LA RIVOLUZIONE INFORMATICA DELL’ARCHITETTURA. DOPO IL 2001
LA RIVOLUZIONE INFORMATICA DELL’ARCHITETTURA. DOPO IL 2001
31. ESPRESSIONI DIGITALI
STRUMENTI,CRISI,SFIDE
Dall’11 settembre 2001 il mondo cambia. Due aerei si lanciano contro due grattacieli e , mentre le persone, sconvolte, si domandano se si trovano in una scena di un film o quello che sta accadendo è reale, le uniche domande che possiamo porci in questa fase storica sono: come usare gli strumenti che abbiamo creato? Come direzionare le nostre potenze?
Come ci ha insegnato la storia dell’architettura, lo strumento è sempre stato un elemento fondamentale. Con il termine “strumento” non intendiamo solo quello materiale, ma anche lo strumento intellettuale. La prospettiva, concezione scientifica dello spazio, le proiezioni ortogonali, parallele e assonometriche, seguono la logica dell’oggettivizzazione della produzione industriale. Gli strumenti vanno quindi concepiti non tanto come mezzi per raggiungere un fine ma come occasione di interrogazione profonda. Da qui la differenza tra strumento, incarnazione dello spirito, e utensile, prolungamento dei sensi.
L’Information Technology, in questo contesto, è intesa come strumento, come anti-utensile. la presenza dell’informatica nel campo dell’architettura genera un impatto epocale, una vera e propria rivoluzione. Può l’informatica aiutarci ad affrontare le grandi sfide del mondo contemporaneo e risolvere le situazioni di crisi trasformandole in valore?
PAESAGGI INFORMATICI
è importante affrontare uno dei temi che hanno caratterizzato la ricerca architettonica negli anni novanta del Novecento: il tema del paesaggio. Un' opera significativa è la stazione dei traghetti della città di Yokohama in Giappone di Foreign Office Architects. Il progetto risolve tutte le esigenze di parcheggio, attracco e servizio del terminal portuale ma si caratterizza come un vero parco urbano. Un paesaggio naturale-artificiale. La copertura ha infatti la funzione di parco-passeggiata. Lo strumento utilizzato nel progetto è interamente digitale e gli architetti hanno avuto pieno controllo degli strumenti informatici.
Foreign Office Architects, International Port Terminal, Yokohama, 1995-2002 World Trade Center a NY
Un'altra opera importante è rappresentata dal centro BMW a Lipsia, progettata dallo studio Zaha Hadid. L'edificio non è pensato come un oggetto poggiato sul suolo, bensì si ibrida con l'idea di paesaggio. L'edificio si cala tra i tre corpi principali ed p attraversato dai binari delle catene di montaggio. Lo studio Hadid integra tecniche di sviluppo digitale, ma architetti di una generazione più giovane cercano di dare vita ai cosiddetti paesaggi informatici. Un esempio suggestivo è dato dal concorso per l'area in cui erano edificate le torri gemelle, il World Trade Center a NY, dove il gruppo United Architects propongono una serie di grattacieli che si ramificano e intrecciano tra loro, lasciando libera l'area centrale occupata dalle torri. Le forme ad albero dei grattacieli sono state create con degli script manipolabili che consentono quindi la variazione della forma architettonica.
United Architects, World Trade Center, NY 2003
LA DIGITALIZZAZIONE. ALL IS BIT
Barcellona rappresenta un fulcro avanzato della sperimentazione sull'architettura contemporanea secondo il nuovo sentire "digitale". Lo studio EMBT firma il rifacimento del Mercato di Santa Caterina. Il progetto si caratterizza di una grande copertura ondulata che unifica le diverse funzioni, coprendo l'intera superficie della piazza. Questa ha altezze variabili e, come si trattasse di un grande tappeto, si piega in volte diverse tra loro. Il grande tappeto-copertura presenta 325 000 esagoni di ceramica con 67 colori diversi. Si configura quindi come un grande schermo che trasmette energia a tutto il quartiere.
EMBT, Mercato di Santa Caterina, Barcellona,
1997-2005
Al tappeto-superficie, Jean Nouvel contrappone la Torre Agbar. Un monolito a forma di fuso che riesce a rappresentare un landmark nella città. L'aspetto fondamentale di questo grande edificio è che, se ad una scala più grande si configura come un importante elemento nello skyline di Barcellona, ad una scala più ravvicinata si può notare come la "pelle sia articolata in pixel secondo due strati. Il primo è costituito da una struttura a telaio che segue la superficie del volume ed è anche l'ossatura dei pannelli colorati che lo rivestono, la seconda è la trama dei pannelli colorati che evocano quindi l'immagine di uno schermo.
Jean Nouvel, Torre Agbar, Barcellona, 1999-2004
Il gioco della superficie e la digitalizzazione, talvolta detta l’uso di schermi sulla facciata, dando maggior rilievo all’informazione e all’era in cui viviamo. Tra i primi architetti a farne uso è Ben van Berkel con il suo UN Studio a Seoul costruendo la Galleria dei grandi magazzini. La facciata proietta una superficie viva e mutevole. In totale 4.330 dischi di vetro sono montati sulla pelle di cemento esistente dell'edificio. I dischi di vetro includono una speciale lamina dicroica che genera un effetto madreperla durante il giorno, mentre durante la notte ogni disco di vetro è illuminato da luci a LED che possono essere programmate per creare una moltitudine di effetti.
UN Studio, Galleria Hall West, Seoul,
2003-2004
32. PROCESSI E DIAGRAMMI
DIAGRAMMI ABITATI
Nella prima parte degli anni novanta del Novecento, con il contributo di Peter Eisenman, viene pubblicato un fascicolo dal titolo "Folding in Architecture" dall'architetto Greg Lynn. La piega, come illustra Eisenman in molti progetti è una vera e propria tecnica progettuale. In questo modo infatti, si conformano le parti di un edificio e i rapporti con il paesaggio. Successivamente si fa strada l'idea che non sia tanto importante la forma finale data dal folding, quanto l'intero processo. Il diagramma, ovvero l'insieme di relazioni possibili del progetto. Il diagramma crea infatti un'insieme di relazioni che possono essere di natura topologica e\o parametrica e sono proprio queste che generano e regolano il progetto. Un esempio di questo approccio è rappresentato da UN Studio con la Möbius House. Il progetto prende forma dal diagramma dell'anello di Möbius a forma di ∞ attraverso l'atto del piegare e ripiegare questa sorta di nastro.
UN Studio, Möbius House, Het Gooi, 1993-1999
MODELLI INFORMATICI
Il secondo aspetto del mondo dell'informazione è rappresentato dal modello. La "modellizzazione" presenta due aspetti scientifici da considerare. Il primo è la diretta relazione con lo sviluppo geometrico matematico della forma. Lo studio di Norman Foster associati è all'avanguardia in questo. Il progetto della cupola vetrata della Great Court, composta da triangoli diversi per giacitura e geometria, non sarebbe stata possibile senza questo aspetto di ricerca informatica. Il secondo aspetto è la progressiva tendenza verso un modello globale e tridimensionale che contenga una rete di relazioni continuamente mutabili. Lo studio Gehry è all'avanguardia in questo e opere come l'Auditorium Dinsey o l'Experience Music Project ne sono l'espressione. Rispetto ad un modello tradizionale, i modelli informatici rappresentano un insieme vivo, interagente ed intelligente. Le informazioni non sono statiche bensì dinamiche e legate le une alle altre. Se il processo modernista si muoveva a partire dal sistema strutturale, adesso dalla pelle esterna si passa alle orditure secondarie, alla struttura e successivamente alla conformazione degli spazi. Se l'approccio modernista tendeva alla standardizzazione e voleva somigliare alla macchina, l'architettura dell'informazione diventa dinamica e relazionale e vuole somigliare al computer!
Frank O. Gehry, Experience Musica Project, Seattle, 1999-2002
ARCHITETTURA INFRASTRUTTURA
Un tema particolarmente indagato nel paradigma informatico è rappresentato da quello infrastrutturale. A differenza dell'approccio modernista che isolava e sollevava le infrastrutture dal suolo, oggi queste vivono nel paesaggio dell'architettura contemporanea. Progetti come la Stazione metropolitana di Lidabashi a Tokyo di Watanabe o la barriera acustica di Kas Oosterhuis se sono il perfetto esempio. Anche l'Italia con il Parco scientifico Kilometro Rosso a Bergamo di Jean Nouvel e la Nuova Fiera di Milano di Fuksas entra in questa direzione infrastrutturale.
33. FLUIDITÀ E NUOVE CONNESSIONI
SPAZIO TEMPO E INFORMAZIONE
Un altro grande cambiamento che accade in questi anni riguarda proprio la concezione dello spazio e la domanda che ci si pone è: lo spazio esiste o non esiste? L'idea che si sviluppa tra gli architetti di questo periodo è che non esiste uno spazio entro cui si collocano oggetti architettura ma relazioni che deformano e creano spazio. Lo spazio non è un dato oggettivo bensì una declinazione del concetto di informazione. In questo senso lo spazio tradizionale non esiste ma dato che questo è informazione esiste uno spazio invisibile in grado di generare altre informazioni.
DELL'INTERATTIVITÁ FISICA ED EMOTIVA
L'interattività è dunque l'elemento catalizzatore in questa fase di ricerca architettonica perché pone al centro il soggetto, incorpora le caratteristiche dei sistemi informatici e gioca con il tempo e lo spazio. Jean Nouvel, nell' Istituto del mondo arabo a Parigi ha mostrato come trasformare l'architettura in modo intelligente in risposta al mutare delle situazioni situazioni climatiche e ambientali.
TOYO ITO
Il grande artista giapponese Toyo Ito è uno dei ricercatori più importanti nei rapporti tra architettura e informatica. Già nel 1986 a Yokohama costruisce una torre dell'acqua e la trasforma in uno scambiatore di informazioni. La Torre si modifica interattivamente durante il giorno e la notte. Gli imput sono i rumori della città e gli output, una musica continuamente mutevole. Abbiamo dunque un cambio di paradigma: non più un edificio che occupa l'ambiente, bensì un edificio che interagisce con l'ambiente e che usa l'elettronica come elemento di interscambio. Nel progetto del Forum per la Musica e la Danza a Gent nel 2004 ribalta l'idea di griglia. Se la Mediateca di Sendai era basata su una griglia regolare, qui viene elaborato un nuovo strumento: la griglia emergente. Dall'evoluzione del concetto di spazi serviti e spazi serventi, viene disposta una griglia e successivamente deformata. La deformazione è globale e si applica in pianta come in sezione. Lo spazio diventa fluido, vengono eliminate tutte le distinzioni, persino quella tra solai e pilastri, tutto è realizzato in continuità.
Toyo Ito, Torre dei Venti, Yokohama, 1986-1988
Toyo Ito, Forum per la Musica e la Danza, Gent, 2004
NUVOLE DI INFORMAZIONI
Diller & Scofidio realizzano per l'expo 2002 Blur a Yverdon-less-Bains. L'edificio non è mai uguale a sé stesso. Si tratta di una palafitta ovale di 90 metri che, al variare del grado di umidità, temperatura, rilevati da sensori, comanda migliaia di ugelli che spruzzano acqua nebulizzata. Con questo l'idea stessa di edificio statico, chiuso, è eliminata.
Diller & Scofidio, Blur, Yverdon-les-Bains, 1998-2002
COMMENTO
La lettura della parte ottava del libro "Architettura e modernità" racconta le ricerche ed i progetti tra l'architettura e l'informatica dal 2001 ad oggi. Come sappiamo il legame tra architettura ed informatica è fondamentale da quando ci troviamo nell'era dell'informazione. Alcuni di questi progetti li conoscevo, ed è stato piacevole ritrovarli nel libro e rileggerli in questa chiave, molti altri no ed è stato interessante conoscerli. È ormai chiamo che architettura e urbanistica, nelle aree metropolitane, debbano procedere nella stessa direzione e che la coscienza ambientale ed ecologica che si è sviluppata fino ad ora non è sufficiente per arginare il problema dell'uso indiscriminato delle risorse. Come l'architettura e l'informatica sono necessariamente legate tra di loro, così natura e uomo. Se l'architettura è legata all'urbanistica proprio per i legami che intesse con l'ambiente circostante, così la natura e l'uomo, perché sono entrambi abitanti della stessa terra. Credo che bisognerebbe investire di più in soluzioni progettuali che rispettino l'ambiente e lo sviluppo tecnologico ed informatico che stiamo vivendo possa realmente aiutare a risolvere le grandi sfide contemporanee