Tonnara di Favignana


La Tonnara a Favignana si trova nella Villa Florio, un edificio in stile neogotico con annesso l’ex stabilimento della Tonnara Florio. L’edificio, da poco restaurato, è visibile dal porto. Con i suoi trentaduemila metri quadrati è una delle tonnare più grandi del Mediterraneo. Oggi dismessa e adibita a museo, è stata per lungo tempo luogo di riferimento per l’economia dell’isola, grazie alla lavorazione del tonno.

La storia della Tonnara di Favignana

I Florio erano una ricca famiglia con a capo l’industriale Ignazio Florio, che acquistò dalla famiglia Pallavicini le isole Egadi intorno alla metà del 1800. Edificata nel 1859, la Tonnara rimane oggi uno dei simboli di Favignana. Ignazio affidò i lavori all’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, che ampliò e ristrutturò la tonnara, costruendo lo stabilimento per la conservazione del tonno. La famiglia Florio ha introdotto, in quegli anni, il metodo della conservazione del tonno, dopo la bollitura, in scatolette di latta sott’olio.

Con la costruzione della Tonnara incentivò la pesca e la commercializzazione del tonno, che ebbe molto successo sia sui principali mercati nazionali sia stranieri. Ciò permise allo stabilimento Florio, anche dopo il fallimento dei suoi finanziatori, di rimanere attivo, passando nei primi anni trenta tra le aziende di proprietà dell’IRI e nel 1938 nelle mani degli imprenditori Parodi, che ancora oggi gestiscono le attività con il marchio "Tonnare Florio".


Nel 1991 lo stabilimento fu acquistato dalla Regione Sicilia. Dal 2003 al 2009 la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani ha avviato lavori di ristrutturazione, facendone uno splendido esempio di architettura industriale. Come testimonianza dell’importanza che Ignazio Florio ebbe per l’isola, in una delle piazzette del borgo di Favignana si trova una statua che lo raffigura.

Il metodo di pesca e di conservazione del tonno


La pesca del tonno rappresentava l’unica forma di sostentamento per la maggior parte degli isolani. Il rito della mattanza avveniva con sistemi di reti integrate, a formare dei canali per convogliare i flussi di tonni migratori in cerca, nel mese di Maggio, dell’habitat ideale per la riproduzione. I Florio introdussero il metodo della conservazione del tonno in scatolette di latta sott’olio, dopo la bollitura. Il tonno era tagliato a pezzi e cotto in 24 grandi caldaie, ancor oggi visibili. Successivamente era lasciato ad asciugare. In un altro locale si effettuava la lavorazione delle latte, mediante l'utilizzo di macchine e saldatrici. All’Esposizone Universale del 1892 la Tonnara Florio presentò anche innovative scatolette di latta con apertura a chiave.

La visita alla Tonnara Florio

La Tonnara Florio è rimasta chiusa dal 2003 al 2009 per restauro.

La visita guidata permette di conoscere la modalità della pesca e il processo di confezionamento del tonno in tutte le sue fasi, anche attraverso le testimonianze dirette delle persone che hanno lavorato nello stabilimento fino alla sua chiusura.

Al suo interno è possibile visitare il museo, che permette al visitatore di immergersi nella storia e nella cultura delle Egadi. Una parte della struttura è attrezzata con sale multimediali, in cui è possibile vedere filmati storici e documentari sulla mattanza del tonno, donati dall’Istituto Luce.