Lezione XVI



Costruzione vettoriale del mondo

Partendo dal ripasso, in riferimento alle precedenti lezioni , ci si concentra soprattutto sul passaggio al vettoriale, all’ utilizzo nell'architettura sulle strumentazioni informatiche attinenti al vettoriale, riaffrontando il discorso di Rhino (gestione generativa basato sulle NURBS) a Grassoppher che invece lavora sulle connessioni di equazioni matematiche legate a forme (visual scripting program).

Fa una domanda poi “come si basava il sistema precedente vettoriale?” Ogni elemento viene descritto in quanto un insieme di punti, ad esempio una linea sarà un elemento vettore, con una direzione, un verso, due punti ecc.. ma la cosa che più volte ha rilevato importanza, è la possibilità di nominarle, questa è la chiave del vettoriale, quella semantica. Che si può riferire anche all'elemento layer.

Questo mondo però è un mondo 2D, aggiungendo la possibilità di lavorare descrivendo elementi anche su un terzo asse; può dirsi che il grosso salto è stato il passaggio dal Raster al vettoriale, mentre poi lo sviluppo è stato semplice e legato ad un percorso propedeutico.

Come avviene la costruzione vettoriale del mondo reale? Come facciamo a trasmettere dei dati dati tridimensionali nel in un sistema ID? Tutto questo attraverso due sistemi che abbiamo già detto: attraverso un sistema generativo di tipo Nurbs oppure attraverso un sistema localizzativo o descrittivo vettoriale;

Un concetto interessante è sicuramente quello dell’elemento vettore, cui attraverso la sua descrizione può effettuare movimenti nel tempo nello spazio, sicché, muovendosi su uno o più piani geometrici può generare figure piane o in questo caso tridimensionali. La descrizione del mondo reale nel sistema vettoriale può essere agevolata poi da determinate operazioni informatiche: esse sono operazioni descritte dai sistemi operativi che ausiliano la costruzione di un oggetto tridimensionale.

Ad esempio un movimento come quello dell’ “estrusione” è un movimento che in natura può presentarsi infinitamente; o ad esempio il movimento della “rotazione” può muovere e generare altre forme; questi sono I DUE PRINCIPALI MOTI ATTRAVERSO UN OGGETTO PUÒ PASSARE ALLA TERZA DIMENSIONE.

PRIMO ASSIOMA

Cosa faccio con un punto? Gli cambio posizione. Tutta la creazione del mondo 3d si basa sul movimento di elementi vettori;

SECONDO ASSIOMA

“il triangolo non L'avevo considerato”. La figura del triangolo equilatero assume nel mondo costruttivo e del CAD un'enorme importanza; esso é sia il cerchio più piccolo che possiamo pensare (molto significativo nella formalizzazione dei sistemi, infatti quando i sistemi cad erano meno potenti semplificare le forme costruttive facilitavano il calcolo di forme costruttive), sia invece in seconda, il triangolo è la minima descrizione di un piano, quindi posso con loro arrivare alla prima descrizione vettoriale di ogni superficie. Terza da aggiungere: il triangolo è la minima forma statica!

TERZO ASSIOMA

“le Booleane”

Un concetto del 3d del tutto scultoreo che si basa sulla plastica di masse solide, pertanto se nei casi precedenti la costruzione é meccanica questa è del tutto scultorea. Questa è un'altra grande famiglia che si trova nei programmi di modellazione (Bool era un matematico dell 800 che aveva creato il linguaggio binario, visto nelle prime lezioni di questo corso); anche la logica Boolean’s ha una radice matematica ma più geometrica, esistono diversi casi: UNIONE BOOLEANA (due masse A B che si uniscono), DIFFERENZA BOOLEANA (quando il volume B scava negativamente la massa A o viceversa), DIVISIONE BOOLEANA (quando due masse volumi che hanno una valenza negativa e si sottraggono generando una massa volumica che è la somma delle sue differenze.)

QUARTO ASSIOMA

“Le curve di Beziers” e le sue caratteristiche costruttive .

Da diversi anni la costruzione dei prodotti tridimensionali ha sempre più contaminato la nostra vita quotidiana, dalle macchine, a numerosi oggetti quotidiani, realizzati attraverso i metodi di modellazione appena accennate.

Link alla lezione:

http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Cad/2021/LEZ/16/index.htm

Link alla videolezione:

https://drive.google.com/file/d/17WSpD6fo7798n9pewvdvHde8wFmm0pkw/view 

Con l'unione booleana, ad esempio, le parti che si sovrappongono vengono rimosse e le altre vengono unite insieme. Con l'intersezione, si verifica esattamente il contrario. Le operazioni booleane con solidi (polisuperfici chiuse) sono prevedibili perché tutte le normali ala superficie puntano sempre verso l'esterno.