tunisia - libia 

Anno costruzione: 1993-2005

Struttura

Motivazione ufficiale: fermare gli attacchi jihadisti provenienti dalla Libia

L'idea di erigere una barriera a protezione della Tunisia  risale al 2015 in seguito agli attacchi terroristici compiuti da alcuni jihadisti contro al museo del Bardo nella città di Tunisi e di altri due attentati terroristici nel corso del medesimo anno. Il bilancio dei tre attacchi  è di 80 morti e 150 feriti e spinge il governo tunisino, guidato da Beji Caid Essebsi, a erigere un muro tra i due stati. L'origine del conflitto è da ricercare nelle rivolte Tunisine del 2010 contro il regime autoritarista di Ben Ali che controlla la Tunisia dal 1987.  Tale rivolta infuoca l'intero nord-Africa e, sulla scia dell'esempio tunisino, in  molti paesi scoppiano insurrezioni volte a rovesciare i regimi. E’ l’inizio della Primavera araba. In Libia, dopo 40 anni di governo  del colonnello Muammar Gheddafi, scoppia una guerra civile  che ha come conseguenza l’intervento di alcuni paesi della NATO: Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Italia. Questa coalizione supporta i ribelli che combattono contro Gheddafi. Il colonnello viene ucciso nell’ottobre del 2011. Dopo la fine della dittatura, la Libia è ormai un territorio diviso e governato da diversi gruppi armati in conflitto fra di loro. Il paese quindi non riesce a consolidare un governo legittimo. Fino al 2014 si susseguono al potere diverse milizie militari che prendono il controllo  per mezzo di colpi di stato e azioni terroristiche senza riuscire mai  a consolidare il potere. Bisogna aspettare il maggio dello stesso anno e l'arrivo di Khalifa Belqasim Haftar che occupa militarmente la capitale Tripoli inviando milizie nella zona della Cirenaica. Dopo due mesi dall'insediamento di Hafter, nella stessa Tripoli, si scatenano rivolte armate tra fazioni laiche e milizie islamiche che sebbene favorevoli al governo non appoggiano il generale Haftar. La milizia inviata nella Cirenaica invece si autoproclama emirato islamico. Nel dicembre del 2015 si riuniscono i rappresentanti del Congresso di Tripoli e della Camera di Tobruk al fine di firmare un accordo per la creazione di un governo di unità nazionale a partire dal gennaio del 2016. L'accordo non viene accettato dalla Camera di Tobruk e dal generale Haftar. Nel 2019 in vista delle elezioni il parlamento di Bengasi (centro Cirenaica) e il generale Haftar si alleano. Il governo libico si allea con la Turchia. Questa mossa porta Haftar a dichiarare la guerra santa contro la Turchia e ad allearsi con la Russia. Ultimo ad entrare nel conflitto è il governo di Tobruk che si allea con l'Egitto. Nell'agosto del 2020 il presidente del governo di Tripoli e di Tobruk dichiararono il cessate il fuoco immediato. Nel marzo del 2021, dopo i colloqui di Ginevra, Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh ottiene la maggioranza da parte del parlamento e nasce il nuovo governo di unità nazionale. Alla fine dello stesso mese il governo si insedia a Tripoli spodestando quello di Haftar. Il fine del muro è dunque quello di preservare l'integrità dello stato e  prevenire possibili attacchi e coinvolgimenti nel conflitto da parte della Libia. La paura nasce dai forti flussi migratori del 2011 che vedono l’arrivo di 500.000 libici in Tunisia. Nonché la forte presenza di un commercio d'armi che coinvolge anche lo stato dell'Algeria confinante con entrambi gli stati. Il muro, costituito principalmente da un largo fossato, è controllato militarmente e costellato da muri di sabbia provvisti di avamposti. Ha dimostrato la sua efficienza diverse volte permettendo al governo Tuisino di evitare almeno 5 attentati nel corso di 4 anni.