Pane di Parabiago

Il pane di Parabiago, esempio di economia circolare e sostenibile.

Parabiago bread, an example of circular economy. English version below.

Vi raccontiamo un sogno che abbiamo realizzato: coltivare il paesaggio... mangiando!

Nel 2015 l'Ecomuseo di Parabiago ha proposto e favorito la realizzazione da parte della comunità locale di un progetto sul tema dell'EXPO di Milano "Nutrire il pianeta, energia per la vita!". Con l'aiuto di molti partner locali è stata attivata la filiera alimentare corta del Pane di Parabiago. Le pagnotte sono prodotte in panetterie locali con grano integrale prodotto a Parabiago, con pasta madre, acqua di Parabiago e sale. La farina di grano tenero di un'antica varietà chiamata "San Pastore" è macinata a pietra nell'ultimo mulino ad acqua della zona. 170 ettari di campi agricoli dell'azienda agricola Giulio Giovesi di Parabiago sono coltivati ​​con l'agricoltura conservativa, che interviene minimamente sul terreno, preserva la biodiversità e l'humus e fornisce colture di copertura dopo il raccolto. I campi sono fertilizzati dal compost prodotto dalla citata azienda agricola da rifiuti vegetali provenienti dai giardini pubblici e privati ​​di Parabiago. Il pane viene venduto dalle panetterie e viene servito nelle mense scolastiche. Questo è stato il primo di molti prodotti con il marchio a denominazione Comunale di Origine (De.C.O. )che certifica che il prodotto è realizzato a Parabiago.

Il premio

Premio paesaggio all'Ecomuseo di Parabiago

Il 14 marzo 2021, l'ecomuseo di Parabiago è stato premiato dal ministero della cultura. Grazie a quanti stanno collaborando al progetto "Coltiva Parabiago mangiando" e "Coltiva il parco Mulini", comprando i prodotti locali.

Le motivazioni indicate sul premio "per la riscoperta delle funzioni ambientali, economiche e sociali del paesaggio quali occasioni di rivitalizzazione delle periferie delle grandi aree metropolitane; per aver saputo dare attuazione concreta all'idea di economia circolare, promuovendo un'azione sinergica tra pubblico e privato e un approccio sistemico alla gestione del paesaggio; per aver assunto, tra le esperienze più significative nella rete degli Ecomusei italiani, un carattere esemplare e ispiratore anche fuori dall'Italia".

>> Guarda la premiazione >> Guarda il video che illustra il progetto

Il premio

Premio nazionale "Verso un'economia circolare" 2020

L'ecomuseo di Parabiago è stato premiato con una menzione speciale premio di eccellenza nazionale "Verso un'economia circolare" per l'anno 2020, organizzato dalla Fondazione Cogeme e Kyoto Club. La cerimonia di premiazione si è svolta il 16 gennaio 2021 on line. Il progetto premiato è "Coltiva Parabiago mangiando" e riguarda i prodotti made in Parabiago in particolare il pane di Parabiago.

>> Presentazione dell'Assessore Dario Quieti >> Cerimonia di premiazione

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Coltiva il paesaggio... mangiando!

Nel 2016 l'ecomuseo e il Parco Mulini hanno promosso l'accordo di cooperazione per la cura e il miglioramento degli agro-ecosistemi lungo il fiume Olona e il canale Villoresi e la fornitura di prodotti locali e servizi ecosistemici. Questa iniziativa coinvolge un territorio più ampio. Nel quadro dell'accordo, i partner (aziende agricole riunite nel distretto agricolo della valle di Olona, Comuni, Parchi, Ecomuseo e associazioni) si impegnano a garantire che, attraverso le loro azioni, gli agro-ecosistemi tornino alle loro funzioni ecologiche, economiche e culturali.

I progetti "Coltiva Parabiago, mangiando" e “Coltiva il Parco, mangiando” che derivano da questi accordi sono caratterizzati da:

- compostaggio rifiuti vegetali provenienti dalla raccolta porta a porta cittadina e dalla manutenzione del verde di Parabiago e aree limitrofe

– fertilizzazione dei campi con compost

– coltivazione con agricoltura conservativa

– utilizzo di colture di copertura “cover crop” dopo il taglio del frumento che tra l'altro limitano il proliferare della pianta aliena allergenica Ambrosia artemisifolia

– utilizzo di semi antichi (il frumento San Pastore)

– macinazione a pietra in un mulino ad acqua della zona

– prearazione locale con metodi tradizionali (panificazione con lievito madre)

– rivendita nei negozi/ristorazione locali

- miglioramento del paesaggio e della rete ecologica con nuove siepi, prati naturalistici e zone umide

Dopo il patto, una seconda azienda agricola di Parabiago ha aderito alle misure agroclimatiche ambientali del Piano di sviluppo rurale e coltiva anch’essa con la modalità conservativa. Una terza azienda di Canegrate si sta convertendo in biologica e produce il formaggio per le nostre mense scolastiche.

Replicabilità del progetto

E' un progetto che potrebbe essere replicato negli altri Comuni dei due Parchi citati con l'aiuto di altri agricoltori e artigiani della zona.

Approfondimenti

L’ecomuseo di Parabiago ha promosso e favorito un progetto di economia circolare che riguarda la produzione del Pane di Parabiago con marchio Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) con farina di un seme antico di frumento, coltivato con agricoltura conservativa che interviene minimamente sul terreno, preserva la biodiversità e l'humus e fornisce colture di copertura dopo il raccolto.

I campi agricoli sono ammendanti con compost prodotto localmente da rifiuti vegetali delle abitazioni e del verde pubblico di Parabiago e delle aree limitrofe. Un ampio partenariato, comprese le scuole è coinvolto nel progetto.

Ambito del progetto e azioni attivate/proposte in fase di attivazione

Nel 2015 in fase di attivazione l’Ecomuseo di Parabiago e il Comune di Parabiago, nell’ambito delle attività legate al Distretto urbano del commercio, hanno proposto agli attori economici locali la riattivazione della filiera locale e sostenibile del pane di Parabiago. L’azienda agricola Giulio Giovesi e alcuni panifici di Parabiago hanno condiviso i disciplinari di produzione per la farina e per il pane. Il Comune ha istituito un marchio Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.), ha chiesto all’azienda di ristorazione scolastica di proporre agli studenti il pane una volta alla settimana. L’ecomuseo ha favorito la partecipazione in continuo degli attori coinvolti, svolto campagne di promozione, comunicazione ed educazione e il monitoraggio periodico dei risultati.

L’azienda agricola Giovesi ha attivato un impianto di compostaggio per il riciclo degli scarti vegetali. Il Comune di Parabiago ha stipulato un accordo con l’azienda agricola per il conferimento tutt’ora in corso degli scarti del verde raccolto dall’azienda di gestione rifiuti urbani presso le abitazioni private (circa 600 ton/anno). L’azienda appaltatrice del servizio di manutenzione del verde pubblico sta conferendo i rifiuti provenienti dai giardini pubblici (circa 600 ton/anno) prodotti nella città di Parabiago. Con tali materiali e quelli provenienti dai Comuni limitrofi si producono circa 1100 ton/anno di compost che la medesima azienda usa come ammendante per la coltivazione con agricoltura conservativa di 170 ettari di campi agricoli.

Contesto di programmazione efficiente delle risorse del territorio di riferimento

Il progetto si inquadra nelle politiche locali rivolte alla recupero, riciclo e riduzione dei rifiuti e a quelle di più larga scala per la tutela del paesaggio, la promozione dell'agricoltura sostenibile e il principio costituzionale della sussidiarietà.

Nel 2013 il Parco dei Mulini ha promosso il patto sussidiario per l’Olona che contiene obiettivi di sistema riguardanti il paesaggio agrario. Nel 2016 l'Ecomuseo di Parabiago e il Parco Mulini hanno promosso l'accordo di cooperazione sussidiario per la cura e il miglioramento degli agro-ecosistemi lungo il fiume Olona e il canale Villoresi e la fornitura di prodotti locali e servizi ecosistemici. Nel quadro dell'accordo, i partner (aziende agricole riunite nel Distretto agricolo della valle di Olona, Comuni, Parchi, Ecomuseo e associazioni) si impegnano a garantire che, attraverso le loro azioni, gli agro-ecosistemi tornino alle loro funzioni ecologiche, economiche e culturali.

Comunicazione e condivisione della buona pratica

La pratica è stata diffusa attraverso un programma di comunicazione che segue le regole dell’interpretazione ambientale (sensu Tilden). La vision interpretativa è che i cittadini, anche se non sono proprietari, hanno un campo da coltivare: il paesaggio. Possono coltivare il paesaggio e le tradizioni ad esso connesse semplicemente mangiando il cibo prodotto localmente e in modo sostenibile. Ma c’è di più: oltre a produrre cibo il campo dei cittadini trattiene la CO2, produce l’ossigeno, il paesaggio e tanti altri servizi ecosistemici indispensabili per poter vivere bene.

“Non importa se non possiedi terreni: il “tuo campo” puoi “coltivarlo” mangiando i prodotti a Denominazione Comunale di Origine, il marchio che attesta che il prodotto è fatto a Parabiago”.

Sul sito dell’ecomuseo nella sezione dedicata al gusto sono pubblicati i disciplinari di produzione per ogni prodotto, altre informazioni utili e le campagne di informazione dedicate ai bambini (l’interpretazione teatralizzata “Regina spiga”, realizzata da alcuni studenti dell’Istituto superiore Maggiolini di Parabiago nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro e del progetto di educazione dell’Ecomuseo “Intavolarsi. Dalla vigna alla tavola. il cibo dei 5 sensi”.

Il progetto di economia circolare è stato comunicato anche tramite video documentario e videoclip, sulla stampa scientifica e in convegni internazionali.

Il Parco dei Mulini ha portato su più ampia scala il progetto, attraverso il percorso Olona greenway finanziato dal Piano di sviluppo rurale.

Risorse utilizzate e tempi di rientro dell’investimento

La filiera del Pane si autosostiene economicamente dalle prime fasi del progetto. I partner economici (azienda agricola e panettieri) hanno definito i prezzi. La produzione agricola di tipo conservativa è sostenuta dai contributi del Piano di sviluppo rurale. L’ecomuseo di Parabiago e il Comune di Parabiago e poi il Parco dei Mulini, stante l’interesse generale del progetto, hanno favorito il processo partecipativo e promosso la comunicazione multicanale attraverso il personale interno.

Ricadute occupazionali, soprattutto per i più giovani

Il progetto coinvolge economie locali già esistenti anche caratterizzate dalla presenza di giovani.

Conclusioni

Il progetto può essere letto in rapporto ai cambiamenti che sono stati prodotti o innescati all'interno della comunità e alle buone pratiche prodotte.

La trasformazioni di rifiuti in risorse e il loro utilizzo nell’ambito dell’economia circolare che ha visto l'attivazione di produzioni alimentari a filiera corta e sostenibile, costituiscono infatti cambiamenti di tipo fisico che derivano da cambiamenti nel modo di lavorare e di tipo culturale.

Per quanto concerne il modo di lavorare, Ecomuseo e gli Enti pubblici coinvolti secondo il principio della sussidiarietà hanno assunto il ruolo di facilitatori, favorendo l’attività di numerosi partner pubblici e privati, nell’interesse generale.

Ci sono poi stati cambiamenti culturali, in particolare legati alla dimensione relazionale e sociale. ln questo senso va letta l’attenzione al patrimonio in senso lato (il paesaggio e le sue risorse, le produzioni tradizionali, il saper fare ecc.) e alle interrelazioni tra gli elementi del patrimonio stesso da parte della rete dei partner, che ha portato al riconoscimento dell'importanza del patrimonio stesso, come driver dello sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Ne sono derivati i piani di azione di lungo termine, redatti nella forma di patti di collaborazione sussidiaria anche al di fuori del territorio del Comune di Parabiago.

Videoclip

Video documentario

Articolo su Il Foglio di Parabiago, 2020 a pagina 12,

Il Comune di Parabiago, attraverso l’azione amministrativa, ha raggiunto obiettivi di economia circolare importanti. Si tratta di una pratica che quasi nessun ente locale ha adottato, si può tranquillamente affermare che la Città di Parabiago diventa un’esperienza pilota e un esempio di best practice in tema di sostenibilità e sviluppo della biodiversità. Strategico e fondamentale il lavoro svolto in questi anni dall’Ecomuseo del Paesaggio sia per l’innovazione in tema ambientale, ma anche per il processo di partecipazione che hanno facilitato il raggiungimento di importanti risultati. L’agricoltura non è la principale attività economica a Parabiago, ma le aree agricole sono una caratteristica molto importante del suo paesaggio e un legame tra uomo e natura. I patti di collaborazione sono lo strumento utilizzato dall’Ecomuseo per pianificare e attuare azioni, in attuazione del principio costituzionale della sussidiarietà. Nel 2015 l’Ecomuseo ha proposto e favorito la realizzazione, da parte della comunità locale, di un progetto sul tema dell’EXPO di Milano “Nutrire il pianeta, energia per la vita!”. Con l’aiuto di molti partner locali è stata attivata la filiera alimentare corta del Pane di Parabiago. Le pagnotte sono prodotte in panetterie locali con grano integrale prodotto a Parabiago, con pasta madre, acqua di Parabiago e sale. La farina di grano tenero di un’antica varietà chiamata “San Pastore” è macinata a pietra nell’ultimo mulino ad acqua della zona. 170 ettari di campi agricoli sono coltivati con l’agricoltura conservativa, che interviene minimamente sul terreno, preserva la biodiversità e l’humus e fornisce colture di copertura dopo il raccolto. I campi sono fertilizzati dal compost prodotto in un’azienda agricola locale da rifiuti vegetali provenienti dai giardini pubblici e privati di Parabiago. Il pane viene venduto dalle panetterie e viene servito nelle mense scolastiche. Questo è stato il primo di molti prodotti con il marchio che certifica che il prodotto è realizzato a Parabiago. Nel 2016 l’ecomuseo e il Parco Mulini hanno promosso l’accordo di cooperazione per la cura e il miglioramento degli agro-ecosistemi lungo il fiume Olona e il canale Villoresi e la fornitura di prodotti locali e servizi ecosistemici. Questa iniziativa coinvolge un territorio più ampio. Nel quadro dell’accordo, i partner (aziende agricole riunite nel distretto agricolo della valle di Olona, Comuni, Parchi, Ecomuseo e associazioni) si impegnano a garantire che, attraverso le loro azioni, gli agro-ecosistemi tornino alle loro funzioni ecologiche, economiche e culturali. I risultati ottenuti possono essere letti in relazione ai cambiamenti che sono stati prodotti o innescati all’interno della comunità: cambiamenti nel modo di lavorare, cambiamenti culturali, in particolare legati alla dimensione relazionale e sociale, e, infine, cambiamenti atti ad aumentare la qualità del paesaggio, sia dal punto di vista culturale e percettivo, sia dal punto di vista della salute e della sicurezza dell’ambiente. Come ricorda il Responsabile dell’Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago: “Helder Camara, arcivescovo brasiliano, diceva che quando uno sogna è solo un sogno; quando molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà”.


L'economia circolare

La Terra è stanca.

Usurata, sfinita, a rischio. Ce lo dice con il clima che cambia. La Terra – ci piace pensarla come Terra Madre - è logorata dall'uomo è dalla sua economia lineare. Quella che estrae le materie prime, scava, coltiva, spreme il pianeta. Quella che trasforma le materie in oggetti, beni - cose utili e cose inutili - utilizzando molta energia; quella che ci chiede di usare le cose - un po', tanto oppure poco – e poi di buttarle. Le cose diventano rifiuti, bisogna trovare dove metterli e cercare altre materie prime. Ci sono molte pressioni perché le cose durino poco, l'economia lineare ha fretta.

L'economia lineare consuma la Terra. Le materie prime non sono infinite, la Terra non è infinita: ha i suoi limiti e ha cominciato a farcelo capire.

La salvezza del genere umano sulla Terra passa dall'economia circolare: riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, abolire “il fine vita”, mantenere, recuperare, rigenerare. Tenere il più possibile in circolo.

L'economia circolare ha cominciato come una nicchia – tutto comincia con poco – adesso sta diventando economia vera. Ci investono grandi aziende, nascono nuove occupazioni.

L'Italia è tra i leader mondiali nell'economia circolare. Nel riciclo degli imballaggi siamo i primi. Possiamo esserne orgogliosi e fare di più. “L'economia circolare deve sostituire quella lineare perché le risorse mondiali non sono infinite e sprecare non ha senso”, parole del Ministro dell'Ambiente.

L'economia circolare è quella di una seconda opportunità. E di una terza e di altre ancora. Senza fine.

L'economia circolare ha un messaggio profondo: ci dice che le cose non finiscono mai. Si rigenerano: bottiglie dell'acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas e molto altro. Tutto può diventare altro.

Tratto da M'illumino di meno 2019 "Ri-generare" - Rai Radio 2 - Caterpillar >>vai al sito

INTANGIBLE CULTURAL HERITAGE FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT - COMPARATIVE EXPERIENCES

Panel 1 Agrarian Heritage and Rural Development October 16, 2019. Institute Cervantes, Belgrade

Dreams, changes and landscape

by Raul Dal Santo*

I'm talking about dreams. Many Italian dreams became law when the Republic Constitution was approved in 1947. The Constitution itself is a dream to achieve every day. Italian ecomuseums are tools to realize some of the Constitution dreams. We can also explain ecomuseums through Italian Constitution: “A practice of active citizenship that, in accordance with the principle of subsidiarity, (art. 118 of Italian Constitution) is aimed at the care of landscape and the heritage (art. 9) to contribute to the material and spiritual progress of society, (art. 4) and the full development of the human person (art. 3.2)”.

How can we make dreams real and inspire future? The inspiration of the future needs permanent change of the present. Ecomuseums and museums as “places of the muses” can inspire people to address the needs of change. Museums with insight from the past as well as with creativity of the muses, can help to forge a public vision for the 21st century.

Ideas are able to make a change if they are followed by actions and in presence of a breeding ground. According to Hugues de Varine, the humus, the breeding ground, and the root of the future, is the living heritage.

Everybody should take charge of the heritage, through a voluntary process of governance. The innovation of tradition and the participation process are as important as the results for ecomuseums. But what kind of participation do we need to change reality? We should go upward on the stair of participation to the empowerment to make people able to carry out projects for the common interest.

The Ecomuseum of the landscape of Parabiago tried to make this dream real.

Parabiago is an industrial town of about 30.000 inhabitants in the metropolitan city of Milan.

The Ecomuseum was born in 2008 to answer to the “placelessness” syndrome: citizens do not appreciate the “small scale” heritage that characterizes the city landscape; farming is not the main economic activity in Parabiago, but agricultural lands are very important feature of its landscape and a link between man and nature.

The Ecomuseum developed cooperation agreements to plan and implement actions in according to the principle of subsidiarity. The Ecomuseum proposed a project on the theme of the Milan EXPO “Feeding the planet, Energy for life!” to the local community in 2015. The short food supply chain of the Parabiago bread was activated by many local stakeholders; loaves are made in local bakeries with whole wheat; they are produced with mother yeast, Parabiago water and salt; the flour made from soft wheat of an ancient variety called "San Pastore" is stone milled in the last water mill in the area; 170 hectares of agricultural fields are cultivate with the conservative agriculture which intervenes in a minimum manner on the ground; it preserves biodiversity and humus and provides cover crops after the harvest; The fields are fertilized by the compost produced in a local farm from vegetable waste coming from the public and private gardens of Parabiago. Local bakeries sell the bread that is also served in School canteens. This was the first of many products with trademark that certifies that the product is made in Parabiago. In 2016 the Ecomuseum and the Mill Park promoted the cooperation agreement for the care and enhancement of agro-ecosystems along the Olona River and the Villoresi Canal and for the supply of local products and for ecosystem services. This initiative involves a wider territory. Within the framework of the agreement, the subscribers (agricultural companies gathered in the Olona Valley Agricultural District, Municipalities, Parks, Ecomuseum and associations) commit to ensuring that, through their actions, agro-ecosystems return to their ecological, economic, and cultural functions.

Helder Camara, Brazilian archbishop, said "When one dreams is only a dream; when many dream together, it is the beginning of a new reality".

The results obtained can be read in relation to the changes that have been produced or triggered within the community: changes in the way work is done, cultural changes, in particular linked to the relational and social dimension, and finally physical changes the increasing the quality of landscape, both from a cultural and perceptive point of view, and from a point of view of health and safety of the agro-ecosystem.


*Raul Dal Santo, ecologist, is the coordinator both of the landscape ecomuseum of Parabiago (Milan - Italy), and the Mills park, a natural area near the river Olona; he also manage the ecomuseums network of Lombardy Region and DROPS, the international platform for ecomuseums and community museums.

His work and research focus on landscape ecology (river restoration, landscape monitoring, biodiversity) ecomuseology, sustainable development (local Agenda 21, participatory planning and action, sustainable agriculture) and subsidiarity.