CALIANDRO ins. ESPEDITO

Espedito Caliandro nacque a Martina Franca il 21 settembre 1918 ed è deceduto il 15 dicembre 1992. Insegnante elementare.

Conseguì l’abilitazione magistrale nel 1939 ed iniziò la carriera d’insegnante nelle scuole rurali, interrompendola per la chiamata alle armi come allievo ufficiale dell’esercito. Fu protagonista della ricostruzione materiale del paese e della rifondazione morale e civile delle coscienze in un momento storico post-bellico, di forte precarietà, contribuendo a realizzare il processo di alfabetizzazione e civilizzazione necessario per la ricostruzione materiale del paese, fu assertore della promozione sociale, morale e civile delle popolazioni dell’agro e sostenitore dello sviluppo culturale dei bambini che abitavano nelle campagne. Finita la guerra riprese l’insegnamento nella scuola rurale di Carpari, e successivamente, fino al pensionamento avvenuto nel 1977, presso la scuola elementare Marconi.

Da giovane insegnante fu promotore dell’istituzione nella nostra Città dell’A.I.M.C. Associazione Italiana Maestri Cattolici, ricoprendo l’incarico di presidente dal 1956 al 1965 collaborando con mons. Giovanni Caroli.

Per un lungo periodo operò nel Patronato Scolastico e, con dedizione ed impegno, favorì il difficile inserimento nel mondo del lavoro di molti giovani insegnanti e del personale tecnico.

Negli anni ’70 fu Consigliere Comunale con l'amministrazione di Alberico Motolese, svolse anche la funzione di segretario e di Commissario Cittadino della Democrazia Cristiana.

Dal 1969 al 1975 espletò il suo impegno politico, sociale ed amministrativo in qualità di Presidente dell’O.N.M.I. Opera Nazionale Maternità ed Infanzia.

Per molti anni ebbe incarichi direttivi nelle associazioni cittadine degli ex Combattenti e dei Cacciatori.

Fu costantemente impegnato nell’Azione Cattolica ricoprendo l’incarico diPresidente nelle Parrocchie di San Martino e San Domenico.

Fu entusiasta Operatore della promozione civile e sociale attraverso l’associazionismo civile, cattolico e politico, per il bene dei più deboli, credeva nell’elevazione dei ceti popolari per mezzo dell’educazione e guardava con speranza al futuro senza rinnegare il passato, fu un maestro di vita, verace, a dispetto delle amarezze e delle disillusioni.