GIORNATA DELLA MEMORIA
Disegno realizzato da : Borboglini Francesca
Disegno realizzato da : Borboglini Francesca
La giornata della memoria è una ricorrenza internazionale che si celebra il 27 Gennaio. Si è scelto proprio questo giorno perché nel suo corrispettivo del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono i prigionieri ebrei del campo di concentramento di Auschwitz. Durante questa ricorrenza, che ha lo scopo di ricordare, tutti noi dobbiamo avere fisso nella nostra testa che ciò che è stato fatto 70 anni fa non deve accadere mai più. Per autoconvincerci di questo dobbiamo semplicemente immedesimarci nell’animo di chi ha vissuto questa esperienza in un modo molto semplice : ascoltando le storie dei nostri amici o parenti più anziani o magari vedendo dei film su questo argomento; per l'appunto un film che può essere idoneo a questa giornata è “La Vita è Bella”, celebre film che ha conquistato tre premi Oscar. Noi ragazzi di Loro Piceno grazie all’organizzazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi abbiamo infatti visto questa pellicola in classe che ci ha aperto la mente alle problematiche razziali che ci sono state e che tuttora, anche se in forme meno palesi, sono presenti nel nostro mondo. Come accennato in precedenza tra le altre attività organizzate per questa giornata abbiamo anche visionato un film che per le classi seconde e terze è stato la vita è bella mentre per la classe prima Jona che visse nella balena.
Dopo di che abbiamo dovuto scrivere una specie di recensione su come è stato il film specificando le nostre emozioni e sentimenti scaturiti dalla visione di ciò che accadde in passato. Oltre a questa attività, che personalmente è stata molto profonda e coinvolgente insegnando cose su noi stessi che magari non ci erano ancora note, il consiglio ci ha mostrato una presentazione con le informazioni basilari sull’argomento della “Giornata della Memoria”, ma ciò che colpiva di più non erano tanto le informazioni che conoscono ormai già tutti quanto le parti in cui si parlava delle poesie scritte da chi in prima persona ha vissuto quell'esperienza; ad esempio nella famosissima poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo” l’autore fa sentire a chi legge sensazioni che non possono minimamente essere descritte ma solo vissute, riesce a trasmettere al lettore tutto ciò che ha provato.
Capire che cosa? Capire il perché si debba ricordare, il perché non si debba ricreare una situazione del genere, capire che se non siamo noi a fare il primo passo e ad imparare dagli errori di chi ha vissuto prima di noi nessuno lo farà .
L’altra poesia che ci è stata proposta è stata “C’erano uomini” di Maria Ruggi, anche questa poesia come la precedente ha un significato così vasto che la mente leggendola è come se viaggiasse indietro nel tempo e ti facesse vivere sofferenze così grandi che a distanza di 76 anni ricordiamo ancora. Leggendo queste due poesie imparerete più di quanto possiate conoscere con il semplice studio dei fatti, scoprirete un nuovo mondo riscoprendo un antico passato.
Infine faccio un appello a tutti coloro che non credono sia importante questa giornata, posso capire il vostro punto di vista e comprendo che possa non sembrare importante ricordare un fatto così lontano ma anche solo per amore della conoscenza e per ringraziare che tutto ciò non ci sia in questo presente è un motivo per consacrare questa giornata ricordando che è reale ciò che è successo, sono reali il dolore che è stato provato e il sangue che è stato versato e che il fatto che oggi non accadano cose del genere è motivo per essere lieti e riconoscenti verso il destino che ci ha concesso una strada così radiosa anche se piena di difficoltà nuove. Ringraziare perché il destino è stato clemente con noi è una cosa buona e consiglio di farlo dentro di voi guardando che bel mondo ci accoglie rispetto all’inferno che ha accolto le persone in passato, RITENIAMOCI FORTUNATI !!!
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
C’erano uomini, donne e ragazzini
c’erano vecchi e mamme con bambini.
C’erano lacrime e ricordi di vite già lontane
c’erano dolori, miserie e violenze disumane.
C’erano punizioni, lavori forzati e soldati
c’erano silenzi, uomini sporchi e malati.
C’erano eserciti, fili spinati e fredde prigioni
c’erano divise, numeri incisi ed esecuzioni.
C’erano stenti, fame e malattie
c’erano ghetti, campi ed epidemie.
C’erano pensieri ed esistenze troppo corte
c’erano attese palpitanti in promesse di morte.
C’erano cuori spezzati da addii definitivi
c’erano visioni di tramonti per quelli ancora vivi.
C’erano vergogne appese a un intelletto violento
ma anche sogni e speranze fino all’ultimo lamento
Articolo scritto da Riccardo Pisani e curato da Luce Severini (Classe 3°)