Gustavo Levorin

Secondo la testimonianza di Gaddi, suo compagno di carcere, il padovano Levorin “trasportato al carcere, organizza i detenuti politici, allaccia delle relazioni con l’esterno, ha buone parole per tutti...non si abbatte mai.” Ai compagni che uscivano, dava sempre un solo consiglio: continuare, intensificare la lotta contro i nazi-fascisti. “La mia vita non conta, colpite e colpite forte con tutti i mezzi”. E, sempre a Gaddi, prima della scarcerazione di quest’ultimo, consegnò la lista dei recapiti delle formazioni partigiane, perché, se gli fosse stata trovata addosso, avrebbe messo in pericolo i compagni: “Non voglio che tu tema che mi abbiano trovato addosso gli indirizzi. Muoio tranquillo, conscio di aver fatto il mio dovere, Mi dispiace solo di non poter essere stato più utile per il partito, e mi dispiace per le sorelle, poverette! Fatti coraggio e se riesci a salvarti ricordami ai compagni”.

Convinto antifascista, dedito alla stampa di materiali propagandistici, aveva lottato senza risparmiarsi pur di vedere, un giorno, la Patria libera da ogni oppressione politica e sociale. Dall’8 settembre 1943 si era dedicato ad organizzare a Mestre nuclei armati di operai e contadini. Questa attività aveva portato al suo arresto nel 1944. Aveva affrontato la morte con serenità, convinto che il suo sacrificio non sarebbe stato vano. Morì il 28 luglio 1944 a soli 38 anni, per rappresaglia, in seguito all’attentato partigiano compiuto a Venezia contro la sede del Comando provinciale della Guardia nazionale repubblicana, a Ca’ Giustinian.

Fonti

  • Commemorazione dei tredici Martiri nel XX anniversario della Resistenza, a cura dell’Amministrazione Comunale di San Donà di Piave
  • M. Biason, Un soffio di libertà. La Resistenza nel Basso Piave, Nuova Dimensione -Iveser -Anpi S. Donà, Portogruaro, 2007
  • Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI
  • Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3588), INFP - ANPI