Anita Garibaldi

Anita è nata in Brasile nel 1821, in una piccola cittadina vicino a Laguna.  Il suo spirito rivoluzionario suo spirito rivoluzionario nasce dalla sua spiccata volontà di ribellarsi e di non accettare di vivere sotto la tirannia di un impero ingiusto. Decise,  fin da giovane, di unirsi ad un gruppo di giovani rivoluzionari che credevano nella democrazia, i Ragamuffin. Nonostante la consapevolezza di scarse possibilità di vittoria si unì comunque al gruppo, con il sogno di vivere in paese gestito dal popolo e non da un tiranno. Fu in questo periodo che Anita, seduta ad un caffè, incrociò lo sguardo ardente di ribellione di Giuseppe Garibaldi. Fu amore a prima vista,  capirono subito che sarebbero stati compagni di rivolta per tutta la vita. Decisero quindi di affrontare l'esercito imperiale, nonostante le possibilità di vittoria fossero pressoché nulle. Anita era già incinta di sette mesi, ma nonostante ciò, lei affrontò le innumerevoli battaglie senza paura. Perfino quando la situazione volse al peggio e il suo cavallo fosse stato ucciso, lei rimase sul campo di battaglia, nonostante Garibaldi avesse ordinato il ritiro. Venne catturata dalle truppe imperiali, che le dissero che Garibaldi era morto sul campo. Chiese allora di cercare il suo cadavere, e quando non lo trovò decise di rubare un cavallo e fuggire, finendo perfino ad aggrapparsi alla sua coda per evitare che la corrente di un fiume la trascinasse via. Alla fine, dopo giorni di viaggio, esausta, arrivò in una fattoria dove ritrovò il suo amato. I due si abbracciarono  e si baciarono, felici di essere di nuovo insieme e di poter assistere alla nascita del loro figlio. La guerra dei Ragamuffin fu solo la prima di una delle tante battaglie che i due affrontarono insieme, e così Anita divenne simbolo di coraggio e libertà, simbolo riconosciuto in tutto il mondo.

Giorgio Vassallo
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