Questioni da considerare

9. Questioni da considerare

Se esitate a far battezzare i vostri figli, dovreste attentamente considerare le seguenti questioni:

(1) Se aveste vissuto nel periodo dell’Antico Testamento, avreste voi applicato il segno della salvezza, la circoncisione, a vostro figlio? Di solito la stessa domanda che si farebbe sul Battesimo si può fare anche al riguardo della circoncisione nell’Antico Testamento, perché il Battesimo è l’adempimento della circoncisione. Che avremmo pensato se Abrahamo avesse detto a Dio: “Signore, io non credo che dovremmo circoncidere Isacco. Credo che dovremmo aspettare fintanto che egli possa professare la propria fede prima di applicargli il segno della salvezza. E poi, non c’è proprio alcuna differenza fra Isacco ed il figlio del Faraone”. L’incongruenza di una simile risposta dovrebbe risultare anche quando consideriamo la questione del battesimo dei bambini.

(2) Come potremmo predicare, o ascoltare, sermoni dall’Antico Testamento, se Dio tratta diversamente oggi le famiglie del Nuovo Testamento? I testi dell’Antico Testamento erano stati scritti nel contesto di famiglie legate a Dio con un patto, dove il segno della salvezza era coerentemente applicato a tutti i bambini. Se noi rifiutassimo questa benedizione, in che modo determineremmo quali brani dell’Antico Testamento si applichino oggi alla nostra situazione?

(3) Che intende dire Paolo in 1 Corinzi 7:14 dove egli chiama “santi” o “a parte” i figli dei genitori credenti? Bisognerebbe resistere allo spirito stesso di questo brano se egli fosse contrario al battesimo dei bambini.

(4) Forse che il Signore considera allo stesso modo le famiglie non credenti e quelle che appartengono al Suo popolo? Vi è un grande contrasto fra le famiglie dedite all’empietà e quelle che amano il Signore: “Non devi adorare né rendere culto a cose di questo genere. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio e non sopporto di avere rivali, punisco la colpa di chi mi offende anche sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione" (Esodo 20:5); "Ma l'amore del Signore dura per sempre per quelli che credono in lui, la sua grazia si estende di padre in figlio" (Sl. 103:17).

Il favore del Signore su una casa ed il giudizio di Dio sull’altra, è evidente. Come si potrebbe leggere la Sua Parola e vdire che i figli di Erode e i figli del popolo di Dio sono la stessa cosa?

(5) Se vi sono due popoli di Dio completamente diversi con poca unità – il popolo di Dio nell’Antico Testamento, e la Chiesa del Nuovo Testamento – come potrebbe Romani 11:17 rappresentare i due popoli come uno solo? Qui Paolo insegna chiaramente che noi, la Chiesa del Nuovo Testamento, veniamo innestati nel tronco pre-esistente, e godiamo dello stesso sistema di radici. Non ci sono due alberi differenti, ma uno. Certamente vi sono differenze, dato che molto è stato adempiuto, ma bisogna stare attenti a non distruggere la continuità.

(6) Se Dio avesse voluto che noi cessavano di applicare il segno della salvezza ai nostri figli, perché non ha esplicitamente comandato nel Nuovo Testamento di cambiare il modello dell’Antico Testamento, e di smettere di applicare il segno del patto ai nostri figli? Non si tratta di questione da poco. Se il comando fosse stato cambiato, un modello religioso significativo e fondamentale di 1700 anni dovrebbe essere messo da parte. E’ chiaro che la circoncisione è stata sostituita con il Battesimo come segno di salvezza, ma non c’è neanche il minimo accenno sulla necessità di astenerci dall’amministrarlo ai bambini. E’ vero il contrario! Pietro dice che la promessa riguarda i figli dei figli, e noi leggiamo che intere famiglie venivano battezzate. Non c’è quindi, alcuna ragione biblica per sospendere l’amministrazione di questa meravigliosa e lungamente onorata benedizione.