lezione XIV PETER VECTOR
La lezione affronta un percorso filologico intorno alla carriera di Peter Eisenmann, e di architetti che hanno operato al concetto di progettazione inteso come gioco logico/diagramma legato al vettore digitale.
L'importanza di Eisenman è il motto “immaginare prima”. Perché, lui come Ghery fanno un salto strumentale dove si inizia ad immaginare qualcosa prima, di complesso, attraverso gli strumenti informatici.
Peter Eisenman era un giovane studente e rimane affascinato dagli edifici di Terragni, architetto italiano della prima metà del 900 e soprattutto ossessionato da due opere:
la casa del fascio che parte da un volume pulito e in cui attraverso un linguaggio razionalista viene fatto un gioco di estrusioni.
Casa Giuliani Frigerio a Como, fu uno dei suoi ultimi operati, Eisenman è affascinato dal gesto di esplosione concettuale che interpreta il terragni dal centro verso l'esterno. La Casa ad appartamenti Giuliani-Frigerio è l'ultimo edificio realizzato da Giuseppe Terragni, situata vicino al Novocomum in via Malta ora Viale Rosselli, a Como. ”Casa Giuliani-Frigerio è una casa ad appartamenti di grande classe, di una stupefacente modernità, se confrontata alle infinite palazzine costruite nel dopoguerra, che ha saputo suscitare un notevole interesse internazionale, come confermano gli studi che Peter Eisenman riserverà a questa opera negli anni". Infatti l'edificio appare particolare e l'innovazione tipologica sperimentata per l'alloggio centrale è senza dubbio un approfondimento rispetto agli studi effettuati sul Novocomum e sulle cinque case milanesi. La disposizione degli alloggi, tre per ogni piano, segue un andamento inusuale: i piani sono posti a livelli differenti e la disarticolazione può essere letta anche nella facciata, tramite aggetti e sfondati. I balconi aggettanti in maniera modulare creano piani contrapposti alle finestre arretrate. Nella parte centrale della facciata ovest, tale ballatoio appariva come una fascia sormontata da una finestra a nastro e sovrastante un'apertura in lunghezza, per consentire il riscontro d'aria all'alloggio. L'edificio rappresenta un connubio tra costruzione - espressione, struttura - forma, spazio - volumetria: le facciate sono composte da obliquità, incassi, allungamenti, sporgenze, compressioni, scorrimenti e dilatazioni, a evidenziare le propulsioni di un interno molto dinamico. Le facciate sono rivestite in "spaccatello" di marmo prezioso, inedito rivestimento murario, i cui listelli verticali, applicati con il sistema delle tesserine mosaicate, conferiscono all'organismo un aspetto insieme corrucciato e riflettente. Terragni realizza all'interno della palazzina anche tutti gli arredi fissi, il terrazzo, i camini, i serramenti (porte e finestre) e i divisori scorrevoli a libro che permettono l'apertura degli spazi. L'edificio oggi si mostra interamente per come era stato costruito e conserva tutte le caratteristiche e i rivestimenti originali.
Così Peter parte da qui, e riflette a tal punto di realizzare un suo edificio che nasce da questa riflessione, dove negli anni sessanta realizzerà un edificio pseudo razionalista dove avviene un concetto di sviluppo basato sull'implosione. Questo è interessante per capire che nasce l'associazione tra la progettazione ed un gesto sintattico. Cosa succede di specifico? L'architettura diventa un testo, L'approccio al vettoriale fa descrivere perfettamente una serie di gesti che provocano un implosione ad un volume puro. È così che nel sangue e cuore dell'architetto c’era un pensiero architettonico basato su una diverso di ragionamento che si formalizza perfettamente attraverso l'ausilio dei primi computer.
Emozionante è pensare che lui vedendo gli edifici di Giuseppe terragni li analizza attraverso un approccio di un esercizio astratto.
Nel 67/68 c'è stata una pausa per Eisenman dovuta a problemi personali e a dei cantieri con problemi, questa pausa ha fatto bene a lui e fu questo momento che probabilmente scriverà le basi per il suo intervento nell'architettura postmoderna.
Subito realizza infatti inizia a ragionare ad interventi con una forte formalizzazione, basati spesso sul gioco dei Layer, fino a portare questa idea di gioco informatico per il concorso del checkpoint Charlie a Berlino; lui vince e per la prima volta integra l'elemento del palinsesto in architettura (una carta in cui le persone scrivono una lista continua, che viene puntualmente cancellata e riscritta in base alle informazioni più attinenti ogni volta), la proposta si basa su un sistema di strati in cui vi è un layer basato su una severa maglia ed un secondo composto da una serie di irregolare e scoordinata serie di volumi puri. Vi fu la volontà di far ben vedere questo gioco particolare in facciata e succederà che questa opera verrà realizzata e il risultato sarà molto interessante vedere la presenza del suo edificio in un'area così particolare in quel momento storico.
Più recentemente, dopo alcune interessanti idee realizzate negli Stati Uniti, vi è un primo progetto in cui integrerà perfettamente l'intenzione del vettore in architettura. Il progetto è Guardiola House, un edificio di un'immensa attualità che si collega filologicamente ad un opera di Giacomo balla, artista futurista italiano pragmaticamente molto vicino alle intenzioni dei gesti che spesso ha utilizzato nelle sue progettazioni Eisenman o altri architetti di questa corrente.
L'opera in questione è infatti composta da due quadrati in pianta che ad ogni layer sviluppato verticalmente si nota una traslazione o un movimento articolato da parte di questi due elementi. Questa è una fantastica “swinging operation” che crea una serie di serie e possibili operazioni nello spazio.
Fortunatamente Eisenman avrà subito dopo una buona occasione per progettare una scuola in Cincinnati e qui avrà L'occasione di lavorare su una serie di serpentine che hanno una prima natura parametrica e vettoriale, integrata in una struttura composta da invece forme prettamente regolari(dove però attraverso un gesto di implosione creo una galleria e spazi irregolari al suo interno). Se si vuole capire come pensa l'architetto si deve capire quanto i computer stanno prendendo piede nelle strumentazioni progettuali degli anni 90. Ci fu infatti anche il fenomeno in cui subito dopo una nuova generazione collaboro con Peter Eisenman fondendo nuove strumentazioni ad un pensiero così dinamico come quello dell'architetto in questione.
Altra cosa, parte importante di questo progetto è anche il paesaggio, elemento spesso considerato nei progetti di questo periodo è il rapporto con il “ground” l’elemento territorio/terra.
Ultimi esempi sono:
house of the church dove idea è proprio il rapporto di una serie di volumi intrecciati ed il terreno;
altro progetto, the virtual house, che è una “super vector house” dal nome azzeccatissimo, dove lui nel libro descrive step-by-step. Essa è il risultato vettoriale di una semplice organizzazione vettoriale di due cubi, dove i vettori si muovono su spazio e tempo generando forme che vanno verso l'alto ed il basso in ognuno dei layer interni al cubo. Questo integra il concetto di “diagramma” perché è il minimo movimento possibile da fare per generare un tassello in un diagramma parametrico. (Molto difficile la spiegazione di questo concetto)
Ma c è un movimento circolare di tecnologie per sviluppare questo spazio tridimensionale. Questo progetto è spiegato in modo chiaro nel libro del professore. L’idea principale di Eisenman all’interno dei suoi concept è quella dello swinging ovvero prendere una forma e farla dondolare scaturendo da questo dondolio delle linee verticali.Tutto questo studio da parte di Peter Eisenman sembra voler spiegare già il mondo vettoriale in due mosse: la prima è quella di anticipare tale mondo e la seconda assorbirlo. Nella chiesa del 2000, Eisenman cerca di trovare un rapporto potente con il suolo, creando delle forme che vadano a conformarsi con questo.
Link alla lezione:
http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Cad/2021/LEZ/14/index.htm
Link alla videolezione:
https://drive.google.com/file/d/1t3dX04vsayP38UmEhoppn09kB32cOwLf/view