La tecnologia attraverso le generazioni
Il progresso tecnologico ha accompagnato ogni epoca, rivoluzionando la comunicazione e l’innovazione. Ogni generazione ha visto l’introduzione di strumenti che hanno trasformato la società:
Il telegrafo ai tempi di Garibaldi: ha ridotto le distanze nella comunicazione, rendendo possibile lo scambio immediato di informazioni tra città e continenti.
Il cinema ai tempi di Terragni: ha introdotto una nuova forma di narrazione, modificando il modo di interpretare e diffondere la cultura.
La radio ai tempi di Maiorana: ha reso la comunicazione di massa accessibile ovunque, diffondendo notizie, musica e intrattenimento.
Il Macintosh ai tempi di Steve Jobs: ha segnato l’inizio della rivoluzione del personal computer, rendendo la tecnologia più intuitiva e creativa.
L’iPhone ai giorni nostri: ha portato il mondo nelle nostre tasche, trasformando il nostro modo di connetterci e interagire.
Dall’abaco ai primi calcolatori meccanici, l’uomo ha sempre cercato strumenti per facilitare i calcoli. Con l’avvento dei computer elettronici, il processo è diventato autonomo, ma il principio della "leva umana" resta centrale come ispirazione per ogni innovazione tecnologica.
Charles Babbage immaginò per primo una macchina capace di eseguire calcoli automaticamente con la sua Macchina Differenziale. Parallelamente, George Boole gettò le basi della logica informatica moderna, sviluppando la logica booleana (AND, OR, NOT), fondamentale per i linguaggi di programmazione. Questo sistema binario, ripreso da Leibniz, si rivelò essenziale per il funzionamento dei computer.
IBM fu tra le prime aziende a comprendere il potenziale dei computer per l’industria. Con i mainframe degli anni '50 e '60, standardizzò i sistemi informatici, gettando le basi per il personal computer.
Il passaggio dai transistor ai chip segnò una svolta fondamentale. L'italiana Olivetti introdusse l’ELEA, il primo computer interamente basato su transistor, unendo innovazione tecnica e design estetico grazie a Ettore Sottsass e Mario Tchou.
Negli anni '70, la miniaturizzazione rese i computer accessibili al grande pubblico. Aziende come Apple e Commodore portarono il PC nelle case e nelle scuole, democratizzando la tecnologia e favorendo lo sviluppo di software personalizzati.
Il sistema operativo DOS e la legge di Moore, che prevede il raddoppio della potenza dei processori ogni due anni, hanno accelerato la diffusione del PC come strumento universale. IBM, con DOS, stabilì un modello operativo standard che facilitò lo sviluppo software globale.
Il Macintosh rivoluzionò il design dell’interfaccia grafica e le applicazioni multimediali. Tecnologie come QuickDraw (1983), PostScript (1985) e QuickTime VR (1996) definirono nuovi standard di interazione intuitiva. Il mouse, come raccontato da Ted Nace su MacWorld (1984), rese l’uso del computer più naturale e accessibile.
L’integrazione tra hardware, schermi bitmap e plug-in ha ridefinito l’esperienza utente. Innovazioni come QuickTime VR (1996), condivisione schermo (2008), riconoscimento facciale (2009) e georeferenzialità delle foto (2009) hanno ampliato le possibilità d’interazione. Con il lancio di Siri nel 2012, l’intelligenza artificiale è diventata parte della vita quotidiana, trasformando il bit in un’interfaccia tra significato e semantica.