UN SALTO INDIETRO

NEL TEMPO 

di Camilla e Carol

Il 12 dicembre la mia classe 2 B ha partecipato ad un’uscita didattica a Trento. 

La durata dell’uscita è stata di cinque ore, delle quali una si è tenuta presso il Museo Storico dove la guida ci ha parlato del Trentino durante il fascismo. Le altre ore invece si sono svolte in giro per la città di Trento, dove abbiamo visitato gli edifici che ci ha lasciato il fascismo. 

L’obiettivo era di approfondire l’argomento di cui stiamo parlando a scuola. 

Il fascismo è una dittatura fondata da Mussolini. Nasce grazie ai diversi avvenimenti accaduti nel tempo. Il 23 marzo del 1919, in una sala riunioni in piazza San Sepolcro a Milano, furono fondati i Fasci Italiani di combattimento; il loro programma politico fu chiamato infatti “Programma di San Sepolcro”. 

Nel 1921 ci fu la caduta del Governo Giolitti perché la sua strategia nel fronteggiare il Biennio rosso si rivelò inefficace: la crisi economica continuava ad aumentare e anche il malcontento della popolazione. 

Alle elezioni del 1921 perse Giolitti ed entrarono nel Parlamento 35 deputati fascisti tra cui Mussolini. 

Nel 1922 ci fu la Marcia su Roma, in cui i fascisti avevano intenzione di prendere il potere.

Nel 1924, grazie all’intimidazione e alla violenza, alle elezioni vinse il Partito Nazionale Fascista col 65% di voti. Il 10 giugno del 1924 venne rapito il deputato Giacomo Matteotti che aveva scoperto la strategia dei fascisti per vincere le elezioni e chiedeva di rifare l’elezione. Il suo cadavere poi venne ritrovato nella periferia di Roma. 

Tra il 1925 e il 1926 furono emanate le “leggi fascistissime” che stabilirono:

la soppressione di tutti i partiti di opposizione;

lo scioglimento dei sindacati;

l’abolizione di libertà di parola e di stampa.

Il fascismo realizzò delle opere pubbliche in tutta Italia e anche in Trentino. 

Tra queste abbiamo la stazione dei treni, costruita tra il 1934 e il 1936 dall’architetto Angiolo Mazzoni. La stazione era decorata con mosaici e vetrate, creati da Fortunato Depero, andati distrutti durante la Seconda guerra mondiale. 


Sul Doss Trento fu costruito il Mausoleo dove è sepolto Cesare Battisti, un giornalista trentino che fu catturato e ucciso durante la Prima guerra mondiale dagli austro-ungarici. Questo mausoleo venne progettato da Ettore Fagiuoli. 

Le scuole Sanzio furono realizzate, secondo motivi razionalisti, tra il 1931 e 1933. 

Piazza Italia, già piazza Littorio, è il risultato della demolizione di un antico quartiere medievale: il Sas.

Il palazzo delle Poste venne realizzato tra il 1928 e il 1934 dall’ingegnere Mazzoni, in sostituzione del primo palazzo di età asburgica. 

Casa Littoria, uno dei principali luoghi del potere fascista in città, venne inaugurata nel 1938, con un progetto dell’ingegnere Giovanni Lorenzi. 

L’uscita a Trento è stata interessante: è bello sapere la storia di ciò che ci circonda! L’edificio che mi ha colpito di più è quello delle Poste perché normalmente, quando si pensa ai colori del fascismo, ci vengono in mente il nero o il grigio, invece questo edificio una volta era celeste. Sono rimasta colpita in generale anche dai grandissimi cambiamenti urbanistici che sono stati attuati in questo periodo di dittatura.

Quest’uscita mi ha fatto riflettere sull’assurdità delle dittature. 

Un esempio di regime dittatoriale è oggi l’Iran, che impone leggi molto severe sull’abbigliamento e sui comportamenti. In questo periodo i cittadini iraniani stanno protestando contro il governo che, per far rispettare le leggi, usa anche la violenza. 

A dare il via a questa rivolta è stata la morte di Mahsa Amini, una ragazza 22enne che il 13 settembre del 2022 fu fermata dalla polizia morale perché indossava in modo scorretto l’hijab. Mahsa Amini è stata massacrata e portata in ospedale, dove poi è morta.

Inoltre, quest’anno ai Mondiali in Qatar si sono verificati avvenimenti che hanno acceso molte discussioni nel mondo: una di queste è stata il divieto di indossare la fascia con la bandiera LGBTQ. Per protesta i giocatori tedeschi, nella foto tradizionale del pre-partita, si sono coperti la bocca con la mano per mostrare che in Qatar non c’è diritto di parola. Anche i giocatori iraniani hanno protestato, non cantando l’inno nel momento in cui è stata trasmessa la musica.

Personalmente non sono favorevole ai regimi dittatoriali: penso che tutti debbano avere la possibilità di esprimere la propria opinione e pensiero, di potersi riunire e protestare in modo pacifico. Non trovo nulla di male in questo. Anzi penso che la società, sapendo e ascoltando i pareri di tutti, potrebbe anche migliorare. Penso che le dittature siano sbagliate perché, ogni dittatura che c’è stata, ha provocato solo la morte di persone innocenti, senza portare nulla di buono. Vivere in un regime per me sarebbe impossibile perché io devo sempre dire quello che penso e non riesco a fare quello che mi dicono gli altri.