Il Decumano inferiore di epoca romana e alla plateia di epoca greca, corrisponde oggi all'arteria viaria del centro antico nota come Spaccanapoli, che prende nell'area centrale i nomi ufficiali di via Pasquale Scura, via Benedetto Croce e via San Biagio dei Librai.
Si può suddivide il Decumano inferiore in tre spezzoni:
il primo tratto incomincia da piazza del Gesù Nuovo per proseguire per l'attuale via Benedetto Croce, passando per piazza San Domenico Maggiore, piazzetta Nilo e largo Corpo di Napoli;
la parte centrale è via San Biagio dei Librai;
via Vicaria Vecchia, via Forcella, via Giudecca Vecchia e via Ottavio Tupputi, superato l'incrocio con via Duomo, costituiscono il tratto finale del decumano.
La moderna concezione di "Spaccanapoli" invece include anche le espansioni che si sono avute nel corso del XVI secolo le quali hanno visto allungare il tratto iniziale fino ai Quartieri Spagnoli. Intendendo il toponimo Spaccanapoli, il decumano incomincia allora da via Pasquale Scura, sita sulla cima dei Quartieri Spagnoli; da questo “belvedere”, dove si trova la Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori, si può osservare d’infilata tutta Spaccanapoli, denominata da Carlo Celano come la strada di Nilo, o di Nido, lunga 1128 passi.
Scendendo si arriva alla parte centrale, che incomincia con l'incrocio di via Toledo, ed è formata dalle vie Maddaloni, Domenico Capitelli, Benedetto Croce e San Biagio dei Librai.
Lungo via San Biagio dei Librai, uno dei cardini (o stenopos) che sale verso nord, collegando il decumano inferiore a quello maggiore, è via San Gregorio Armeno.