Muro tra Sud africa - zimbabwe

Anno di costruzione:  2020 (ricostruzione di muro preesistente del 1985)

Struttura del muro

Motivazione ufficiale:  misura d’emergenza attuata per prevenire la diffusione del coronavirus e l’ingresso di migranti dallo Zimbabwe senza accertati documenti

Nel 2020, durante la pandemia della SARS-Cov 2, il governo sudafricano ha costruito una barriera al confine con lo Zimbabwe; già in precedenza era stato innalzato un muro tra i due Paesi.Il primo muro viene eretto nel 1985 per motivi di sicurezza nazionale. Come annunciato da Magnus Malan, allora ministro della difesa di Pretoria. L’obiettivo della costruzione di questa barriera è quello di fermare  immigrazione illegale proveniente dallo Zimbawe, un paese travagliato da conflitti interni a partire dal 1969. Lo Zimbabwe ottiene l’indipendenza dal Regno Unito nel 1979 a seguito di una prima guerra, che vede prevalere lo ZANU (Zimbabwe African Nation Union) di Robert Mugabe; quest’ultimo è eletto Presidente del neonato Stato. Dopo la sua elezione instaura però un regime autoritario. I primi anni di vita del Paese vedono un susseguirsi di scontri a sfondo etnico tra i sostenitori del Presidente e i suoi oppositori, costretti  ad emigrare verso il Sud Africa per fuggire dal clima di guerra e pericolo del loro Paese. Il governo sudafricano,  per interrompere questo flusso migratorio,  dispone la costruzione di un muro sperimentale elettrificato (20000V), lungo 14,5 km e costato 1,25 M $. Le tensioni interne nello Zimbabwe terminano nel 1988. Inizia per il paese un periodo di  fiorente crescita economica. La diminuzione dei flussi migratori induce il Sud Africa a de-elettrificare il muro nel 1994. Negli ultimi venti anni, tuttavia, le migrazioni provenienti dallo Zimbabwe si sono intensificate nuovamente a causa della riforma agraria del 2000. Una riforma voluta  da Mugabe, che porta ad un crollo della produzione agricola, già messa a dura prova dall’ intensa siccità e dalla diffusione tra la popolazione del virus dell’HIV. Oggi lo Zimbabwe si trova in una gravissima crisi economica ed umanitaria. Il Sud Africa, con il diffondersi del coronavirus e spinto dall’opinione pubblica, ricostruisce nella zona di Beitbridge (unico punto di collegamento ufficiale tra i due stati)  una barriera sul tracciato del precedente muro. Inoltre vengono intensificati i controlli di confine anche per contrastare il contrabbando di tabacco e l’immigrazione clandestina, che sottrae posti di lavoro ai sudafricani in un paese che già presenta un tasso di disoccupazione del 30%.