6. Le responsabilità della famiglia vincolata a Dio dal patto di salvezza
6. Le responsabilità della famiglia vincolata a Dio dal patto di salvezza
Potrebbe sembrare che tutto ciò che importi sia far battezzare i vostri bambini, e tutto andrà loro bene. Questo è ciò che pensano molti membri di chiesa. Portano i bambini in chiesa e vogliono che siano battezzati come se fosse un’assicurazione di portata ultima. Da quel momento, però, non si vede alcuna differenza sostanziale fra la loro famiglia e quella dei loro vicini di casa, che fa professione di ateismo....
Se tu e tua moglie non vi amate come la Bibbia vi comanda, se non insegnate la Scrittura ai vostri figli, se non impartite loro la disciplina che vi prescrive la Parola di Dio, se non pregate con i vostri figli e per i vostri figli ogni giorno, se Cristo non sta al centro della vostra vita familiare, allora potreste battezzare i vostri figli fin che volete, ma essi cresceranno proprio come i figli dei pagani!
Ai tempi della Genesi, dove leggiamo per la prima volta del dovere di impartire il segno della salvezza su suo figlio, Dio disse di Abrahamo anche queste parole:
“Io infatti l'ho scelto perché insegni ai suoi figli, e ai suoi familiari dopo di lui, a seguire la via del Signore facendo ciò che è buono e giusto. E io, il Signore, manterrò per Abramo tutto quello che gli ho promesso” (Genesi 18:19).
Questo versetto ci parla delle responsabilità imposte ad Abrahamo di insegnare a suo figlio su Dio e su tutto ciò che Lo riguarda nel contesto della sua famiglia. Per Abrahamo la circoncisione non era la garanzia che Iddio avrebbe automaticamente salvato suo figlio. Essa era segno del patto che era stato stipulato fra lui e Dio: che egli avrebbe educato suo figlio nel Signore, e che Dio avrebbe avuto considerazione per lui.
Il nostro paese in particolare deve prestare molto bene attenzione a questo. La grande maggioranza degli abitanti del nostro paese si professa cristiana, e i loro nomi sono iscritti nei registri delle chiese o dell'anagrafe, ciononostante, nel nostro paese è sempre più prevalente il paganesimo, l’empietà, e l’immoralità. Spesso le nostre famiglie, proprio le famiglie che si dicono cristiane e che desiderano che i loro figli vengano battezzati, non sono sostanzialmente diversi per mentalità e modo di vivere, da coloro che non sono cristiani. Noi rendiamo culto al piacere, alla convenienza, al denaro, al successo, al potere, al prestigio ecc. proprio come fa il mondo. Non preghiamo nelle nostre case più di quanto non facciano i nostri rispettabili vicini. Andiamo in chiesa “ogni tanto”, credendo così di compiacere Dio, e pure ci arrabbiamo se capita che il culto superi di cinque o dieci minuti il mezzogiorno. Insegniamo ai nostri figli con grande impegno la matematica, la scienza, la finanza, il calcio, il tennis, il golf, e forse il balletto, la musica, l’arte, il teatro… Quanto tempo però passiamo, e quanta energia spendiamo per insegnare ai nostri figli le cose che riguardano Dio ed il modo di vivere e di pensare che Cristo ci ha insegnato? Vogliamo che siano battezzati nel nome di Gesù Cristo, ma in pratica, nella nostra vita, Gesù Cristo rimane un eminente estraneo!
Dio salverà le nostre famiglie e i nostri figli, non in forza di qualche cerimonia di battesimo a cui li abbiamo sottoposti, ma sulla base dell’insegnamento e dell’esempio che avremo dato loro di una vita veramente in sintonia con Dio e fedele al patto che lega a Lui il popolo di Dio.
Consideriamo attentamente una delle promesse che ci vien chiesto di fare davanti al Signore quando battezziamo i nostri figli:
Consacrate ora voi, senza riserve, il vostro figlio a Dio, e promettete, in umile dipendenza dalla grazia di Dio, che vi adoprerete ad essergli personalmente esempio di fedeltà al Signore, che pregherete con e per lui, che gli insegnerete le dottrine della nostra santa fede, e che vi sforzerete, mediante tutti i mezzi che Dio pone a nostra disposizione, di educarlo nella disciplina e nell’ammonizione del Signore?
Conosco un pastore che rivolge un’ulteriore domanda ai genitori che portano al battesimo il loro secondo, terzo, quarto… figlio. Dato che quei genitori hanno già fatto le loro promesse, egli chiede loro:
“Avete voi mantenuto la promessa che avete fatto a Dio al riguardo del vostro precedente figlio, tanto da poterla rinnovare ora con una coscienza chiara e sincera?”.
Egli rivolge questa domanda a quel padre e a quella madre di fronte a tutta la comunità riunita! Ora è vero che nessuno può dire di avere perfettamente mantenuto davanti al Signore questa promessa. Facciamo del nostro meglio per mantenerla. Dobbiamo dirci l’un l’altro: “Smettiamola di prenderci in giro. Per troppi di noi queste promesse non sono altro che un’esteriorità, una convenienza sociale, una tradizione, nel senso peggiore del termine, una formalità priva di reale significato”.
Potrebbe dire il Signore di noi ciò che disse di Abrahamo: “…perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui di seguire la via dell'Eterno”? Se non possiamo rispondere Si, dispiace, ma non serve proprio a nulla portare i nostri figli al Battesimo, anzi, facciamo un danno maggiore di quando non ce li avessimo portati. Quando noi, come genitori ci rammentiamo del segno di salvezza che è stato applicato ai nostri figli, esso deve essere un ulteriore richiamo nei nostri confronti ad educarli come Dio ci ha insegnato. I nostri figli non ci appartengono. Dio ce li ha dati, come ci ha dato ogni cosa che abbiamo. Noi siamo solo amministratori. Per questo dobbiamo educare i nostri figli secondo la volontà del Signore. Altrimenti negheremmo che appartengono a Lui.
Permettetemi ora che mi rivolga a voi che siete stati portati al battesimo in forza del patto che lega a Dio il Suo popolo. Il segno della salvezza, il segno della fede dei vostri genitori, è stato applicato a voi. E’ una vocazione, un comando, per voi, di ravvedervi dai vostri peccati e di seguire Gesù. Se i vostri genitori sono stati fedeli, voi siete depositari di benedizioni che i figli di questo mondo neppure immaginano.
Sodoma non aveva Bibbia alcuna, ma a voi è stata insegnata la Parola di Dio, hanno pregato per voi e con voi, vi è stato dato un buon esempio, avete appreso della Legge e della misericordia di Dio; se ora non vivete per il Signore, vi attende un giudizio peggiore di quei figli che non hanno mai conosciuto questa benedizione. Il vostro battesimo da bambini è l’appello che Dio vi rivolge di consacrarvi al Signore e Salvatore Gesù Cristo, e non solo a parole, ma in fatti e verità. Se non prestate ascolto a questo appello, la cosa diventa scottante... Come disse il Signore Gesù per la città di Capernaum, che rimase priva di pentimento persino dopo tutto ciò che il Signore vi aveva compiuto, ed era moltissimo, “Io vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sòdoma e Gomorra saranno trattati meno severamente degli abitanti di quelle città” (Matteo 10:15).
Genitori, non fate davanti al Signore una promessa, soltanto per convenienza sociale, sapendo benissimo che non la manterrete mai. Immaginate di presentarvi di fronte al Signore, al Dio vivente pronunciando parole che per noi non significano nulla, soltanto per acquisire un po’ di rispettabilità sociale! Se fate questo, come dice la Bibbia, "il sangue dei vostri figli sarà sul vostro capo". Rimarrà scritto per l’eternità a vostra vergogna, l’avervi preso gioco, ridicolizzato, offeso, l’onnipotente Dio!