lezione IX

                                                    Aniene Flows

Con la seguente lezione siamo venuti a conoscenza del tema dell’anno che porteremo avanti: Aniene Flows si sviluppa su dei tratti del fiume a differenza di Aniene Rims che lavora su aree specifiche. La prima parte del progetto sarà di tipo concettuale individuale mentre il seguente passo verrà fatto in gruppi.

L’idea parte da “Tevere Cavo” seguendo la stessa tecnica di Aniene Rims ma nasce invece dal MAAM e dall’utilizzo dell’arte contemporanea come arma per la crisi.

Tema dell'anno Aniene Flows

Questo corso di cad pur non essendo un corso di progettazione ha sempre un tema di applicazione metaprogettuale che va in parallelo con quanto si fa nel laboratorio di sintesi, ma con un focus diverso. Nel corso di ITCAAD c'è un approccio diretto alla tecnologia e un forte aspetto teorico.

Come parte tutto questo lavoro? Il professore ha sviluppato un interessante lavoro al nord di Roma, raccogliendo i diversi sviluppi, fatti su aree puntuali, in un'unica raccolta intitolata Tevere Cavo.

Dopo aver completato la raccolta precedente, il professore è stato invitato con Nitro (gruppo di neolaureati che opera con installazioni e pubblicazioni) a fare un'installazione nel MAAM. Per questa occasione, il professore ed i ragazzi di Nitro hanno realizzato una rampa multitasking perché è gesto artistico, organizzazione spaziale e atto in cui entra un’installazione architettonica. (Link Nitro tree)

Questa installazione si è rilevata l'incipit del nuovo lavoro. L'approccio al alla periferia apre un nuovo mondo di problematiche di abbandono e degrado, le aree puntuali individuate daranno vita ad una nuova collezione chiamata Unlost Territories. 

Il primi passi consistono nell'approcciare a queste aree attraverso l'utilizzo dell'arte contemporanea, cioè utilizzare la lente di pensiero dell'arte come arma all'interno di questo sistema.

Nel corso di ITCAAD si è prima lavorato sulle aree di Unlost Territories, per passare poi a lavorare sulle aree che costeggiano le rive del Fiume Aniene. Il distacco dalla città consolidata verso il mondo delle periferie ha evidenziato la necessità di lavorare sulle infrastrutture. Nelle situazioni di degrado e abbandono bisogna trovare il modo di attrarre potenze imprenditoriali ad investire in questi luoghi, mostrando interessanti proposte progettuali di nuove infrastrutture o in alcuni casi al recupero e riuso di infrastrutture esistenti. 

Esempi di architettura contemporanea di riuso delle infrastrutture: Autostrada di Seul, l'high line di NY dove i cittadini si sono opposti alla sua distruzione ed è stato costruito un parco urbano che ha innestato un recupero urbano anche dell'area vicina. La rivitalizzazione urbana e la creazione di infrastrutture determinano il valore di mercato di una città.

Discostiamoci da questa tematica e concentriamoci nei nostri territori in particolare sulle vie cave, in particolare a Roma che oltre ad avere il fiume Tevere ha una storia importante anche con il fiume Aniene. Perché ci interessano le vie cave?

Perché rappresentano una sorta di logica sistemica, un ragionamento circolare, avere una sorta di memoria che la civilizzazione romana ragionava in chiave sistemica. Le vie cave sono dei percorsi scavati dall’uomo nel tufo con un altezza di 15 mt e per una lunghezza di 600 mt, ci sono quasi sempre nei pressi delle metropoli. La zona più bella è quella di Pitigliano.

Perché ci piace questa questione?

La questione ci interessa perché in un modo o nell'altro ci troviamo di fronte ad uno dei primi esempi di infrastrutture della nostra città. Ad oggi siamo abituati a vedere molte più strade, queste sono definibili come multitasking, una cosa che fa molte cose insieme.

le cave rappresentano il momento simbolico che si sposa con la natura tipica della città etrusca, queste strade sono primariamente strade processuali per la contemplazione della natura. Sono piene di coppelle, ossia punti in cui si riempiono d'acqua in cui il defunto può uscire per bere, è fortemente simbolica.

Il ragionamento sul quale vuole farci riflettere il prof è che "essendo cava.. c'è materiale!", ovvero ciò che veniva estratto veniva rimpiegato nella costruzione della città.

Questa è esattamente una memoria di pensare in una logica sistemica e multitasking.

Nel caso del mondo etrusco è tutto un mondo in cui va interpretato, un mondo che ci parla, ma allo stesso tempo dato che noi operiamo anche in chiave simbolica, l'architettura fa anche questo.

La formula è non bloccare lo sviluppo ma invertirne la direzione, quindi invece di avere lo sviluppo verso l'erosione dei terreni agricoli dobbiamo reinserirla nella città ricostruita e per inserirlo abbiamo bisogno di infrastrutture!

Possiamo quindi individuare i " 5 Principi delle infrastrutture della nuova generazione" :

Il mondo industriale è un mondo analitico e "monotasking", che da una parte è un progresso, dall'altra è un po' 'un regresso. Per esempio il ponte, all'inizio erano ponti costruiti che oltre al collegamento servivano ad altro, nell'era industriale il ponte era solo collegamento. (es. il ponte Khaju a Isfahan, Iran)

 E' il concetto di ecologico in quanto sistema attivo, capace di innestare cicli e processi. Dei discorsi ecologici hanno bisogno di svilupparsi in una certa continuità, perché è salutare per le specie botaniche e faunistiche, secondariamente creando dei sistemi urbani ha più possibilità di incidere sulla città, un'altra cosa è la continuità nel sottosuolo e non solo suolo e aria perché i microbi e batteri viaggiano anche in sottosuolo quindi sono fattori di inquinamento.

 L'idea è che oggi dell'informatica non si può fare a meno . Le informazioni che catturo dalla realtà devono essere riorganizzate in una sorta di modelli pronti a reagire.

 È l'idea che per vivere bisogna rendere accessibili sistemi urbani e ambienti diversi della citta, insieme al senso del viaggio. L'infrastruttura ovviamente riguarda la mobilità, questa non per forza deve avvenire attraverso i mezzi pubblici e con velocità accelerate, ma è importante anche la mobilità pedonale che permette un'osservazione del contesto in tutti i suoi dettagli. Possiamo definire questo tipo di mobilità come "Slowscape".


   La città diventa parte importante del progetto per valorizzare 

   la collettività. Questo perché, quando la città diventa “importante”

   deve essere protetta in primis dal cittadino

  .Bisogna pensare allo spazio urbano come scavato dall’essere        umano. Come le vie cave. 

 

  Ecco che qui si inizia a parlare del progetto che si dovrà portare       avanti.


 

Link alla lezione:

http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Didattica/Cad/2021/LEZ/9/index.htm

Link alla videolezione:

https://drive.google.com/file/d/1AlL_IurLPG8q7HIU4l7-mcOM7n3_SqBR/view