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Il Napoli ipoteca i quarti di Champions

a cura della corrispondente prof. Cavaliere

Le squadre sono schierate in campo, io mi accomodo sul divano stringendo la mia sciarpa testé acquistata prima dell’ultima mia “incursione” allo stadio intitolato al mai dimenticato Diego Armando Maradona – per il match di campionato con la Cremonese.

Ma stasera è Champions, è dentro o fuori, Inferno o Paradiso, il Purgatorio non è contemplato.

Si parte; il Napoli domina sul piano del palleggio e della personalità; i padroni di casa, pur con maggior esperienza internazionale e considerati squadra quadrata, temono il Napoli; 5-4-1 in 30 metri di campo, tentativi di ripartenza bloccati sul nascere da Kim e compagni, veloci ripiegamenti per chiudere le linee di passaggio degli azzurri, stasera insolitamente bianchi.

Nella prima mezz’ora il punteggio non si sblocca, bisogna avere pazienza e far girare palla, accelerare e verticalizzare quando possibile, aspettando il primo errore degli avversari, che non tarda ad arrivare; ok difendono bassi e con attenzione, ma quando provano ad impostare i tedeschi non hanno cura di garantirsi la superiorità numerica e marcature strette sulle ripartenze di punte veloci come Lozano ed Osimhen; e su una palla giocata con superficialità sulla fascia sinistra, Lobotka è svelto ad intercettare ed a servire sulla corsa Lozano, palla al centro, palo di Osimhen che è poi desto sulla continuazione dell’azione ad anticipare il terzino distratto e superficiale ed a guadagnarsi il rigore; ma Kvara, pur angolando, tira a mezz’altezza senza provare a spiazzare il portiere; Trapp è bravo, guarda la palla fino all’ultimo e si getta sulla sua destra neutralizzando l’estasi di un’intera città….sconforto…e non colgo – lo vedrò solo successivamente – il gesto di consolazione ed orgoglio da leader di Osimhen..vai Kvara a testa alta perchè nulla è perduto e tutto può ancora accadere. Ed infatti in pochi minuti con un’azione analoga, a conferma della mancata cura dei dettagli tattici difensivi della formazione tedesca, Lozano serve ad Osimhen una palla solo da spingere in porta.

Poco dopo Kvara, lanciato a rete, controlla in maniera imprecisa  - il primo controllo è determinante – e consente a Trapp di chiudergli l’angolo ed impedire il 2-0 che pur sarebbe meritato.

L’intervallo vola, il secondo tempo si apre con l’espulsione della punta francese dell’Eintracht – il giocatore di maggior talento – che sarà anche squalificato per la partita di ritorno. Ora bisogna chiuderla, tutti bravi finora, Lobotka ed Anguissa padroni del centrocampo nelle due fasi di gioco, manca all’appello solo Kvara che non è nella sua migliore serata finché non inventa la giocata che vale il prezzo del biglietto: taglia il campo in orizzontale sulla trequarti avversaria, scarica per Anguissa che con tocco effettato premia l’inserimento in area del georgiano; controllo orientato a seguire – spalle alla porta - per portare la palla in avanti e tacco no-look per il movimento di Di Lorenzo che di piatto sinistro a giro infila l’incolpevole Trapp che prova comunque l’intervento. 2-0 che non si schioda più fino alla fine.

Spalletti predica umiltà perché la squadra resti concentrata e non sottovaluti il match di ritorno. Così è tracciata la strada verso i quarti.

Beh, che dire, questo Napoli vince e convince, è l’orgoglio di un intero popolo di tifosi che ci sono sempre stati, anche nei momenti più difficili e che ora chiedono a gran voce di “rivivere un sogno”. Avanti Napoli!