Situato in posizione centrale, a pochi passi dalla piazza Rossa e dal Cremlino, il Parco Zaryadye, con più di 14 000 m² è stato popolato da un'enclave ebraica nel 1800, dalle fondamenta di un grattacielo stalinista cancellato e dall'Hotel Rossiya, il più grande hotel d'Europa fino alla sua demolizione nel 2007. Per cinque anni, questo pezzo centrale del patrimonio immobiliare di Mosca è rimasto recintato, mentre erano in corso i piani per estenderne l'uso come centro commerciale di Norman Foster.
Nel 2012 la Città di Mosca e l’architetto Sergey Kuznetsov hanno indetto un concorso per trasformare il sito storicamente privatizzato in un parco pubblico.
Il concorso, vinto da Diller Scofidio + Renfro, dimostra che è possibile lavorare all’interno di una problematica oggi centrale, ovvero quella del consumo di suolo, collocandosi proprio all’interno di questa grande brown area e colmando così un grande vuoto urbano.
Zaryadye offre uno spazio pubblico che è difficile categorizzare in quanto comprende un concetto molto ampio di mixitè.
È allo stesso tempo parco, piazza urbana, spazio sociale, risorsa culturale e luogo ricreativo.
Sono presenti terrazze che ricreano quattro diversi paesaggi regionali che si trovano in Russia: tundra, steppa, foresta e zona umida. Queste zone sono organizzate in terrazze, con ogni strato sopra il successivo, per creare spazi chiusi e programmati integrati nel paesaggio: natura e architettura agiscono come un tutt'uno. I visitatori possono godere di una vista sul fiume, un centro multimediale, un centro naturalistico, un ristorante, un mercato, due anfiteatri e una sala concerti filarmonica.
La sovrapposizione degli strati, facilita inoltre la creazione di microclimi, che cercano di estendere la stagione del parco, solitamente breve.
Queste strategie di controllo climatico passivo dimostrano una particolare attenzione per ciò che riguarda la consapevolezza sull’uso delle risorse, rebuilding nature. Di conseguenza, il vento è ridotto al minimo, le piante rimangono più verdi più a lungo e la temperatura aumenta gradualmente man mano che i visitatori salgono il pendio. L'aria più calda viene trattenuta durante i mesi più freddi, mentre in estate, i pannelli di vetro motorizzati dell’anfiteatro si aprono per espellere il calore attraverso il tetto. Oltre a queste destinazioni programmate, una serie di punti panoramici offrono una cornice per il paesaggio urbano, dove ogni visitatore può fare una propria esperienza per riscoprire una parte di città. Qui la somma di caratteristiche non solo razionali ma anche emotive e personali creano la cosiddetta magic synthesis.
Gli elementi caratteristici del distretto storico di Kitay-Gorod e la pavimentazione in ciottoli della Piazza Rossa si combinano con i rigogliosi giardini del Cremlino per creare un nuovo parco che è sia urbano che verde, qui il concetto di infrastructuring, dove si vedono valorizzate alcune giaciture esistenti attraverso l’integrazione del progetto all'interno della città costruita.
Il parco, ovvero la driving force, nasce attraverso l’investigazione e un attento studio del territorio e dimostra come questa infrastruttura moderna che punta allo sviluppo, è in grado di lavorare all’interno del contesto storico, sociale e climatico che stiamo vivendo.