Preparazione

PREPARAZIONE ALLA S. CENA

Meditazione e preghiera da leggersi prima della S. Cena

La grazia del Signor nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio, Padre celeste, e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti noi. Amen.

Amati in Cristo,

siamo qui riuniti nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, al fine di prepararci degnamente a partecipare alla santa Cena, invocando sopra di noi la grazia e la benedizione dell’Iddio altissimo.

Questa ordinanza fu istituita dal nostro Salvatore, in commemorazione della Sua passione e della Sua morte. In essa, Egli ci si presenta come l’Agnello di Dio, il quale toglie il peccato dal mondo, e con il Suo sangue ci riscatta dal regno delle tenebre per condurci a Dio. Quindi, nell’accostarci alla mensa del Signore, riconosciamo di essere profondamente coscienti non solo dei nostri peccati, ma altresì ispirati da un vivo desiderio di appropriarci, mediante la fede, dei benefici della morte redentrice di Lui. Il tralcio non può portare alcun frutto se non dimora nella vite. Ora la vera vite è Gesù, e noi siamo i tralci. Per questo desideriamo ardentemente di stringerci sempre di più a Lui, di immedesimarci con Lui, come i tralci con la vite, al fine di ricevere da Lui virtù feconda in frutti di santità. Ora, per conseguire questo scopo, ci è di grande incoraggiamento questa Sua preziosa promessa: "Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui".

Ricordatevi però che incorrereste nel giudizio di Dio, accostandovi alla mensa del Signore senza provare un sincero pentimento dei vostri peccati, ed un vivo desiderio di convertirvi dalle tenebre all’Iddio vivente, in Cristo Gesù. Se lasciaste intendere, con le parole o con i fatti, di non ritenerlo quale vostro Salvatore; se con la bocca soltanto, e non con il cuore, Lo onoraste; se dimostraste di dimenticare Iddio, vituperando il Suo Nome, profanando i giorni a Lui consacrati, negando ai genitori o ai superiori il rispetto e l’ubbidienza, non rimettendo i falli a coloro che vi hanno offesi, o dandovi all’ira, all’odio, alla superbia, alla sensualità, all’iniquità, alla frode, all’avarizia, alla maldicenza ed alla calunnia, a qualsiasi impurità nei sentimenti o nei pensieri, nelle parole o nelle opere - tenete per certo che, in tali condizioni, partecipando alla Santa Cena, mangereste e berreste un giudizio contro voi stessi.

Affinché questo non accada e non ci esponiamo a colpe così gravi e ad una certa condanna, noi vi domandiamo nel nome del Signore:

- Confessate voi, nel cospetto dell’Iddio altissimo che investiga i cuori e le reni, di essere poveri peccatori, e ne provate voi un vero dolore? Riconoscete voi essere cosa insensata ed empia il ritenervi giusti per i vostri meriti, e non confidate voi che nella giustizia e nella grazia di Cristo?

Se è così, rispondete tacitamente col cuore di si.

- Credete voi che Gesù Cristo sia venuto quaggiù per salvare i peccatori, che Egli sia la luce del mondo, e che chiunque Lo segue non cammini più nelle tenebre, anzi, abbia la luce della vita? Credete voi che Egli ci abbia riscattati a prezzo del Suo sangue, e che in Lui sia la riconciliazione nostra con Dio, e non la nostra soltanto, ma quella di tutti gli uomini?

Se tale è la vostra fede, risponda il cuore di si.

- Siete voi risoluti di mostrarvene grati al Signor Gesù Cristo, per tutta la vita, con lo sradicare dal vostro cuore ogni empietà ed ogni peccaminosa concupiscenza, e vivendo nella purezza, nell’integrità e nella pietà? Siete voi desiderosi di essere, come si conviene a figli di Dio, misericordiosi, benigni, umili, mansueti e pazienti? Volete voi comportarvi fraternamente l’un l’altro, perdonandovi a vicenda come Cristo ha perdonato e "vestirvi di amore, che è il vincolo della perfezione?"

Se tale è la vostra risoluzione ferma e sincera, presa nel cospetto dell’onnisciente o onniveggente Iddio, risponda il cuore di sì.

- Se da tali disposizioni siete animati, siate certi che, per la vita, la passione e la morte di Cristo, avete già il perdono dei vostri peccati e che, perseverando in tali sentimenti, la grazia divina continuerà a riposare su di voi.

Quantunque la vostra fede sia ancora debole, il Signore è potente da rafforzarvi; benché imperfetta sia la vostra virtù, e il cuore vi condanni, il Signore è maggiore nel vostro cuore. Appunto per assicurarci questo conforto, Gesù Cristo istituì la Santa Cena, in memoria della Sua morte redentrice. Celebriamola, dunque, con letizia e con gratitudine, sino al giorno in cui, liberati dalla nostra croce, godremo la perfetta comunione del nostro Dio e Padre celeste.

Chi ciò crede e di cuore desidera, dica: Amen!

Eleviamo ora la nostra anima a Dio, dicendogli:

Iddio e Padre misericordioso, di cuore Ti ringraziamo della benignità dimostrataci istituendo la Santa Cena, per mezzo del Tuo Figliolo Gesù Cristo, a fine di confermarci il Tuo patto, fortificare la nostra fede così spesso vacillante, darci un pegno visibile della Tua grazia, e per accertarci della nostra redenzione e della nostra comunione con il nostro Salvatore.

Siccome desideriamo domani comparire alla Tua mensa, assistici nell’esame coscienzioso dello stato del nostro cuore, affinché ad essa non ci accostiamo senza una seria e ponderata riflessione, e non incorriamo nel tuo giudizio. Dacci di conoscere appieno le numerosissime nostre colpe, di pentircene sinceramente, e di umiliarci profondamente nel cospetto tuo santissimo.