Alla ricerca dell’asparago casertano 27-3-10
Mezzano, 27-3-10
Visto finalmente lo stabilizzarsi delle giornate, l’aumento progressivo delle temperature e dell’allungarsi delle giornate (tramonto verso le 18 e 30) sabato 27 marzo decido di accompagnare qualche amico alla ricerca dell’alquanto famoso asparago casertano. Decidono di unirsi alla compagnia Raffaele Pontillo, Nando Salafia, Pasquale Tartaglione, Luigi Rende e Mina Fiore a cui si aggiungerà nel finale anche il carissimo Gaetano Merola. Incontrati tutti al cimitero di Caserta verso le 14 e 30 ci dirigiamo in auto all’antico borgo di Mezzano, qui lasciamo l’auto proprio sotto la montagna alla fine della strada carrozzabile da cui iniziamo a salire per il classico tracciato che dal cuore del paese sale al sovrastante percorso dell’acquedotto Carolino.
I ragazzi all’inizio come tutti hanno grossi problemi per individuare gli asparagi, prima di tutto gli faccio un veloce corso sull’individuazione rapida delle piantine, a tal fine Pasquale mi sembra molto interessato. Raggiunto l’acquedotto decidiamo di proseguire sempre in salita cercando di seguire un vecchio sentiero addentrandoci nella fitta pineta, che purtroppo mio malgrado vedo sempre più morente infatti qualche pino ci sbarra la strada ma noi facilmente lo aggiriamo. Iniziamo fin da subito la raccolta di asparagi, io nel tempo di una telefonata da parte di Pasquale ne raccolgo già un bel mazzettino, gli altri per il momento arrancano perciò decido di aiutarli da vicino nella ricerca; ne indico qualcuno prima a Pasquale molti dopo a Luigi, così facendo iniziamo una progressiva e fruttuosa raccolta. Al mio fianco rimangono Mina, Luigi e Pasquale, Raf e Nando sono più attardati, con loro lasciamo il sentiero e continuiamo la nostra ricerca tra i fitti cespugli al limite superiore della pineta, così facendo aumentiamo di molto il nostro bottino riuscendo spesso a trovarne dove di solito gli altri ricercatori non vanno, quindi visto il buon andamento decido di prendermi una pausa scattando qualche foto.
Dopo un’oretta rincontro Nando che sembra voler proseguire al nostro passo, quindi seguo Luigi, che ormai sembra diventato un ricercatore provetto, sui pendii ora erbosi più alti; qui ci si spalanca avanti a noi una bellissima visuale che affascina molto Pasquale, intanto Mina sembra un po’ stanca e si da alla raccolta di qualche fiore spontaneo.
Dopo una breve sosta per riposare si decide di scendere, Mina e Luigi affrettano il passo e rapidamente scompaiono avanti a noi senza più rivederli (poi per telefono di diranno più in là che hanno fatto rapido ritorno a casa); rimaniamo io e Pasquale che tra qualche foto, due parole sulle tecniche fotografiche, qualche altro asparago raccolto qua e là ridiscendiamo sull’acquedotto, dove ci sediamo ed aspettiamo l’arrivo dopo una mezz’oretta di Nando e Raf, tutte e due in compagnia di un bel mazzo di asparagi.
Ora tutti insieme proseguendo in piano sul tracciato dell’acquedotto visitiamo la presa d’acqua di Mezzano passando per l’occhio, punto di visione all’interno del corso d’acqua, e vicino una carcassa credo di una volpe; ammirata l’impervia cascata d’acqua uscente dalla presa facciamo dietrofront per ritornare alle auto subito dopo aver ammirato un manipolo di ragazzi anche loro alla ricerca di asparagi e con ottimi risultati! Lungo la strada del ritorno, con già le prime luci serali, incontriamo anche il nostro caro amico Gaetano che ci riaccompagna alle auto e ci delizia con qualche sua immancabile battuta. Verso le 18 e 30 quindi siamo di nuovo giù a Mezzano, abbiamo trascorso circa 4 ore in collina e ne siamo completamente soddisfatti, non solo perché il bottino finale è di un bel fascio di asparagi a testa ma anche perché la natura in cui abbiamo passato un po’ del nostro tempo ci ha deliziato e svagato.
Alessandro Santulli