Paolo Soleri: paesaggi tridimensionali

Recensione del libro di L.Spinelli


Più che architetto e progettista, Paolo Soleri è stato un urbanista visionario e originale. Le sue visioni urbane, solo alcune trasferite in pietra e cemento, formano brani di città che fanno parte di un racconto inespresso. I prototipi costruiti poco fanno apparire della grandiosità dei suoi progetti. Per lo più megalopoli ad alta intensità che consumano soltanto un frammento dello spazio, lasciando allo stato naturale i territori che le circondano. Organizzate con un proprio ecosistema in armonia, piuttosto che in contrasto con la natura. Di lui rimangono ora, a testimonianza del suo talento pochi edifici, per la maggior parte raggruppati ad Arcosanti nel deserto dell’Arizona, prototipo in embrione delle sue utopie urbane.

Paolo Soleri nasce nel Nord Italia nel periodo tra le due guerre. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Torino, decide di specializzarsi negli Stati Uniti, dove lavora nello studio di Frank Lloyd Wright. Le teorie architettoniche di quest’ultimo, in particolare quelle sulla plasticità e la continuità dello spazio costruito, hanno un effetto profondo sul lavoro successivo di Paolo Soleri. Nel 1950 torna in Italia dove progetta e costruisce una fabbrica di ceramiche sulla costa Amalfitana, lavoro decisamente influenzato dalla Sagrada Familia di Gaudi. L’atmosfera dell’Italia di quegli anni non si adatta alle idee e ai sogni di Soleri il quale decide stabilirsi definitivamente a Paradise Valley, presso di Phoenix, nel deserto dell’Arizona.

Negli USA l’attenzione di Soleri si concentra su ben altro che singoli edifici. In questi anni comincia infatti a realizzare nel deserto la sua idea di spazio urbano, la sua utopia di una città ideale contemporanea, al di fuori degli schemi della speculazione e dell’investimento edilizio e perciò senza committente che gli dia supporto finanziario.

Comincia così a nascere Arcosanti, comunità - laboratorio per le sue teorie sull'ecologia e la progettazione urbana. Tutta l’opera di Paolo Soleri è una denuncia degli attuali agglomerati urbani, senza forma e senza identità, che consumano troppe risorse naturali e tendono ad isolare tra loro i loro abitanti. La teoria urbana di “Arcology” prevede l’addensamento fisico della città che porta ad un migliore utilizzo del territorio e un uso più razionale dell’energia e delle risorse naturali.

Arcosanti è la conclusione progettuale della concezione socio-filosofica di Soleri che lui chiama Arcology: un agglomerato umano che incarna la presenza simultanea di architettura ed ecologia, una forma urbana tridimensionale integrata e compatta con la presenza di iper-strutture di elevata densità di popolazione.

I progetti di Soleri rimangono quindi nella sfera delle utopie urbane, come continuazione della tradizione degli architetti utopisti del rinascimento italiano, Filarete, Scamozzi, Rossellino, per parlare dei maggiori. I quali, mossi da fervore civile e da una voglia di sovvertire per cambiare in meglio un mondo ancora immerso nel medioevo, sognavano un nuovo ordine politico, economico e sociale, e fautore di una nuova società progressista che vive e lavora in un ambiente urbano alternativo, una città ideale pensata e realizzata da pochi per il bene di tutti.