Ieri, oggi e domani

La legalità

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Maggio 2022

Il 23 maggio viene celebrata la Giornata Nazionale della Legalità, un momento di riflessione per ricordare la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra storia. Falcone e Borsellino due eroi italiani, due grandi magistrati che hanno dedicato la loro vita a combattere la mafia. Ma cerchiamo di ricordare cosa si è verificato in quella giornata… Era il 23 maggio del 1992, sembrava un pomeriggio alquanto tranquillo. Il magistrato Giovanni Falcone si mette alla guida della Fiat Croma insieme alla moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e agli uomini della scorta. Nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, all'altezza dello svincolo autostradale di Capaci, l’auto di Falcone e quelle della sua scorta vengono investite da una violenta esplosione ed è proprio qui che perdono la vita Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Da quel giorno il 23 maggio si ricorda “La Strage di Capaci” in cui hanno perso la vita persone oneste che lottavano per il bene comune. Poco dopo la ricostruzione dell’autostrada, il guardrail venne dipinto di vernice rossa e vi comparve la scritta “NO MAFIA” che si trova sul pendio montuoso al lato dell’autostrada, da dove è stata innescata la bomba. “Chi ha paura muore ogni giorno. Chi non ha paura muore una volta sola”, queste parole sono state pronunciate da un altro grande magistrato, Paolo Borsellino che a 57 giorni dalla morte dell’amico e collega Giovanni Falcone perse la vita anche lui. Il 19 luglio 1992 nel pomeriggio Borsellino si reca in Via D'Amelio dove vive la famiglia. Sotto l’abitazione c’è una Fiat 126 con all’interno tritolo che esplode al suo passaggio togliendo la vita anche ai cinque membri della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. E’ ammirevole il fatto che nonostante questi due grandi uomini sapessero che un giorno sarebbero stati assassinati, poiché ritenuti pericolosi dagli uomini di Cosa Nostra, non si sono mai fermati anzi hanno sempre lottato in nome della libertà e della giustizia. A distanza di trent’anni, con grande dolore si riscontra una crescita esponenziale del fenomeno mafioso, che col passare del tempo ha abbandonato la strategia del terrore (bombe, attentati) ma si è radicato nel tessuto sociale con l’innesto dei cosiddetti “colletti bianchi”, che continuano a condizionare dall’interno la vita sociale burocratica e a gestire in modo occulto i grandi appalti della pubblica amministrazione. Ad oggi si rende necessario continuare la lotta alle organizzazioni criminali con nuovi strumenti informatici, ma al contempo ci vorrebbe un grande investimento sulle scuole per formare nuove menti critiche che sappiano sempre discernere il bene e il male.

Parlamento europeo

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Aprile 2022

Il Parlamento Europeo Giovani è una rete di studenti, provenienti da tutta Europa, interessati a manifestare opinioni e idee in ambito sociale, politico-economico e culturale, a confrontarsi tra loro e ad acquisire conoscenze utili per il futuro. Quest’anno la cinquantesima Sessione Nazionale del Parlamento Europeo giovani ha avuto sede a Pordenone, città d’arte ricca di edifici romanici e barocchi, che ha ospitato dal 19 al 24 aprile circa 100 studenti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, i quali hanno discusso su vari temi di attualità quali la politica internazionale, la sanità, i diritti umani, il fenomeno del femminicidio e infine i cambiamenti climatici. La salute e in particolar modo l’economia sostenibile sono stati gli argomenti di maggiore attenzione: da quasi due anni il nostro paese, così come il mondo intero, sta cercando di far fronte ad un'emergenza sanitaria ancora non conclusa ed è diventato necessario trovare una soluzione efficace riguardo alle cure mediche e farmaceutiche che sono risultate sempre meno sostenibili. Il primo giorno è stato dedicato alla formazione dei membri dello staff mentre il secondo al team building, giochi e attività per conoscersi meglio: formatisi i vari gruppi, i delegati guidati dal proprio chairperson hanno iniziato a discutere e ad organizzare le tematiche concedendo agli studenti qualche pausa di divertimento dopo ore di duro lavoro con gli energizers, giochi di gruppo proposti dai membri dello staff. Il terzo e il quarto giorno è stato dedicato al committee work, durante questa attività ogni committee, e quindi ogni membro della commissione, ha analizzato il tema assegnatogli individuando i problemi principali e, insieme agli altri delegati, proponendo le iniziative volte a migliorare l’aspetto che sarebbe stato esposto successivamente nell’Assemblea Generale. Nell’ultima giornata, infatti, le varie commissioni hanno presentato le risoluzioni delle proprie problematiche e i delegati hanno ascoltato le varie commissioni muovendo delle critiche a qualche clausola ritenuta poco congrua con la tematica, oppure rivolgendo delle semplici domande volte a chiarire l’argomento per poi approvare o meno la risoluzione. A rappresentare l’IIS Ferrari al Parlamento Europeo Giovani di Pordenone cinque ragazzi della classe quarta del Liceo Scientifico, accompagnati dalla docente Maria Quaranta: Sefora Celia, Cristina Fabiano, Sofia Gareri, Siria Macrì, Riccardo Parisi, Guido Rovere. In questi giorni oltre a lavorare insieme con serietà e impegno tutti i ragazzi hanno trascorso momenti di spensieratezza come l’Italian Village, una serata dedicata alla presentazione dei prodotti tipici del proprio paese d’appartenenza con una performance di gruppo, oppure la serata di Gala, una festa celebrativa della 50esima Sessione Nazionale del Parlamento Europeo. Tanta musica, tante foto ricordo con le proprie commissioni e tante lacrime di gioia versate per il profondo legame creatosi con persone di altri paesi, per aver condiviso momenti di stanchezza e di felicità ma soprattutto per aver vissuto un’esperienza significativa dal punto di vista formativo e umano.

8 Marzo

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Marzo 2022

L’8 marzo ricorre la festa della donna o, più correttamente, la Giornata Internazionale della donna, istituita per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora in tutte le parti del mondo.È proprio in questa data, infatti, che nelle città d'Italia si parla dei diritti delle donne, della storia dei movimenti femministi e dell'evoluzione della condizione della donna nel corso del tempo la quale ha acquisito potere e più consapevolezza in se stessa. Ma perché viene celebrata questa giornata? Molti legano la data ad un incendio, avvenuto nel 1911, in una fabbrica di camicie a New York che uccise centinaia di operaie; altri ancora alla violenta repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili del 1857 organizzata sempre a New York. La prima giornata dedicata alla donna viene celebrata il 28 febbraio del 1909 negli Stati Uniti, per iniziativa del partito Socialista Americano in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l'anno prima, avevano richiesto con forza migliori condizioni di lavoro, in quanto nei luoghi in cui svolgevano le proprie mansioni mancavano le condizioni igienico-sanitarie, erano costrette a lavorare per circa 16/18 ore al giorno ed erano sottoposte a continue molestie da parte dei direttori e capi reparto. In Italia la prima Giornata Internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922. Il simbolo di questa giornata è la mimosa, una pianta profumata che sboccia i primi di marzo, periodo che coincide con l’inizio della primavera, dal colore giallo che indica il passaggio dalla morte alla vita e che simboleggia la metafora delle donne che nel corso del tempo sono riuscite a conquistare i propri diritti e un ruolo all’interno della società. L’IIS Ferrari ha organizzato un’attività di sensibilizzazione ed informazione con un incontro-dibattito dal titolo “L’8 con te”. Alla manifestazione sono intervenuti autorevoli ospiti accomunati dal forte impegno contro le discriminazioni e la violenza di genere: il commissario capo della Polizia di Stato Claudia Tortorelli, la psicologa Romina Ranieri del Centro Calabrese di Solidarietà, la psicologa Monica Riccio del Centro aiuto donna Fondazione Città Solidale Onlus e infine il direttore ICT ED Magazine Luigi Antonio Macrì. Quest’ultimo, con la criminologa e avvocato Claudia Ambrosio, ha pubblicato un libro dal titolo Donne e web. Violenza di genere ed educazione ai sentimenti, che nell’occasione ha permesso di riflettere su come ancora oggi la donna venga strumentalizzata, denigrata e considerata un oggetto di possesso, in particolare l’analisi si è soffermata sui rischi della donna nell’era digitale. Le figure professionali presenti hanno infine evidenziato il ruolo centrale dell’educazione e dell’informazione nel rendere le tematiche sociali sempre più attuali. In questo particolare momento che il mondo sta vivendo l’IIS Ferrari ha voluto dedicare la Giornata delll’8 marzo alle donne ucraine vittime innocenti di un ingiustificabile conflitto.

Il Festival di Sanremo

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Febbraio 2022

Anche quest’anno il mese di febbraio è stato dedicato al Festival della canzone italiana o più comunemente al Festival di Sanremo, uno show musicale che si svolge ogni anno a Sanremo a partire dal 1951. L’evento riconosce l’importanza della musica come libertà di espressione e, soprattutto in questi ultimi tempi di pandemia, la musica ha rappresentato specialmente tra i giovani, un mezzo per comunicare i propri pensieri e le proprie ansie. Sono state cinque le serate condotte da Amadeus, dall’1 al 5 febbraio, con lo straordinario intrattenimento del comico Fiorello. I cantanti in gara sono stati 24, tra questi ricordiamo Massimo Ranieri, Ivan Zanicchi, le Vibrazioni, Emma i quali hanno portato sul palco dell’Ariston i propri inediti e alcune cover. Inoltre si sono alternati molti ospiti e artisti nazionali e internazionali, un momento che regala sempre tante emozioni e soddisfazioni. Tra gli ospiti Arisa, Cesare Cremonini, Jovanotti, Laura Pausini e infine, ma non di minore importanza, i Maneskin, vincitori dell’ultima edizione del Festival e anche all’Eurovision Song Contest 2021. In ogni serata Amadeus è stato accompagnato da cinque donne, con carisma e personalità differenti, accomunate dalla passione per lo spettacolo: Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta, Sabrina Ferilli e con loro ha presentato personaggi dello sport, del cinema e della televisione come Matteo Berrettini, Raoul Bova, Nino Frassica, Checco Zalone, Roberto Saviano. Ad arrivare sul podio, al primo posto, due giovani Blanco e Mahmood con la canzone “Brividi”. Il testo parla della voglia di comunicare, di esprimersi, affrontando le difficoltà e senza fuggire da esse, ma allo stesso tempo della paura di sbagliare e di sentirsi inadeguati in un rapporto di coppia. Al secondo posto Elisa, accompagnata dalla straordinaria ballerina Elena d’Amario con la canzone “O forse sei tu”, la ricerca di un amore puro capace di migliorare le giornate, la ricerca di quella persona con cui condividere ogni momento della propria vita. Infine al terzo posto troviamo Gianni Morandi con la canzone “Apri tutte le porte”, un inno alla vita, un messaggio di positività nel nostro tempo, poiché il mondo si ritrova ad affrontare una situazione difficile di fronte ad un nemico invisibile da sconfiggere. Un cantante in gara molto apprezzato dal pubblico, arrivato in quarta posizione, è stato Irama con la canzone “Ovunque Sarai”, ad oggi disco d’oro. Un testo in cui viene trattata la perdita di una persona cara, rievocata attraverso i vari elementi della natura. Si può dunque affermare che il palcoscenico dell’Ariston, ancora una volta, ha dato voce a pensieri, paure, sentimenti e la musica è stata un’occasione per raccontare la realtà e la vita vera.

Il giorno della memoria

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Gennaio 2022

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il “Giorno della Memoria” una data che ricorda le numerose vittime dell’Olocausto. Una delle pagine più drammatiche che siano mai state scritte nel grande libro della storia dell'umanità e che dovrebbe far riflettere su quanto accaduto. In questa giornata memorabile l’IIS Ferrari ha partecipato in LiveStreaming allo spettacolo teatrale di Paola Bigatto, proposto dal Centro Asteria, dal titolo “La banalità del male”, tratto dal saggio di Hannah Arendt in cui viene ricostruito un breve ma fondamentale periodo della sua vita dal 1960 al 1964. La banalità del male di cui parla Arendt è semplicemente il volto del male nella società di massa, non è solo la Germania Nazista ma sono tutte le società in cui “individui normali” assumono il volto di Eichmann, il “funzionario delle fabbriche della morte”. Il confronto dibattito che è scaturito tra gli alunni e l’attrice e regista Paola Bigatto ha dimostrato come il male spesso nasca dalla mancanza di idee e dall’inerzia del pensiero. Lo spettacolo è stato introdotto dal Professore Andrea Bienati, docente di Storia e didattica della Shoah, delle deportazioni e dei crimini contro l’umanità. Un modo per riflettere sull’importanza di essere liberi da ogni forma di schiavitù e capire fino a dove si è spinto l’esser umano in passato evitando gli errori. Quanto espresso nel saggio di Hannah Arendt bene emerge nel pensiero di Primo Levi, partigiano ebreo sopravvissuto all’Olocausto, testimone delle atrocità naziste. La fatica, la sofferenza, la mancanza dei propri cari, i volti malinconici dei bambini che si domandano il perché si trovino in quel luogo, dove siano le loro mamme e i loro papà: è compito nostro meditare su ciò che è stato, scolpirlo nel nostro cuore e ripeterlo ai nostri figli.

A Natale puoi

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Dicembre 2021

Dicembre viene considerato da molti come il mese più magico dell’anno, atteso da tutti, sia grandi che piccini, ma soprattutto per noi cristiani è un mese molto importante perché si celebra la nascita di Gesù. Il periodo natalizio inizia il 30 novembre, giorno di sant’Andrea, e prosegue fino alla prima domenica dopo l'Epifania, ovvero il 6 gennaio. In genere questo è il tempo prediletto soprattutto dai bambini che aspettano con ansia le vacanze natalizie e l’arrivo di Babbo Natale, infatti ancora oggi in molti paesi il 6 dicembre, giorno di San Nicola di Mira, si celebra la giornata dedicata ai doni e ogni bambino dopo aver scritto con tanta cura la propria letterina riceve ciò che realmente desidera. Molto importante secondo la tradizione è l’8 dicembre, giorno in cui viene celebrata l'Immacolata Concezione e le famiglie iniziano ad addobbare le loro case con luci, albero di natale e presepe. L’atmosfera è calda d’amore, ricca di colori, canzoni, luci e sapori. Anche i negozi cambiano le vetrine con decorazioni e oggetti a tema. La vigilia di Natale le famiglie si riuniscono per attendere la nascita di Gesù. Le tavole di ogni casa sono imbandite di vari dolci tipici e le portate per usanza devono essere tredici, dagli antipasti ai dolci; tra i piatti prediletti troviamo: zeppole, spaghetti con le acciughe e pangrattato, pesce in umido con patate al forno, torroni e panettoni. Ma il Natale è più di ogni altra cosa il tempo della condivisione di momenti sereni con i propri parenti, degli abbracci che possono colmare il vuoto di una persona cara.

“A Natale puoi”, diceva una canzone composta da Roberta Bonanno e che esprime il significato della festa: a Natale puoi fare tutto quello che non hai mai fatto. A Natale si può fare di più, si può amare di più.

Il femminicidio

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Novembre 2021

La cronaca riporta quotidianamente casi di violenza, di abusi e uccisioni di donne al punto che è stato coniato un nuovo termine: IL FEMMINICIDIO.

Ma realmente cos’è la violenza? Essa è un atto o un comportamento che fa uso della forza fisica, recando danni ad altre persone che si ripercuotono nel tempo. Tutto può avere inizio sui Social Network, prevalentemente tra le chat di gruppo o in chat con il proprio fidanzato dove una ragazza ingenuamente invia una foto personale che diventa oggetto di discussione in mano a terze persone le quali possono utilizzare quest’ultima come gioco, arma o minaccia. Per molti uomini la donna deve eseguire gli ordini dati, viene trattata come schiava, sottomessa alla propria esistenza. Spesso viene coinvolta l’intera famiglia, soprattutto i bambini che sono costretti a vivere in un clima di terrore, dove temono di esprimere il proprio pensiero per non essere maltrattati. Molte sono le donne che hanno paura di reagire, di opporsi a ciò che gli viene ordinato, paura di dire NO. Ogni donna dovrebbe denunciare subito ciò che vive, ma se ne vergogna, pensa che non serve a nulla, quindi tiene tutto dentro di sé causando nella sua persona gravi disturbi psicologici e morali. Fa molto riflettere la storia di Gessica Notaro, nata il 27 dicembre da madre argentina e padre calabrese. Gessica cresce a Rimini e in questa città, all'età di soli 17 anni, inizia a farsi strada nel mondo dello spettacolo partecipando nel 2007 a Miss Italia con la fascia di Miss Romagna. Oltre alla passione per la danza e il canto, Gessica ama molto gli animali e diventa addestratrice di delfini. E’ proprio sul posto di lavoro che sboccia l’amore tra Gessica e Edson Travers, un amore che col passare del tempo si rivelerà “malato”. La ragazza capisce che tra lei e il fidanzato le cose non vanno bene ed è per questo che prova a lasciarlo, ma lui comincia a invadere i suoi spazi, a stalkerarla e a rivolgerle frasi come: ‘‘Me la pagherai e ti rovinerò la vita senza toccarti con un dito.” Gessica così lo denuncia, ma questa sua scelta non serve a tenerlo lontano, infatti la sera del 10 gennaio del 2017 la vita della modella cambierà per sempre: viene aggredita sotto casa sua dall’uomo che diceva di amarla e che le sfregia il volto con dell’acido. In un primo momento, nonostante le prove a suo carico, Edson Travers dichiara la sua innocenza, ma alla fine finisce in carcere con l’accusa di lesioni aggravate e con la condanna a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni. Gli attimi e i momenti che si sono susseguiti all’episodio sono stati caratterizzati da un forte terrore, la modella si è sottoposta a diversi e complicati interventi chirurgici ma, nonostante i momenti bui, ha raccontato di voler riprendere a vivere la sua quotidianità e ad innamorarsi di nuovo. La sua storia è un messaggio di forza e speranza per tutte le donne che, come lei, si sono trovate o si trovano ancora ad essere vittime di gravi violenze.

L'Afghanistan

di Maria Pia Casalinuovo e Sofia Gareri, 4ALS

Ottobre 2021

L’Afghanistan è un paese montuoso, ricco di materie prime, ma allo stesso tempo economicamente il paese più povero del pianeta, che ha sempre subito nella storia recente e passata l’invasione di popoli stranieri, che per diversi motivi hanno voluto imporre le loro tradizioni con l’uso della forza e delle armi. Nel 1979 i sovietici invasero l'Afghanistan con il proprio esercito e la guerra durò fino al 1989. Da questo scontro uscirono vittoriosi i mujahidin afgani grazie all’aiuto fornito loro, anche se non in modo ufficiale, da stati come il Pakistan, l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti. Dopo 10 anni di occupazione sovietica, il paese uscì profondamente trasformato e ferito, diviso da una guerra civile che portò all’ascesa di un brutale regime, che si identificava nei cosiddetti “Studenti del corano” cioè i talebani guidati dal Mullah Omar. Furono questi ultimi a dare sostegno ad Al Qaieda, una delle più potenti organizzazioni terroristiche al mondo guidata da Osama Bin Laden, promotore dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York. In risposta a quell’attacco una coalizione guidata dagli Stati Uniti d’America invase l'Afghanistan, al fine di riportare la democrazia nel paese ed eliminare dal potere i talebani. La guerra intrapresa dagli americani si rivelò lunga ed estenuante, durò all’incirca 20 anni durante i quali il paese riconquistò la libertà persa. Con l’avvento del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si decise di avviare il ritiro delle truppe statunitensi dal territorio afgano e quindi venne trattata una tregua con i nemici del passato, i talebani, raggiungendo l’accordo che nel corso del 2021 avrebbe preso corpo. Il successivo presidente Joe Biden diede l’avvio al ritiro delle truppe, queste ultime sarebbero dovute rientrare in patria l’11 settembre, ma il tutto avverrà in modo caotico e frettoloso, infatti il 14 agosto 2021 i talebani entreranno nei palazzi del potere a Kabul, lasciati vuoti dagli uomini del presidente Ghani in fuga e dall’esercito in rotta. Nei giorni successivi vengono diffuse molte scene di panico nella città: donne costrette a nascondersi per evitare di subire violenze fisiche e morali, alcune obbligate ad abbandonare il lavoro e altre uccise. Il 26 agosto 2021 si verifica il primo attentato dopo il ritorno al potere dei talebani, nei pressi dell’aeroporto di Kabul, che provoca 72 vittime e la morte di 13 Marines Usa.