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The AID- IL CYBERBULLISMO OLTRE LE PAROLE  di Lorenzo Scorretti

Nelle scorse settimane le classi di Turismo I, Cucina IA, Pasticceria I e Sala I sono state invitate dalle ACLI a partecipare alle mostra da loro organizzata presso il museo “LA VACCHERIA”. 

Questa iniziativa cerca di far capire il dolore che può provocare un atto di cyberbullismo e fa capire quali siano gli effetti devastanti psicofisici sulle vittime di bullismo.

“THE AI.D IL CYBERBULLISMO OLTRE LE PAROLE” mette in scena gli effetti che la violenza genera nelle vittime, come disagi, paure, una visone falsata di sé stessi che talvolta, purtroppo, può portare anche al suicidio.

La prima tappa del percorso è il “MURO DELLO SHITSTORM”: in questo particolare muro il visitatore ha la possibilità di sperimentare in prima persona il fastidio ed il disagio causato dai messaggi e commenti inviati dai BULLI. Il fastidio ovviamente è accompagnato dal suono assordante delle notifiche che arrivano circa ogni 5 secondi.

La seconda tappa è “LO SCRIGNO DELL’ASCOLTO”. Si tratta di una stanza con sei stendardi che contengono dei messaggi di persone che hanno subito atti di bullismo, come la diffusione di foto e video privati, oppure offese sul proprio modo di essere, ecc. In questa stanza inoltre si trovano all’incirca dieci schermi che proiettano immagini create con l’intelligenza artificiale (da qui il titolo della mostra) ed altri messaggi forti.

La terza tappa si chiama “PARETE DELLA RICOSTRUZIONE”: si chiama così perché gli artisti che hanno partecipato a questo progetto hanno pensato a questo muro proprio per rappresentare l’ uscita dal tunnel del bullismo; infatti le opere da loro fatte sono state inserite all’interno di cornici per simboleggiare il distaccamento da quella realtà negativa.

Inoltre all’interno del museo ci sono due laboratori che danno l’opportunità di poter esprimere ciò che si è provato durante la visita.

La sezione dei laboratori si chiama “WORKSHOP NELL’AREA LABORATORIALE”.

La prima attività si chiama: LA FORMA DELL’EMOZIONE e, come dicevo prima, ha lo scopo di stimolare le emozioni provate durante la visita; ci si immedesima nelle persone che hanno vissuto gli atti di bullismo.

La seconda attività laboratoriale si chiama: IL COLORE DEL PROTAGONISMO ed è utile per far riflettere sugli effetti che il comportamento di ognuno di noi ha sulla vita degli altri, si lavora in gruppo e come strumento si utilizza una bottiglietta di vetro da riempire di sabbia colorata; questo serve a far capire il ruolo che si ha all’interno della vita nelle comunità.