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quartiere Pietralata 

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Pietralata è il nome del ventunesimo dei 35 quartieri di Roma, indicato sulle targhe stradali con Q. XXI. 


Codice Toponomastico: 221


Superficie: 6 km² 


Dizionario Toponomastico: Quartiere istituito (*) nel 1961.


Pietralata si trova a nord-est rispetto al centro di Roma, alla destra del Tevere e confina:


- a nord con i quartieri Monte Sacro e Monte Sacro;

- a nord-est con il quartiere Ponte Mammolo;

- a sud con il quartiere Collatino ed infine

- a ovest con il quartiere Nomentano.


Il quartiere prende evidentemente il suo nome da via di Pietralata la quale strada NON attraversa il quartiere ma, come accade anche per tutte le altre consolari o strade radianti in uscita dalla Capitale, funge da esatto confine tra un quartiere ed altri: nella fattispecie, tra il Pietralata stesso (sulla destra) e il Montesacro (sulla sinistra); sull'origine del nome, il dizionario toponomastico recita: "Dalla tenuta omonima".


Caratteristica di questo quartiere è l'esser stato ricavato dal preesistente suburbio Nomentano, istituito nel 1932 e soppresso appunto nel 1961; a tal proposito si veda anche

IL SUBURBIO II, NOMENTANO

I limiti del nuovo Q. XXI furono sostanzialmente quelli già presenti nel dizionario toponomastico del 1954 relativamente al suburbio Nomentano, e cioè "via Masaniello - piazzale della Stazione Tiburtina - circonvallazione Nomentana - via della Batteria Nomentana - Ferrovia Roma-Orte - linea retta della ferrovia al fiume Aniene - fiume Aniene - Fosso della Cecchina - via Nomentana - via di Casl dei Pazzi - via Tiburtina - via Masaniello".


Nel 1991 Pietralata perse un lembo di territorio: tutta la parte a nord del fiume Aniene (fiume Aniene - via Nomentana - via di Casal de' Pazzi - via Tiburtina - fiume Aniene) fu annessa al quartiere XXIX Ponte Mammolo (delibera di Giunta n° 718  del 28 gennaio 1991); la scelta fu condivisibile, e andò a sanare la preesistente situazione di atipicità, che vedeva non osservata la regola generale della scelta dei confini naturali (in questo caso il fiume Aniene) come line a di confine tra diversi comprensori.


Così come tutti i quartieri di Roma successivi al quindicesimo, il Pietralata è sprovvisto di uno stemma identificativo.


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(*) delibera del Commissario Straordinario n° 2453 del 13 settembre 1961.


Su progetto dello studio di architettura DC10, Maco Technology ha avuto incarico di ingegnerizzare e costruire una facciata a cellule romboidali 3d rivestite in ETFE. La facciata riqualifica esteticamente ed energeticamente un edificio di Mind District, ossia l’ex area Expo di Milano.

Il progetto di compone di 78 pannelli divisi in 6 tipologie diverse tra cui 4 d’angolo realizzati in un pezzo unico. I pannelli si appendono ad un sistema reticolare agganciato alla struttura esistente che li distanzia circa 50 cm dalla facciata dell’edificio. 


il materiale per la copertura dell'auditorium sono pannelli composti in ETFE.

 L’ETFE è una delle molecole organiche più stabili che siano mai state prodotte: la sua durabilità può raggiungere i 40 anni di vita, semplicemente assicurando una costante manutenzione, inoltre al termine del suo ciclo di vita, la membrana viene semplicemente fusa e riutilizzata, con una percentuale di riciclaggio del 100%. 

È un materiale autopulente e, nonostante pesi solo un centesimo rispetto al vetro (350 g/mq), riesce a sopportare fino a 400 volte il suo peso. È quindi possibile utilizzarlo anche per grandi luci, come ad esempio tensostrutture, e “alleggerire” il lavoro di carpenteria ed evolvere la maglia strutturale. 

Il materiale è combustibile ma poco infiammabile e auto estinguente e, grazie alla temperatura di fusione di 275°C il film è destinato a rompersi e a ritirarsi prima che le elevate temperature possano portare al collasso della struttura principale della struttura.

 materiale adatto  utilizzare sia per coperture sia per le facciate in due modalità: la prima è la cosiddetta “modalità a cuscino” ovvero due – o più – layer di ETFE al cui interno viene fatta passare dell’aria in modo tale da gonfiarli e creare quindi una facciata o copertura “morbida” con questi cuscini. L’altra è la modalità a singolo layer, una composizione più semplice ma che offre comunque una certa libertà per i lavori di prospetti e coperture. Questi “layer” sono composti da dei film che possono essere opachi, traslucidi o anche serigrafati in modo tale da avere più caratteristiche in un solo prospetto. Approfondimento per AUDITORIUM . Per quanto riguarda il mio progetto, ho cercato di sperimentare un concept di vetrata composta e modulabile: verso l’interno è presente un triplo vetro montato sulla prima parte della struttura; nel mezzo è presente parte dell’impianto di illuminazione della facciata che sarà infine composta da dei pannelli in ETFE sia serigrafato, da permettere una vista da dentro a fuori, sia opaco, così da creare sensazionali giochi di luce. Questo spazio che intercorrerà tra vetrata e pannello in ETFE avrà anche il compito di funzionare da “buffer space”.