La Olona

Non si può parlare dei mulini e del Parco senza parlare dell'ambiente in cui si trovano.

E quest'ambiente è quello generato dal fiume Olona: la valle fluviale in cui ci troviamo e in generale la pianura che abitiamo.

La parola "generare" si addice particolarmente all'Olona.

Infatti, l’etimologia del nome del nostro fiume, che risale alla notte dei tempi, forse è dovuta a credenze e miti fantasie popolari dei celti;

I nostri progenitori che abitavano appena sopra la valle, ad esempio a San Lorenzo, vedevano nell’acqua del fiume una fonte di vita e un simbolo di fecondità da cui il genere femminile a cui appartiene il nostro fiume;

E è noto a tutti che La Olona ha generato insieme agli altri fiumi la pianura padana dove un tempo c'era il mare,

Poi ha scavato una valle fluviale che da Nerviano verso sud è quasi impercettibile, ma man mano che si risale la corrente verso nord si fa più pronunciata.

Fate caso che per raggiungere la strada del Sempione c'è una leggera salitella: il Sempione corre infatti appena sopra il terrazzo della valle fluviale sulla riva sinistra del fiume. Chi invece si muove col treno raggiunge il terrazzo del fiume in riva destra arrivando in stazione a Parabiago anche li con una piccola salita;

La Olona ha generato anche un fertile terreno che da almeno 3000 anni viene coltivato e da 2000 irrigato tramite i canali che portano l'acqua del fiume dove serve e la scolano dove ce n'è troppa.

La Olona ci ha regalato anche l'argilla, deposta con le piene e poi scavata per farne mattoni. Ringraziamo il nostro fiume per i mattoni di questo mulino, quelli delle nostre chiese, quelli del castello visconteo di Legnano.

la Olona ha generato l'energia che consentiva di muovere le pale dei mulini e produrre così il pane. Alcuni anni fa quando abbiamo iniziato a fare il pane di Parabiago, Il grano era macinato a pietra dal Mulino Sant'Elena a Pregnana l'ultimo mulino funzionante dell'Olona;

oggi purtroppo è chiuso e maciniamo il grano al mulino Bava ad Abbiategrasso, mosso dalle acque del Naviglio.

L'energia del mulino tra XIX e XX secolo diventa quella della fabbrica.

La Olona ci ha regalato anche il servizio di asportare i rifiuti liquidi. Ce ne siamo approfittati troppo e nel XX secolo la abbiamo trasformata in fogna e la abbiamo ignorata tanto da diventare un fiume invisibile. Cesarina Binaghi, poetessa dialettale parabiaghese descrive bene la situazione de “La Uruna” del secolo scorso inquinata e dimenticata da tutti e la nostalgia dei pesci, delle lucciole e dei morosi che si baciavano sulle sue rive.

Con l’inizio del terzo millennio la qualità dell’acqua migliora e La Olona genera di nuovo la natura: prima un solo tipo di insetto, il chironomide, poi tanti tipi di insetti, quindi i pesci e i loro predatori in particolari gli uccelli, aironi, martin pescatore, cormorani. Per gli uomini però La Olona è ancora invisibile. E’ per questo che il Parco dei Mulini e oltre 60 tra istituzioni, associazioni, aziende, singoli cittadini stanno lavorando insieme: dare una mano alla natura per svilupparsi ancora di più e dare una mano agli uomini ad accorgersi che il fiume è rinato. Il processo di cooperazione e di cittadinanza attiva che è in corso lo abbiamo chiamato “Rinascimento fluviale”, perché riguarda principalmente cambiamenti nel modo di percepire il fiume, di lavorare insieme e di relazionarsi. Cambiamenti che, attraverso la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio comune, ha già permesso di compiere un significativo passo avanti perché La Olona, il fiume “invisibile”, torni ad essere quel fiume di civiltà, cultura e natura che per millenni ha generato tutto quanto abbiamo detto.