Spazio come informazione 

Lo spazio può essere concepito in 3 modi:

1.      Spazio organo

2.      Spazio sistema

3.      Spazio informazione

Il concetto di spazio viene analizzato da:

-        Bruno Zevi nel libro “Saper Vedere l’architettura” dove affronta il concetto di spazio inteso come rapporto dell’uomo e l’architettura

-        Le Corbusier e Gropius vedono lo spazio come uno spazio organico. Questo rimanda al tema della medicina, in cui l’organo presenta una forma in base alla funzione che deve svolgere. L’architettura moderna si sviluppa sul presupposto di avere un legame diretto tra forma e funzione

Dal dopoguerra la medicina si è iniziata a interessare ai sistemi (nervoso, muscolare…) e non più ai singoli organi. In architettura è avvenuto lo stesso, a partire dagli anni 90; l’attenzione viene rivolta a un sistema più complesso. Ragionando sulla relazione spazio-organo i successivi concetti verranno influenzati a catena, ma invece di lavorare a catena posso lavorare sulla simultaneità.  

All’interno dello spazio informazione siamo in un livello diverso, dove l’informazione diventa la materia prima.

Con Caravaggio abbiamo visto che lui lavora sul nodo strumento-crisi- nuova estetica affermando che se uno strumento viene sfidato si può raggiungere una nuova estetica.

Abbiamo visto come, nell’analizzare lo spazio, ci rendiamo conto che la sua prima dimensione è il tempo. Questo perché lo spazio viene definito attraverso il tempo. Per giungere ora ad affermare che lo spazio è informazione dobbiamo fare una serie di ragionamenti. Come prima cosa ci chiediamo se il colore esiste veramente. Possiamo affermare:

-        Il colore è contestuale: non è assoluto, dobbiamo vedere il contesto in cui si pone, varia a seconda del colore che vi affianco. Anche per la trasparenza possiamo fare lo stesso ragionamento.

-        Il colore è fisiologico: a differenza di alcuni animali noi riusciamo a vedere a colori. Noi umani abbiamo tre coni ottici mentre alcuni uccelli ne hanno quattro, questo fa si che l’uomo veda in maniera diversa rispetto ad alcuni animali.

-        Il colore è cognitivo: attraverso le culture si sviluppa la capacità di vedere i colori. Gli eschimesi vedono 30 tipi di bianco diversi mentre noi soltanto uno.

La domanda, quindi, è: il colore esiste veramente? Esistono le onde elettromagnetiche che rappresentano il dato, mentre il colore rappresenta l’informazione. Dato-informazione.

Quindi lo spazio è un costrutto, esiste la materia che, come il colore, è inscrivibile nelle tre categorie (fisiologico, cognitivo, contestuale). Se noi tentiamo di comprendere alcuni spazi essi possono essere “invisibili” ma attraverso il parametro dell’informazione essi diventano pieni.