Pitagora era attratto dal nesso tra i numeri e la natura. Egli capì che i fenomeni naturali sono governati da leggi e che queste leggi possono essere descritte con equazioni matematiche.
Anche dopo Pitagora, gli scienziati hanno sempre cercato regole matematiche che governano ogni processo fisico e hanno scoperto che i numeri emergono in ogni fenomeno naturale.
Per esempio, un particolare numero sembra determinare la lunghezza dei fiumi che formano meandri.
Il professore Hans Henrik Stolum, uno scienziato dell' Università di Cambridge, ha calcolato il rapporto tra la lunghezza effettiva dei fiumi dalla sorgente alla foce e la loro lunghezza in linea d' aria.
Anche se il rapporto varia tra un fiume e l' altro, il valore medio è leggermente superiore a 3, cioè la lunghezza effettiva è circa tre volte maggiore della distanza diretta in linea d' aria. In realtà il rapporto è all' incirca di 3.14, che è un valore approssimato di p-greco.
La comparsa di p-greco nel caso dei fiumi è il risultato di una battaglia tra l' ordine e il caos.
Einstein fu il primo a suggerire che i fiumi tendono a seguire un percorso sempre più tortuoso perchè la corrente , essendo più veloce sulla parte esterna di una curva , produce un' erosione maggiore sulla sponda corrispondente, provocando una maggiore curvatura in quel tratto.
Più accentuata è la curvatura, più forte è la corrente sulla sponda esterna di conseguenza maggiore è l' erosione. Il fiume perciò tende a procedere sempre più tortuosamente. C' è però un processo naturale che spezza questa evoluzione caotica : la crescenta tortuosità avrà come risultato che il corso del fiume ripiega su sè stesso fino a fondersi ; in tal caso il corso del fiume si raddrizza e l' ansa viene lasciata da una parte a formare una specie di lago semicircolare .L' equilibrio tra questi due fattori opposti conduce ad un rapporto medio di p-greco tra l' effettiva lunghezza e la distanza in linea retta tra la sorgente e la foce.