KENYA - SOMALIA 

Anno costruzione: 2015 (costruzione interrotta nel 2018 per negoziazioni con governo somalo)

Struttura

Motivazione ufficiale: contrastare il traffico illegale, l’immigrazione e le infiltrazioni di militanti di Al-Shabaab

Il governo keniano nel 2015 ha disposto la costruzione di un muro al confine con la Somalia a seguito di un attacco dei miliziani islamisti di Al-Shabaab all’università di Garissa, al fine di limitare le immigrazioni somale e, in particolare, l’accesso di terroristi. La Somalia è scossa da frequenti e violenti conflitti armati interni, come quello tra Somaliland e Puntland; inoltre le regioni centro-meridionali sono sotto il controllo del movimento radicale jihadista anticolonialista Harakat Al-Shabaab Al-Mujadeen. Questa precaria situazione politica, insieme alle abbondanti alluvioni e alla pessima situazione sanitaria, dovuta ad un alto rischio malarico, provoca un consistente flusso migratorio verso il Kenya. Nel corso degli anni gli immigrati sono stati più o meno tollerati in Kenya, soprattutto quelli ospitati nel grande campo di Dadaab (che ospitava oltre mezzo milione di rifugiati): ma tra quest’ultimi si sono infiltrati anche dei terroristi Al-Shabaab che ponevano una seria minaccia per la sicurezza, e da ciò la volontà di chiudere il campo, anche se questa decisione viene continuamente rimandata. Il governo keniano infatti ha annunciato di aver sospeso temporaneamente i lavori il 31 marzo 2018: ciò che lo spinse ad interrompere l'iniziativa furono le proteste e le emigrazioni dei kenioti in risposta all’avvio dei lavori di edificazione del tratto di muro che tagliava in due la città di confine di Bedel Hawo, perciò furono costruiti solo 10 km sui 700 promessi.