Un borgo incantato nel cuore della provincia di Caserta: Vallata (CE) 19-4-12

Il nostro paese, per le sue immense radici storiche, culturali ed artistiche, ha da sempre incamerato una trazione specificamente turistica, a volte ben valorizzata ed altre volte un po’ meno a seconda dei posti e dei periodi.

Un classico esempio lo è la provincia di Caserta, quando la si nomina tutti l’associano a livello turistico alla sua fantastica e monumentale Reggia, tralasciando invece innumerevoli siti con diversa e variegata valenza.

Ciò crea un sovraffollamento, una difficile gestione ed una disomogeneità della distribuzione della ricchezza e della popolazione, problemi ormai cronici qui da noi.

Ecco perché oggi vi portiamo alla scoperta di uno spicchio di territorio lontano dai grandi flussi economici e capitalistici, quindi per forza maggiore delle cose completamente escluso spesso anche da quelli turistici!

I monti del Maggiore

Nascosti alla visibilità oggettiva ma non a quella concreta, i monti del Maggiore come ogni elevazione sono visibilissimi anche da centinaia di kilometri di distanza, anzi addirittura per la loro posizione rappresentano giusto il cuore della provincia Casertana; estesi da Caiazzo, punto più ad est, fino alle preziose fonti idriche di Riardo, più ad ovest, costituiscono una lunga catena longitudinale di cime, poste su più contrafforti, quasi tutte collegate tra loro ma solcate da antiche vallate e qualche pianoro; trovano la sua massima elevazione nel pizzo san Salvatore di 1033 metri di quota.

Le peculiarità di queste terre sono tantissime, dagli incantevoli scenari paesaggistici ai tanti borghi caratteristici spesso arroccati su alti speroni rocciosi, dalle antiche tradizioni e sapori ancora originali alla tranquillità e pace dei luoghi. Da sottolineare la grande ospitalità delle persone abituate a ritmi ancora naturali, ancora scanditi da un sentire ed un vivere a pieno contatto con la madre terra; assolutamente poi da non dimenticare le tantissime testimonianze archeologiche, degli scavi della città romana di Trebula ai resti del monastero di Villa Santa Croce ed agli eremi di Croce.

Come vedete c’è tanto ma veramente tanto da visitare e da vivere, perciò vi parlerò ora del solo borgo di Vallata e del suo vicinato prendendolo però come simbolo di tanti altri in zona non meno importanti!

Il borgo di Vallata

Vallata, posto nel comune di Castel di Sasso, costituisce un classico esempio di come era strutturata una comunità che viveva in zona conciliandosi alla perfezione con l’ambiente circostante, questo perché questo borgo oggi si presenta quasi del tutto abbandonato; proprio ciò ha fatto sì che l’intero paesino conservasse alla perfezione la sua conformazione, il suo raccoglimento, che il tutto si cristallizzasse fermando le lancette dell’orologio temporale in epoche passate, a quando pastori e contadini, in gran numero, con il loro stabile presidio si ponevano a difesa e cura di codesto territorio.

Posto ad un’altezza di 160 metri, adagiato sulle verdi pendici di monte Maiulo e monte Caruso, è di origine medievale, formato da poche case, sorte direttamente nella roccia, ed ubicate ai lati di due stradine che l’attraversano confluenti in un tratturo della transumanza che si inerpica verso le alture circostanti. Al centro del borgo la casa a torre Apisa, datata 1538, un tempo appartenuta al feudatario Carafa di Columbrano, presenta una splendida torre colombaia a pianta quadrata, testimonianza della pratica dei piccioni viaggiatori.

All’interno del borgo, di notevole importanza per il mantenimento inalterato delle caratteristiche tipiche dell’architettura rurale locale è la ex Casa Simeoni, databile intorno al 1700, costituita da stalla con mangiatoia, cucina, patio con forno a legna ed annessa fornace ed altre camere.

Tutt’intorno tante altre casette tutte in pietra viva, concentrate, l’una costituisce riparo della sua vicina, raggruppate in stretta comunità per farsi forza a vicenda così come facevano i loro vigili custodi.

Meraviglioso lo scenario paesaggistico circostante che avvolge come in un dipinto il borgo; ovviamente in ogni stagione si presenta sotto colori, profumi e forme diversi e, unici!

Tante anche le possibilità di passeggiare addentrandosi lungo mulattiere, sentieri e viottoli in ambienti molto variegati: dal veloce sentierino in ripida discesa per raggiungere il ruscello ed i resti di un lavatoio in comune con l’abitato di Morrone, posto sulla sponda opposta, all’impervia mulattiera in diretta ascesa verso il pietroso monte Caruso, alla dolce via quasi tutta nel bosco dei Lombardi per salire alle Campestre ed al seguente abitato di Villa Santa Croce.

Un avvincente prossimo progetto in Vallata

Un progetto molto interessante riguarderà il borgo di Vallata, un manipolo di coraggiosi pionieri tra i quali Antonio Sangiovanni del laboratorio del camminare Natureduca, Serafina Ragazzino della locale proloco La Castellana ed Alessandro Santulli, fotoreporter Casertano, riporteranno in vita il paesino per una settimana, precisamente la terza settimana di giugno 2012, dal 19 al 24. In pratica verrà organizzato un campo estivo aperto a chiunque con un intensa settimana di attività tutte legate alle tradizioni del territorio per valorizzarlo e farlo conoscere ma soprattutto per creare un confronto tra gli abitanti locali e la gente di altre dimore, un confronto ed uno scambio che oggi si ritiene indispensabile per ridettare delle nuove linee guida in una società economica quasi al collasso: tornare a ritmi di vita più lenti, più riflessivi, più alla portata della vera natura dell’essere umano in rispetto della sua dignità è il primo scopo che si prefigge il campo, impostato su un sistema di mutuo aiuto! Un piccolo passo verso una presa di coscienza che ad ogni modo dovrà arrivare!

Al seguente link il programma completo del campo estivo:

https://sites.google.com/site/alessandrosantulli/vivere-un-borgo-rurale-19-24-giugno-2012

Alessandro Santulli