano l’abitato.

Santa Vittoria, a valle del paese, tra le rovine del monastero bizantino di turre ’e manigas.

Infine, una cappella, in prossimità della Tomba di Gigante di Pedras Doladas, a ricordo dell’istituzione del culto alla SS. Vergine di tutti i santi, patrona del paese.

Le feste

A Scano ogni occasione è buona per far festa. Infatti in qualsiasi periodo dell’anno potete trovarne una. Riportiamo qui le principali:

Sant'Antonio Abate 16 e 17 gennaio

Al tramonto della vigilia viene acceso su fogulone, il grande falò, che arde per tutta la notte. Degustazione di vino rosso e dolci tipici. La mattina del 17, distribuzione del pane de saba.

IL Carnevale

Sfilate di maschere e carri allegorici, giochi equestri a pariglie e cursa a puddas. Canti e balli tradizionali. Degustazione di tippulas longas e fae cun lardu. (Per approfondire clicca QUI)

Le cerimonie del Triduo Pasquale

Il Giovedì Santo, rappresentazione della lavanda dei piedi a dodici esponenti delle confraternite locali. Il venerdì Santo, via Crucis, crocefissione, deposizione (iscravamentu) e sepoltura del Cristo morto. Protagonisti della cerimonia i Discipulos in costumi seicenteschi. Suggestiva processione notturna con le torce tra le strade illuminate dalle fiaccole. Domenica di pasqua processione de S’Incontru di Maria con il risorto. (Guarda i video Sett. Santa 2011 e Sett. Santa 2012)

Sant'Antioco martire (il terzo lunedì di Pasqua e l’ultimo lunedì di Agosto)

Nella Festa di primavera il simulacro viene condotto alla chiesa campestre con un corteo di auto, mentre nella festa di fine agosto lo si accompagna a piedi lungo il sentiero di campagna. (Per saperne di più clicca QUI)

L’Assunta, 15 Agosto

solenne processione della Vergine Dormiente accompagnata da gruppi in costume. (Vedi le foto QUI)

Sa Festa manna 10,11,12 Settembre

Festa della patrona Regina di tutti i Santi.

Gare di poesia e concerti vari. Processione lungo le vie dell'abitato con cavalieri, gruppi in costume e banda musicale. Il 12 pellegrinaggio a Pedras Doladas, dove secondo la tradizione nel 1700 fu ritrovato il Simulacro dentro una tomba di gigante.

Santi Errio e Silvano 13 Settembre

Martiri scanesi delle persecuzioni romane. Solenne Processione con la Professione di Fede a Montrigu de reos, luogo del martirio.

Sa festa ’e totta idda

Nata nel 1979, si svolge ogni 4 anni nei mesi di Luglio - agosto. Manifestazione popolare di grande interesse storico e turistico per le varie rassegne etnografiche. (Vedi la storia di questa Festa QUI)

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