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Degli Imprinting 

Impronte di Memoria

Il mio luogo dell'imprinting è la villa in cui ho vissuto per oltre 20 anni, villa che si trova nel cuore di Isola del Liri, in un angolo dove il fiume si riversa a cascata, come a voler spazzare via la quiete dei luoghi con l'energia dell'acqua. Ma più in là, nel giardino di casa mia, tutto era sempre immobile, un piccolo universo che si srotolava ai miei occhi come un mistero rassicurante. Era un mondo fatto di passi su un viale che si estendeva dritto, circondato da un'erba gentile su cui, d'estate, brillavano miriadi di lucciole. Le lucciole si raccoglievano ai bordi del viale, disegnando figure luminose nel buio, una magia che ogni sera era diversa e nuova, come se quel viale fosse un teatro.

Ogni parte del giardino aveva un'anima propria. E al centro di questo regno, svettava un ciliegio. Grande, imponente, come un guardiano antico che offriva rifugio e giochi. Sotto la sua ombra giocavo per ore, a volte mi arrampicavo sui suoi rami bassi, altre mi dondolavo fino a sfiorare il suolo. Dal punto più alto, tutto era visibile: il vialetto con le lucciole, l'angolo del salice, le siepi che separavano il mio giardino da quello del vicino. E proprio quel giardino, con le tartarughe lente e nascoste tra il verde, aveva un fascino unico, una compostezza che mi incantava. Era diviso dal mio solo da un muretto, quel tanto che bastava per mantenere intatti i confini dell'immaginazione.

I profumi dell'aria serale erano intensi e inconfondibili. C'era un'armonia in quelle fragranze che non si può spiegare. Era l'odore dell'erba che di sera diventava più fresca, dell'albero di ciliegio che, in piena primavera, rilasciava un profumo leggero, dolce, quasi immateriale, capace di accompagnare i pensieri. Il giardino tutto diventava una culla di sensazioni, in cui i profumi si mescolavano ai suoni: il frusciare delle foglie, il ronzare dei grilli, il richiamo delle cicale nelle giornate più calde.

Attraverso la finestra della mia stanza potevo osservare tutto come fosse un quadro. Il mondo sembrava distante e più tranquillo, come filtrato da una lente di sogno. La finestra incorniciava la natura e il giardino del vicino, quel piccolo scrigno di perfezione dove mi piaceva sbirciare: piante ben curate, un'armonia composta che, confrontata al mio giardino più selvatico e libero, disegnava una scena perfetta e ordinata. Quella finestra era il mio osservatorio e, in qualche modo, il mio portale verso un'altra dimensione. Un luogo in cui tutto restava statico e immutato, dove il tempo sembrava sospeso e ogni dettaglio era altrettanto importante.

Oggi, ripensare a quel giardino, a quella villa e a quelle serate d'estate, è come sfogliare un vecchio album di fotografie. Eppure, il ricordo è più vivido di qualsiasi immagine: la sensazione di camminare sull'erba fresca, l'odore del ciliegio, il baluginare delle lucciole come piccole lanterne del passato. Sento ancora il senso di mistero e di bellezza che mi pervadeva allora, e capisco che questo piccolo angolo di Isola è scolpito dentro di me, intriso di tutto ciò che significa crescere e imparare a vedere il mondo.

Caratteristiche fondamentali dell’imprinting

I termini che ho scelto per descrivere questi ricordi sono:


Accogliente –  la sensazione di sicurezza e calore familiare associato alla casa e al giardino.

Onirico – per l'atmosfera quasi da sogno, amplificata dalla luce delle lucciole e dai profumi estivi.

Radicato – evoca la connessione profonda e duratura con il luogo, come un legame inscindibile.


Isola del Liri è un comune della provincia di Frosinone, nel Lazio, noto per la sua particolare posizione geografica e per la cascata del fiume Liri che scorre nel centro della città, un fenomeno raro in Italia e in Europa. La cascata crea uno scenario suggestivo, con l'acqua che si riversa nel pieno centro storico, dividendo la città in due rami che circondano un'isola, da cui prende il nome. 

Mi viene in mente una tessitura fluida di linee morbide e sovrapposte , che si intrecciano come filamenti di ricordi, creando una struttura stratificata e senza tempo. 

Linee Intermittenti e Filamenti : una griglia composta da linee spezzate, delicate, simili a un insieme di percorsi o impronte. Evoca la “tessitura” della memoria, con tratti che si interrompono e riappaiono, come i ricordi che emergono e si perdono. 

La griglia è composta da linee sottili e irregolari, come percorsi disegnati su una mappa della memoria. Ogni linea si sviluppa in modo discontinuo: in alcuni punti si interrompe, per poi riprendere più avanti, creando un effetto di emersione e scomparsa simile ai ricordi che riaffiorano e si dissolvono. Le curve morbide ei frammenti spezzati formano un disegno organico, mai rigido né perfettamente definito, ma vivo e mutevole, come se rappresentassero le tracce lasciate dal tempo. Tra una linea e l'altra emergono vuoti e pause, punti in cui il percorso sembra mancare: sono i dettagli dimenticati oi momenti sfumati, impressioni solo parzialmente nella memoria. Nel suo insieme, la griglia risulta una trama di frammenti e connessioni irregolari, una rete che evoca la complessità della memoria stessa, persistente e fragile, con vuoti che sottolineano l'essenza di un passato vivo ma incompleto.

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