Giovanni Tronco

Giovanni Tronco, iscritto al Partito comunista e componente della brigata “Venezia”, si occupava principalmente di diffusione della stampa clandestina, del collegamento tra i vari nuclei della Resistenza veneziana e dell’espatrio degli ex prigionieri alleati. Quando fu arrestato a San Donà di Piave l’11 gennaio 1944, aveva 39 anni; venne immediatamente rinchiuso nel carcere di Santa Maria Maggiore. Il 26 luglio una bomba, piazzata dai partigiani, aveva fatto esplodere la sede del Comando provinciale della GNR (Guardia nazionale repubblicana) di Venezia, a Ca’ Giustinian. Alle ore 5 di due giorni dopo Giovanni Tronco venne prelevato assieme ad altri dodici prigionieri e fucilato sulle macerie dell’edificio. Un mese prima di essere assassinato, il fabbro aveva scritto queste parole alla moglie: ”Ti raccomando di essere forte, qualunque cosa possa accadere io sono rassegnato a tutto. Ti raccomando una cosa sola, di educare la bambina”. Poco prima di morire riuscì a scrivere un’ultima raccomandazione, che costituisce una testimonianza dell’affetto che provava per la moglie e per la figlia : “Ti raccomando di essere forte, perdonami il male che involontariamente ti ho fatto, ti raccomando la bambina. Saluti a tutti. Addio!”

Fonti

  • Commemorazione dei tredici Martiri nel XX anniversario della Resistenza, a cura dell’Amministrazione Comunale di San Donà di Piave
  • M. Biason, Un soffio di libertà. La Resistenza nel Basso Piave, Nuova Dimensione -Iveser -Anpi S. Donà, Portogruaro, 2007
  • Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI
  • Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3588), INFP - ANPI