Dalle stalle alle stelle

Nicholas Charles Sparks

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Maggio 2023

Nicholas Charles Sparks è uno scrittore statunitense di grande fama che con i suoi romanzi ha lasciato nel cuore di ogni persona un messaggio importante. Nasce ad Omaha, in Nebraska, il 31 dicembre del 1965, da Patrick Michael Sparks, professore, e da Jill Emma Marie Thoene, casalinga. Riceve un'educazione cattolica, infatti tra i temi portanti dei romanzi di Sparks vi sono la spiritualità, la fede e il destino. Sin da piccolo manifesta il suo interesse per la scrittura e per il viaggio ed è proprio questa curiosità verso le altre culture che lo spinge ad arricchire le sue conoscenze e a riportare nero su bianco quanto più gli lascia impresso un posto o un qualsiasi avvenimento. Laureatosi con lode nel 1988 e sposatosi con Cathy Cote nel 1989, si trasferisce a New Bern, in North Carolina, dove inizia a scrivere i suoi libri e dove vive ancora oggi insieme alla moglie e ai loro cinque figli.

Sparks scrive il suo primo romanzo dal titolo The Passing, mai pubblicato, nel 1985, quando è ancora uno studente. Raggiunta la notorietà, fa ritorno a New Bern, in North Carolina. Da allora scrive numerosi altri best seller, molti dei quali diventeranno dei film di successo come Le parole che non ti ho detto e i Passi dell’amore.

Nel 1992 si trasferisce per un periodo a Washington ed è lì che inizia a scrivere Le pagine della nostra vita, che pubblicato nel 1996 otterrà ben presto un notevole successo, raggiungendo la prima posizione del New York Times best seller list. Questo romanzo, divenuto successivamente anche un film, narra la storia d’amore tra i due giovani protagonisti Allie e Noah, ostacolata dai difficili momenti della vita. La vicenda insegna come l’amore vince su tutto, l’amore che non conosce tempo, età e memoria, così come dimostra l’ultima scena del film in cui Allie e Noah sono anziani, lei malata di Alzheimer e lui le legge le pagine di un libro che con la loro vita hanno scritto insieme, in modo da non farle dimenticare i bei momenti trascorsi e farla sorridere, anche se per pochi minuti. L’altro tema che emerge dal romanzo è quello della malattia che pian piano svilisce la donna, ma insegna che le persone ammalate di Alzheimer non sono irrecuperabili anzi, pur dimenticando le cose, avvertono meglio di chiunque altro l’affetto e l’amore che viene dato loro.

Harrison Ford

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Aprile 2023

Harrison Ford è un attore statunitense noto per avere interpretato diversi ruoli nelle più belle e famose saghe del cinema americano. Nasce a Chicago il 13 luglio del 1942 da Dorothy Nidelman, di origini ebree, e da John William "Christopher" Ford di origini cristiane. Dopo essersi diplomato nel 1960 alla Maine Township High School di Park Ridge, frequenta il Ripon College in Wisconsin, dove segue un corso di arte drammatica, ma non conclude gli studi poiché viene espulso dalla scuola a tre giorni dalla sua fine.  Lasciato il college, si trasferisce in California e ottiene prima un contratto con la Columbia Pictures e poi con la Universal Studios, grazie alle quali riesce a interpretare piccoli ruoli in tv e personaggi minori in alcuni film. Tuttavia, le sue prime performance sul palcoscenico non gli daranno le soddisfazioni sperate, al punto che decide di iniziare a fare il falegname autodidatta, fino a quando nel 1973 viene notato da Georges Lucas che lo chiama per recitare il ruolo di Bob Alfa nel film American Graffiti. Riconosciuta la sua bravura, Lucas lo richiama per interpretare la parte di Ian Solo in Star Words che lo renderà un attore a tutti gli effetti. Il suo nome sarà ricordato anche per il ruolo di Indiana Jones nei famosi film diretti da Steven Spielberg.  Notato da Francis Ford Coppola che gli affida la parte del colonnello Lucas nel film Apocalypse Now, nel 1982 interpreta Rick Deckard in Blade Runner di Ridley Scott, considerato uno dei film di fantascienza più belli di sempre. Gli anni Novanta e Duemila continuano per Harrison Ford sotto i riflettori, al fianco delle star più celebri del cinema americano. Tra gli altri film si ricordano Il fuggitivo di Adrea Davis, in cui recita accanto a Tommy Lee Jones, il remake di Sabrina di Sydney Pollack e Le verità nascoste di Robert Zemeckis, probabilmente l’unico ruolo da "cattivo”, al fianco di Michelle Pfeiffer. Nel 2013 interpreta l’allenatore di baseball Wesley Branch Rickey nel film 42 e nello stesso anno è nel cast di Il potere dei soldi, dove interpreta il potente magnate Jock, e nel fantasy Ender's Game dove gli viene affidato il ruolo del colonnello Graff. L'anno dopo è uno dei protagonisti de I mercenari 3 insieme a Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Wesley Snipes, Mel Gibson e Antonio Banderas. Nel 2015 interpreta di nuovo Ian Solo nel nuovo capitolo della saga intergalattica ideata da George Lucas Star Wars: Il risveglio della Forza, per la quale ottenne il premio nel 2016. Dopo trentacinque anni nel 2017 riprende un altro suo storico personaggio, Rick Deckard di Blade Runner, recitando al fianco di Ryan Gosling nel sequel Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve. La partecipazione di Harrison Ford a numerosi film di successo gli ha consentito di ricevere una candidatura all'Oscar per il miglior attore per Witness - Il testimone nel 1986, quattro nomination ai Golden Globe e una ai Premi BAFTA.

Tutti noi abbiamo grandi cambiamenti nelle nostre vite che sono più o meno una seconda possibilità. (Harrison Ford)

Gina Lollobrigida

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Marzo 2023

Gina (Luigia) Lollobrigida è stata protagonista e regina del cinema italiano con il suo grande talento e forte carisma. Nasce a Subiaco (Roma) il 4 luglio 1927, in un periodo in cui la guerra sottrae alla famiglia tutto ciò che possiede. Finite le scuole superiori si trasferisce a Roma e si iscrive all’Istituto di Belle arti, mantenendosi agli studi facendo ritratti a carboncino o posando come modella per alcune riviste famose. Sin da giovane desiderava realizzarsi e crescere artisticamente, proprio per questo approda su un set cinematografico. La sua carriera ha inizio nel 1947, quando partecipa al concorso di Miss Italia, la sua bellezza non passa inosservata e si classifica terza. Nel 1949 sposa il medico Milko Skofic che diventerà il suo agente e da cui avrà successivamente un figlio. Allo stesso tempo inizia la scalata nel mondo dello spettacolo con i suoi successi, fra i quali Campane a martello di Luigi Zampa, Achtung! Banditi! di Lizzani e Fanfan la Tulipe di Christian - Jaque. Nel 1952 Renè Claire la sceglie per interpretare una parte nel film Le belle della notte, questa partecipazione la renderà famosa in campo internazionale, mentre in Italia conquista una grande popolarità con Altri tempi di Alessandro Blasetti, con l'episodio Il processo di Frine. Da allora “La Lollo”, come si faceva chiamare dagli amici, diviene una diva nel mondo dello spettacolo, invidiata e desiderata da tutti i registi. Sul Set conosce Sophia Loren con cui stringe rapporti di amicizia, ammirata per la sua bravura e bellezza. Le carriere delle due donne si intrecciano spesso per questioni lavorative, ma erano amiche anche al di fuori dello schermo.  All’inizio degli anni Cinquanta Gina interpreta ruoli drammatici come ne La Provinciale (1952) di Mario Soldati, La Romana di Luigi Zampa, e nel 1955 recita con Vittorio Gassman ne La donna più bella del mondo, film in cui Lollobrigida vince un David di Donatello e in cui svela le sue qualità di cantante lirica. Nel 1972 dopo aver divorziato da Skofic, veste i panni di Fata Turchina nella produzione televisiva Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Si appassiona alla scultura, alla fotografia e riesce ad ottenere un’intervista con Fidel Castro. Ospite di Pippo Baudo nella trasmissione Novecento del 2010, ripercorre la sua carriera da artista.  Dopo 14 anni di assenza ritorna sul grande schermo nel 2011 con il film Box Office 3D - Il film dei film, diretto e interpretato da Ezio Greggio, e alla fine dello stesso anno insieme a Sophia Loren sarà la protagonista del documentario Schuberth - L'atelier della dolce vita di Antonello Sarno. Il 2 febbraio 2018 le sarà dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame, diventando una delle quattordici personalità italiane a ricevere questo prestigioso premio. 

Nel 2022 iniziano per l’attrice i problemi di salute, viene ricoverata e operata per una caduta con conseguente rottura del femore e, aggravatasi la situazione, muore il 16 gennaio 2023 a 95 anni a Roma. Oggi viene ricordata come una donna di grande successo, che ha accompagnato gli italiani nel periodo del dopoguerra caratterizzato dal riscatto e dalla rinascita dell’Italia.

Amadeus

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Febbraio 2023

Amedeo Umberto Riga Sebastiani, noto come Amadeus, nasce il 4 settembre del 1962 a Ravenna, da Antonella e Corrado Sebastiani. All’età di sei anni si trasferisce con la famiglia a Verona per motivi lavorativi del padre, maestro di equitazione da cui prende la sua forte passione per i cavalli. Dopo aver conseguito il diploma all’istituto tecnico per geometri, Amadeus lavora nei bar e nelle discoteche come disc jockey. Proprio a Verona inizia a frequentare le radio locali, Radio Verona e Radio Blu, e registra una piccola demo da spedire a Claudio Cecchetto, che visto il suo talento decide di dargli una possibilità. Nel 1986 farà il suo primo debutto a Radio Deejay. Da questo momento in poi inizia la sua lunga e ricca carriera lavorativa; due anni dopo nel 1988 gli vengono proposti vari lavori in televisione, appare a 1, 2, 3 Jovanotti in onda su Italia1 e sempre sulla stessa rete anche a Deejay Beach e Deejay Television.  Nel 1993 viene chiamato da Vittorio Salvetti a presentare il Festivalbar insieme a Claudio Cecchetto, Fiorello e Federica Panicucci su Italia 1. L'edizione di quell'anno ha un enorme successo e così il suo incarico sarà rinnovato dal 1994 al 1997. Oltre a questa esperienza nel 1996 partecipa a Buona Domenica, insieme a Claudio Lippi e a Lorella Cuccarini, con quest’ultima conduce anche Campioni di ballo e Trenta ore per la vita. Dopo diversi successi televisivi su Mediaset, nel 1999 è presente sulle reti della Rai dove oltre al famosissimo programma Domenica In, entra a far parte della giuria di Sanremo, condotto in quell’anno da Fabio Fazio.  Amadeus viene ben presto definito come il “signore del preserale”, in questi anni in Rai conduce In bocca al lupo! e Quiz show, cui si aggiunge con un grande successo di pubblico L’eredità, gioco ideato da lui stesso con Stefano Santucci. Per Amadeus inizia una stagione ricca di lavoro, appare anche sul palco di Miss Italia nel mondo, Sanremo Estate e Music Farm. Il 19 maggio 2006 viene ufficializzato il suo passaggio dalla Rai a Mediaset, con un contratto milionario che lo terrà legato all'azienda di Cologno Monzese per due anni, dal 1º settembre 2006 al 31 agosto 2008, ma il suo successo non sarà confermato. Così il 7 giugno 2009 avviene il suo ritorno definitivo in Rai, dove presenta insieme a Emanuela Arcuri il Venice Music Awards e per sette anni il programma Mezzogiorno in Famiglia. Il suo nome sarà legato alla conduzione di importanti trasmissioni, quali Reazione a Catena e I soliti ignoti, diventando non solo il re dei preserali ma anche di pomeridiani, come Cuore di Mamma, e arriverà a guidare lo speciale di fine anno L’anno che verrà e, a pochi giorni dall'inizio degli Europei di calcio 2020, la serata evento Notte azzurra con i giocatori della Nazionale italiana di calcio, diventati un mese dopo Campioni d'Europa.    

Il 2019 è un anno importantissimo per Amadeus in quanto viene scelto non solo come conduttore ma anche come direttore artistico per l’evento musicale più famoso di sempre, il Festival di Sanremo, svoltosi dal 4 all'8 febbraio 2020. Visto il successo ottenuto, Amadeus viene confermato alla guida del Festival per le successive due edizioni 2023 e 2024, già pronto ad accogliere sul palco dell’Ariston artisti di fama internazionale.

Elena D'Amario

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Gennaio 2023

Elena D’Amario è oggi conosciuta come una ballerina di fama mondiale. Sin da piccola manifesta il suo interesse e la sua passione per la danza studiando diversi stili, classico, moderno contemporaneo e hip hop caratteristiche che faranno di lei nel corso del tempo una ballerina professionista e di fama internazionale. Nel 2008 esordisce in un programma televisivo condotto da Rita Dalla Chiesa, “Il ballo delle debuttanti”, ed ottiene il titolo di vincitrice. L’anno successivo i genitori, credendo nel suo talento, la spingono a fare i provini per la scuola di Amici, il talent show condotto da Maria De Filippi, supera i casting e con tenacia e amore per la danza riesce a portare a casa una grande vittoria. 

Uscita dalla scuola accetta una borsa di studio offerta da David Parsons (coreografo di fama mondiale che aveva conosciuto durante il suo percorso ad Amici) per studiare negli Stati Uniti, che le fa vivere un sogno e nel 2010 vola a New York dove lavorerà come apprendista nella Broadway Dance Center. La vera svolta ci sarà nel 2011, anno in cui le vengono proposti diversi ruoli da prima ballerina e inizierà a girare in un tour mondiale rimanendo nella compagnia fino al 2019.

Rientrata in Italia e fortemente desiderata da Maria De Filippi, mette di nuovo piede nella scuola di Amici da professionista, raccontando a tutti la sua meravigliosa esperienza e trasmettendo ai ragazzi tutto ciò che ha appreso in quegli anni.  Nello stesso anno partecipa come ballerina anche al video musicale di Jovanotti “Tensione evolutiva” e nel 2022 al Festival di Sanremo accompagna Elisa Toffoli durante la cover What a Feeling, di Irene Cara, con una splendida performance che fa emozionare il pubblico. Oltre alla passione per la danza, Elena ama la scrittura, infatti, nel 2021 scrive il suo primo libro autobiografico intitolato Salto. Il libro racconta la vita della ballerina, i sacrifici che ha dovuto affrontare per arrivare ad ottenere ciò che sin da bambina ha desiderato, la sua danza che per lei è come una terapia, il significato di ogni movimento che può arrivare al cuore degli altri.

“Quando ballo mi sento vera. Posso sentirmi morire, ma continuo. Non ce la faccio più, ma salto. Scopro che tutto quello che in sala prove mi fa paura, sul palco non esiste più.”

Pelè

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Dicembre 2022

Edson Arantes do Nascimento, più conosciuto come Pelè, nasce il 23 0ttobre del 1940 in Brasile, considerato insieme a Maradona il più grande giocatore della storia e leggenda nel mondo del calcio. Pelè sin da bambino dimostra la sua passione per il calcio, probabilmente ereditata dal padre anche lui calciatore professionista. La famiglia viveva in condizioni di povertà e miseria ed Edson per guadagnare qualcosa puliva scarpe accontentandosi di giocare con stracci e carta arrotolati e tenuti insieme da lacci. Ciononostante i genitori non limitarono mai i sogni del campione. Da piccolo, si trasferisce con la famiglia a Baurú, a São Paulo, dove impara l'arte del "futebol".

 Il giovane talento inizia a giocare in molte squadre del paese dove si distingue per la sua volontà e bravura in campo. Il suo percorso da calciatore inizia nel 1956 quando viene notato da Waldemar de Brito, che a soli 15 anni lo accompagna a San Paolo del Brasile per un provino con il Santos. Qui il 7 settembre 1956 stupisce tutto il pubblico con un goal strepitoso e l’anno successivo a soli 17 anni viene convocato da Sylvio Pirilo per la partita del Brasile contro l’Argentina. Il Brasile perde ma Pelè si distingue per la sua determinazione tanto che dal popolo brasiliano viene definito “O’ rei” (il re). È l'unico giocatore ad aver vinto tre campionati del mondo negli anni 1958, 1962 e 1970 con più di 1200 reti nella sua carriera.  Il 1962 doveva essere l’anno di consacrazione di Pelè, ma durante la partita contro la Cecoslovacchia ha un infortunio e deve abbandonare il torneo.

Dopo il debutto ai mondiali Pelè è desiderato da diverse squadre europee, tra cui il Real Madrid, il Manchester United e la Juventus. Il campione rimane sempre in Brasile per poi passare, dopo 18 anni, al New York Cosmos, riuscendo a portare con i suoi goal i Cosmos a ricevere il titolo nel 1977 di North American Soccer League. Il 1° ottobre del 1977 dà l’addio al mondo del calcio e dopo il ritiro si dedica alla scrittura di autobiografie, raccontando la sua storia, e compare in vari documentari e film a lui dedicati. Il film Pelè: il re del calcio oltre a trattare il significato del calcio, i valori e il sogno realizzato dal campione, è una storia di riscatto: riscatto verso un padre che aiuta silenziosamente il figlio a raggiungere quella gloria che egli aveva visto svanire davanti ai propri occhi e i buoni principi che la famiglia gli aveva trasmesso. “Non ti vergognare mai di quello che sei”: era questa una delle frasi che il padre rivolgeva sempre al suo Edson. È il riscatto di un paese, il Brasile, e della sua gente che vuole uscire dalla condizione difficile e precaria in cui si trova.

Beatrice Vio

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Novembre 2022

Beatrice Vio è definita un’atleta col coraggio di lottare, scopriamo il perché.

Nata a Venezia il 4 marzo del 1997, Beatrice è conosciuta come schermitrice, campionessa mondiale e paralimpica. Nel 2008 all’età di 11 anni accusa per giorni forti cefalee e febbre e le viene diagnosticata la meningite. Le sue condizioni nel corso del tempo si aggravano e a causa di necrosi e infezioni diffuse in molte parti del corpo, i medici decidono di amputarle le gambe e successivamente anche gli avambracci. Un percorso molto difficile che vede Beatrice combattere tra la vita e la morte, mesi trascorsi in ospedale tra chirurgia plastica e rianimazione e tanti percorsi psicologici. La meningite lascia sul corpo della giovane evidenti cicatrici che oggi accetta e considera parte di sé.  

 Nonostante questo percorso travagliato, Beatrice sente la necessità di riprendere gli allenamenti, ritorna a scuola e soprattutto in campo più forte di prima. La giovane schermitrice inizia la sua scalata nel mondo dello sport nel 2010 a Bologna vincendo la medaglia d’argento ai campionati italiani, nel 2012 partecipa ai Giochi Olimpici a Londra in cui ottiene la medaglia d’oro, successivamente vince i mondiali under 17 e la coppa del mondo diventando campionessa italiana assoluta. A giugno 2014 agli Europei di Strasburgo vince l’oro sia nel fioretto individuale che a squadre e nel settembre successivo conquista un altro oro ai Mondiali di Varsavia. Nello stesso periodo gli viene conferito il titolo di Italian Paralympic Award dal Comitato Italiano Paralimpico. Anche gli anni successivi saranno ricchi di gioie, soddisfazioni e riconoscimenti. Il 5 febbraio la schermitrice veneziana prende la patente di guida e dedica questo traguardo a coloro che per anni l’avevano derisa.

Oggi Beatrice ha 25 anni, è una donna con la D maiuscola da cui prendere esempio, per il suo carisma, la sua forza e il suo coraggio, per aver lottato con determinazione e aver ottenuto ciò che da sempre ha desiderato, abbattendo ogni barriera. 

Henry Ford

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 5ALS

Ottobre 2022

Henry Ford nasce il 30 luglio del 1863 in una fattoria di Dearborn, nello stato del Michigan, da William Ford di origine irlandese e da Mary Litogot. A differenza degli altri fratelli, Henry non si iscrisse mai al liceo, ma decise di seguire un corso di contabilità in una scuola commerciale. Fin da piccolo mostra una passione per la meccanica, infatti a soli 13 anni inizia a riparare orologi da tasca di amici e parenti guadagnandosi in poco tempo la reputazione di riparatore di orologi. Nel 1876 la madre viene a mancare e questo sarà un periodo altrettanto delicato e difficile per Henry, il quale rifiuta di aiutare il padre come agricoltore nella fattoria di famiglia preferendo imparare un nuovo lavoro che gli permetta una certa stabilità economica. A a soli 16 anni inizia a lavorare come apprendista nella Detroit, un’esperienza significativa che gli permetterà di apprendere le prime nozioni in ambito automobilistico. Ritornato nel suo paese di nascita, Henry inizia a mettere in pratica le nuove conoscenze apprese e a riparare le macchine agricole, fin quando dopo una serie di lavori nel 1891 entra a far parte della EDISON ILLUMINATING COMPANY, diventando due anni dopo capo ingegnere. Conosce Thomas Edison, al quale si lega da un’amicizia che durerà per tutta la vita.  Da questo momento in poi Henry inizia a fare degli esperimenti sui motori a benzina e crea il suo primo veicolo, il Ford Quadricycle. Dopo diversi anni ricchi di esperienze e duro lavoro, Henry decide di abbandonare la Edison e lavora per la Detroit Automobile Company, fino a quando tre anni dopo fonda la Ford Motor Company a Dearborn. Il suo obiettivo principale era quello di contenere i prezzi dei beni prodotti riducendo i tempi di lavorazione e così introduce un nuovo sistema di lavoro, la catena di montaggio, grazie alla quale la produzione industriale del 1900 subisce una radicale trasformazione: le automobili prodotte, oltre ad essere efficaci e comode, nel giro di poco tempo divennero accessibili anche economicamente. Con il desiderio di "mettere il mondo su ruote" e produrre un veicolo economico per il grande pubblico, Ford riuscirà a realizzare nel 1908 la sua prima autovettura chiamata Model T, conosciuta più comunemente con il nome di Lizzie, il cui costo contenuto la renderà accessibile alle persone comuni, non a caso a Highland Park la sua produzione raggiungerà livelli record. La Ford Motor Company cresce ed ha molto successo tanto che Henry decide di coinvolgere nell’ambito automobilistico anche il figlio Edsel. Ormai anziano e ammalato, Henry Ford è costretto a ritirarsi a vita privata durante la quale riceve numerosi premi, come l’American Automotive Golden Jubilee, per la determinazione e i traguardi ottenuti nel settore automobilistico, e una medaglia d’oro per il prezioso contributo fornito nel settore dei trasporti. 

La vita è una serie di esperienze, ciascuna delle quali ci rende più grandi, anche se è difficile rendersene conto. Perché il mondo è stato creato per sviluppare il carattere, e noi dobbiamo imparare che i rovesci e le sofferenze che sopportiamo ci aiutano nel nostro cammino.  Henry Ford.