La preistoria e le civiltà antiche

La preistoria

Le prime testimonianze della musica nella preistoria ci arrivano dall' era paleolitica, cioè circa 30 - 40 mila anni fa.

L’uomo é circondato da innumerevoli eventi sonori prodotti dalla natura, suoni che lui cerca di imitare con la voce, con il corpo e con i materiali che ha a disposizione.

I primi esempi di musica nascono quindi dal bisogno di comunicare dell’uomo.

Esso è infatti convinto che lo scroscio della pioggia o il rombo del tuono abbiano un’origine divina, ed imitandoli egli crede di comunicare con le divinità, spinto da un forte bisogno di spiritualità.

Inoltre, percuotendo i piedi contro il terreno, le mani contro il petto egli scoraggia i nemici durante i combattimenti o spaventa gli animali che vuole cacciare.

Inventa anche le prime danze, da utilizzare durante le celebrazioni, per i corteggiamenti o per ottenere il favore delle divinità.

Con i materiali che trova nell’ambiente in cui vive costruisce i primi strumenti musicali: semplici pietre o legni percossi, sonagliere a scuotimento realizzate con foglie o conchiglie, strumenti a pizzico realizzati con corde tese, strumenti ad aria come fischietti in osso o pietra e flauti in bambù.

Immagine: dal sito del Il Parco Archeologico di Paestum e Velia

Gli egizi

Grazie alle testimonianze pervenuteci (affreschi, statuette, testi, ma anche strumenti musicali) siamo in grado di ricostruire a grandi linee le caratteristiche della musica presso la civiltà egizia.


Gli egizi chiamavano la musica hy (gioia) e credevano avesse origine divina. La leggenda narra che la dea Osiride insegnò al mondo le arti grazie al suo canto.


La musica rivestiva un ruolo molto importante ed era utilizzata durante cerimonie religiose, riti e celebrazioni, ma anche durante feste e banchetti alla corte del Faraone. L’uso degli strumenti musicali era riservato ai sacerdoti oppure alle donne di famiglia nobile.


Tra gli strumenti musicali ricordiamo strumenti a corda come arpe e lire, a fiato come flauti doppi e percussioni come sistri, cimbali e tamburi.

Gli Ebrei

La testimonianza più importante della presenza della musica nella civiltà ebraica è rappresentata dalla Bibbia, i cui testi sacri ci narrano la presenza di un legame molto stretto tra la professione del culto e la pratica musicale. Infatti le funzioni religiose erano accompagnate da canti (inni e salmi) che avevano lo scopo di glorificare Dio. Molto diffusa anche la pratica della danza. Tra gli strumenti musicali utilizzati troviamo il kinnor (strumento a corde simile alla lira), l’ugab (uno strumento a fiato simile al flauto) e lo shofar (ricavato dal corno di ariete), ma anche tamburelli, timpani e cimbali.

La storia della musica ebraica si intreccia in maniera indissolubile con la storia del Cristianesimo infatti, alcuni elementi della musica ebraica, si ritrovano nelle pratiche musicali dei primi Cristiani.

Kinnor - Immagine tratta da www.harrariharps.com


Shofar
Ugab
Immagini: Wikipedia common

Approfondimento: le danze ebraiche ai giorni nostri

RAV BRACHOT

HUPP COSSACK

TZADIK KATAMAR

La musica presso i Greci

Nell’antica Grecia, la musica rivestiva una grande importanza. I Greci ritenevano che la musica agisse sull’animo umano e che per questo motivo dovesse essere inclusa nell’educazione di ogni cittadino. I Greci utilizzavano il termine mousiké per indicare l’unione di musica, poesia e danza. Tra queste arti esisteva dunque un forte legame, come testimonia l’importanza del teatro nella civiltà greca. Nelle tragedie, infatti, era sempre presente un coro che aveva la funzione di narratore.

Molti filosofi e studiosi Greci si dedicarono alla musica, scrivendo trattati di teoria musicale e ideando un sistema di notazione basato sulle lettere dell’alfabeto.

Infatti, oltre alle sculture e alle testimonianze letterarie (pensiamo all’Iliade e all’Odissea), o ai numerosi trattati filosofici, la civiltà greca ci ha lasciato anche dei veri e propri brani musicali. Tra i reperti più famosi troviamo l’ Epitaffio di Sicilo, una pietra tombale su cui cui è inciso il testo con la relativa notazione. (ascoltalo qui)

Tra gli strumenti musicali utilizzati ricordiamo l’aulos (strumento a fiato ad ancia doppia), la cetra (strumento a corde pizzicate), strumenti a percussione come timpani, tamburi, crotali e cimbali



Epitaffio di Sicilo - wikipedia common

suonatori di Aulos

I Romani

La civiltà degli antichi Romani assorbì i modelli musicali degli altri popoli, in particolare dei Greci. Rispetto a questi ultimi però, si dimostrarono meno interessati allo studio teorico. Essendo un popolo di conquistatori e di valorosi combattenti, i romani utilizzavano la musica in battaglia, per incitare gli eserciti, o durante feste e banchetti per celebrare vittorie e ricorrenze.

Tra gli strumenti in uso presso i Romani, ricordiamo la tuba, e la buccina (strumenti a fiato), ma anche strumenti a corde come la lira o la cetra. Una leggenda narra che durante l'incendio di Roma del 64 d.C., l'imperatore Nerone si divertì a suonare la cetra osservando la città bruciare. Tale aneddoto però non avrebbe delle fondamenta storiche.