Il Romanticismo

IL ROMANTICISMO

Nato in Germania verso la fine del 1700, il Romanticismo domina la cultura europea del XIX secolo, influenzando profondamente tutti i linguaggi artistici. Si caratterizza per l’esaltazione dell’individuo, dei sentimenti, della fantasia, in netta contrapposizione agli ideali di equilibrio, ordine e razionalità del Classicismo. Altri ideali del Romanticismo sono: l’amore sofferto e tormentato, l’amore per la natura, l’amore per la patria, l’esaltazione della cultura popolare, l’eroismo.

Per quanto riguarda la musica, si parla di Romanticismo all’incirca a partire dal 1820, pochi decenni dopo che il movimento si è già manifestato in ambito letterario. In questi anni il linguaggio musicale subisce un profondo rinnovamento.

L’area tedesca continua ad essere un importante centro creativo per la musica strumentale, mentre in Italia e in Francia domina l’opera.


I caratteri della musica romantica

La melodia: riveste un ruolo fondamentale, le composizioni sono spesso articolate e coinvolgenti, dai toni ora tumultuosi ed appassionati, ora malinconici e meditativi, ben lontani dalla regolarità e dalla simmetria delle melodie del Classicismo. Ascolto: F. Chopin, Notturno op.9 n.1

L’andamento ritmico: diventa vivace ed articolato, talvolta ispirato alla musica della tradizione popolare (valzer, mazurke, ecc). Nei brani sono sempre più presenti inattesi cambiamenti di velocità, così come accelerando e rallentando, creando sensazioni di instabilità e trasformazione. Ascolto: F. Chopin, Gran Valse Brillante op. 18

L’intensità: i compositori sfruttano tutte le variazioni di intensità, dal pianissimo al fortissimo, con mutamenti improvvisi o graduali. Ascolto: J. Brahms, Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in Re minore. Primo movimento

L’armonia: l’accompagnamento della melodia diventa più ricercato, i compositori usano un maggior numero di accordi, inserendo spesso accordi dissonanti al fine di creare nell’ascoltatore sensazioni di tensione. Si intensifica l’utilizzo di accordi appartenenti al modo minore, usato per esprimere atmosfere malinconiche o drammatiche. Ascolto: F.Schubert, Improvviso n.1 op.90

Il timbro: nuova attenzione è rivolta al timbro degli strumenti musicali, grazie anche ai perfezionamenti tecnici. La fusione di timbri diversi vene usata per creare effetti espressivi di grande efficacia. Simbolo della musica romantica è senza dubbio il pianoforte, strumento prediletto dalla maggior parte dei compositori di quest’epoca.

Le forme

Per quanto riguarda la musica strumentale, oltre alle forme già diffuse nel Settecento (Sonata, Concerto e Sinfonia), i diffondono le cosiddette forme brevi: forme musicali originali, di breve durata, dai titoli insoliti (improvviso, scherzo, fantasia, rapsodia, preludio, notturno, romanza senza parole, ecc..) dettate da un impeto compositivo. Tali forme meglio si adattano ad esprimere in maniera libera e spontanea i sentimenti del compositore e danno vita a brani che spesso sono composti di getto, caratterizzati dall’assenza di una struttura fissa.

In campo orchestrale, si diffonde il poema sinfonico, una composizione senza una struttura fissa che contiene dei rimandi extra musicali, sono ispirati ad esempio un luogo, ad un paesaggio naturale, oppure ad un’opera letteraria.

Per quanto riguarda la musica vocale, la forma che maggiormente incarna lo spirito romantico è il lied, un brano per voce solista e accompagnamento strumentale (solitamente il pianoforte) con un testo poetico generalmente in lingua tedesca. Ascolto: F. Schubert, Die Forelle


L’opera nell’ottocento

Quando si parla di musica vocale non si può certo non parlare del melodramma, il genere musicale più diffuso tra il pubblico di coloro che andavano a teatro.

Nell’Ottocento, il tema dominante delle opere è senza dubbio l’amore, raccontato nelle sue mille sfaccettature: dall’amore passionale o tormentato tra un uomo ed una donna, all’amore genitoriale, all’amore verso la propria patria.

In Italia l’opera ruota attorno alle figure di Giuseppe Verdi e di Giacomo Puccini, a fianco dei quali possiamo aggiungere Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni (questi ultimi due sono esponenti del Verismo musicale).

Il verismo musicale

Verso la fine del XIX secolo si registra nell’opera italiana l’influenza del verismo letterario. Nasce così l’opera verista: si descrive la realtà “così com’è”, quindi a volte anche in modo crudele, con personaggi appartenenti a classi sociali molto umili (pescatori, contadini, minatori). Esponenti del verismo musicale sono: Mascagni (Cavalleria Rusticana, opera ispirata all’omonima novella di Verga), e Leoncavallo (Pagliacci), e Puccini con l’opera Tosca. Oltre che sulla vicenda, il verismo musicale agisce anche sulla musica, cercando di riprodurre più fedelmente possibile le sonorità dell’ambiente in cui si svolge l’opera.

Fuori dall’Italia

In Francia l’opera assume un carattere più nazionale, con libretti non più in italiano ma in francese, trasformandosi nel genere del grand opéra, in cui sono previste grandiose scenografie, molte scene corali e danzate. Successivamente si diffondono opéra-lyrique e opéra-comique.

Tra i capolavori dell'opera francese troviamo Carmen di George Bizet.

In Germania l’opera ruota attorno alla figura del musicista Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883). Il teatro musicale da lui ideato racconta le vicende delle antiche leggende e mitologie nordiche, condividendo lo spirito romantico dell’amore per la propria patria secondo cui l’identità culturale di un popolo va ricercata nel suo passato, nelle sue tradizioni e nelle sue radici storiche e culturali.

Wagner inoltre sostiene che il musicista debba occuparsi delle sue opere in maniera totale, non solamente componendo la musica, ma anche scrivendo il testo, curando la scenografia e la regia. Fece inoltre progettare un teatro a sua immagine e somiglianza, grazie ai finanziamenti di un benefattore. Il teatro di Bayereuth introdusse così alcuni accorgimenti, adottati in seguito da tutti i maggiori teatri d’opera europei. Nel suo teatro Wagner fece costruire una platea disposta a ventaglio, su gradinate degradanti, collocò l’orchestra ed il direttore d’orchestra in una buca posta ad un livello inferiore rispetto al palcoscenico, e ordinò che le luci in sala venissero spente. In tal modo l’attenzione dello spettatore si concentrava unicamente su ciò che avveniva sul palcoscenico.

Gli autori

Giuseppe Verdi nasce a Roncole di Busseto nel 1813 da una famiglia modesta. Il padre gestiva una locanda mentre la madre lavorava come filatrice. Studia musica grazie all’aiuto del commerciante Antonio Barezzi, che gli paga le lezioni di musica. Nel 1832 Verdi si reca a Milano con l’intento di studiare presso il Conservatorio cittadino. Tuttavia viene respinto dalla commissione esaminatrice perché ritenuto troppo vecchio e senza troppe attitudini musicali; inoltre, la provenienza dalla “straniera” Parma, non aiutò la sua posizione. Nonostante ciò Verdi rimase a Milano, dove continua a studiare musica. Nel 1836 sposa Margherita, la figlia di Antonio Barezzi, dalla quale ha due figli. Purtroppo la sua vita familiare subisce un brutto colpo poiché Margherita ed i due bambini perdono la vita nel giro di pochi anni, lasciando Verdi solo e nel più totale sconforto.

Nel 1839 scrive l’opera Oberto, conte di San Bonifacio¸ che viene rappresentata alla Scala di Milano. L’opera non ottiene molto successo ma aiuta Verdi a farsi conoscere. Inseguito a questo insuccesso ed alla sua tragedia familiare, tuttavia, Verdi decide di lasciare la musica e di tornare a Busseto.

Grazie all’insistenza di un amico Verdi torna a scrivere e, nel 1842, completa Nabucco, un’opera che narra le vicende del popolo ebreo tenuto prigioniero a Babilonia dal re Nabucodonosor. Tale opera ottiene un grandioso successo. Ne ricordiamo il famoso coro degli schiavi ebrei “Va pensiero” in cui gli schiavi ripensano con nostalgia alla loro patria lontana. L’opera passerà alla storia anche per il suoi presunti messaggi rivoluzionari, creando un parallelismo tra gli italiani privati della propria patria che si immedesimano con gli schiavi ebrei. Dopo l’unità d’Italia, sui muri del le strade di Milano, compare l’acronimo VIVA V.E.R.D.I (Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia). Verdi non rimane estraneo alla politica italiana: convinto da Cavour, si candida e viene eletto come deputato nel primo parlamento italiano, lasciando tuttavia la carica dopo pochi anni in favore della sua attività di compositore.

Gli anni di Nabucco portano a Verdi anche un nuovo amore: inizia infatti una relazione amorosa con la cantante Giuseppina Strepponi, una soprano che rimarrà al suo fianco per il resto della vita. Tuttavia, la loro relazione, vissuta al di fuori del matrimonio, viene considerata scandalosa dalla buona società milanese, dando vita a numerosi pettegolezzi.

Nei successivi quindici anni Verdi scrive diverse opere, tra cui ricordiamo: Rigoletto,Il trovatore, La traviata, Don Carlos e Aida (commissionata in occasione dell’apertura del canale di Suez). Nel 1874 Verdi scrive una Messa da Requiem¸ in onore del poeta italiano Alessandro Manzoni, scomparso l’anno precedente. Con il Requiem Verdi, considerato un capolavoro della musica sacra, Verdi dimostra di possedere abilità compositive che vanno oltre il campo operistico. Scrive anche Otello e Falstaff, due opere che testimoniano la sua ammirazione per il drammaturgo inglese Shakespeare.

Negli ultimi anni della sua vita Verdi compone alcuni brani di musica sacra. Muore nel 1901 a Milano, i suoi resti riposano nella casa di riposo per musicisti da lui fondata e che porta il suo nome.

Giacomo Puccini

Nasce a Lucca nel 1858 da una famiglia di musicisti. Compie i suoi studi musicali a Milano, mantenendo uno stile di vita molto bohémien tipico dei giovani artisti parigini, i quali nonostante fossero animati da un vivo entusiasmo, si ritrovavano a campare con pochi soldi. Si trasferisce a Torre del Lago, in Toscana, luogo in cui riposano i suoi resti. Come compositore si dedica principalmente al melodramma, scrivendo alcuni capolavori del repertorio ottocentesco e rendendolo famoso anche oltre confine. Tra i suoi maggiori successi ricordiamo Bohéme e Tosca. Affascinato dalla cultura orientale, compone due opere ambientate una in Cina (Turandot) e l'altra in Giappone (Madama Butterfly).

Richard Wagner

Nasce a Lipsia nel 1813. Inizialmente si dedica ad una formazione classica, compiendo studi umanistici. Successivamente, spinto da una forte passione, si avvicina alla musica, ed in particolare al genere operistico. Tuttavia i suoi lavori non vengono facilmente rappresentati a teatro, poichè considerati troppo complessi e colti per essere apprezzati dal grande pubblico. Wagner infatti non ama le opere formate dai pezzi chiusi (arie e recitativi), e nelle sue opere inserisce ciò che lui stesso chiama musica infinita. Il suo ideale musicale richiede che l'opera si sviluppi senza interruzioni, fondendo insieme musica, parole ed azione.

Inoltre è solito caratterizzare personaggi, sentimenti o anche semplici oggetti da un Leitmotiv, una breve cellula tematica che li rappresenti musicalmente.

Wagner scrive una tetralogia, ispirata da due poemi medievali nordici, intitolata L'anello del Nibelungo, formata da quattro opere: L'oro del Reno, La Valchiria, Il crepuscolo degli Dei, Sigrfido.


Le opere

Carmen - G. Bizet

Carmen è una sigaraia spagnola che vive appassionate e spregiudicate storie d'amore. Di lei si innamorano il torero Escamillo ed il tenente dell'esercito Don Josè, che per lei è disposto addirittura a diventare un disertore. La vicenda termina con la morte di Carmen, uccisa durante una corrida da Don José il quale, dopo essere stato sedotto e abbandonato da Carmen, accecato dalla gelosia, la pugnala. Nell'aria "L'amour est un oiseau rebelle" Carmen esprime la sua concezione dell'amore, paragonando l'amore ad un uccello ribelle che niente può addomesticare.


Nabucco - G.Verdi

Nabucco racconta la storia del popolo ebraico che viene esiliato in terra babilonese sotto il regno di re nabucodonosor. L’opera è considerata un simbolo del Risorgimento italiano. La frase VIVA VERDI, oltre ad inneggiare al compositore, è anche un riferimento al Re Vittorio Emanuele II, mentre il coro dei prigionieri “Va Pensiero”, dove gli ebrei esprimono il dolore per la patria perduta viene adottato come inno dal popolo italiano in quel momento sottomesso dagli austriaci.


Rigoletto - G. Verdi

Rigoletto è un buffone di corte che lavora al servizio del duca di mantova. Egli ha una figlia segreta, Gilda, che viene corteggiata dal libertino duca. Rigoletto, ingaggia un sicario, sparafucile, per uccidere il duca ma, per una tragica fatalità, a morire sarà Gilda.

Nell’aria “La donna è mobile” cantata dal Duca, vengono espresse le convinzioni del personaggio riguardo alle donne.


La traviata - G. Verdi

La protagonista della storia è Violetta Valery, donna dai facili costumi che si fa mantenere da facoltosi uomini a cui offre la sua compagnia. Ad una festa incontra Alfredo Germont e se ne innamora, al punto da voler cambiare vita, abbandonando le sue relazioni fondate sugli interessi e non sull'amore. Tuttavia, il padre di Alfredo, Giorgio, non approva il legame del figlio con Violetta, che potrebbe nuocere alla reputazione della famiglia. Giorgio convince Violetta ad allontanarsi per sempre da Alfredo, per non rovinare definitivamente il suo buon nome. Alfredo cade nella disperazione e solo sul finale dell'opera, mentre Violetta sta per morire a causa della tisi, Giorgio rivela ad Alfredo la verità ed i due amanti si ricongiungono per l'ultimo addio.

Nell'aria "Libiam tra i lieit calici" viene rappresentato l'incontro tra Violetta e Alfredo nel primo atto.


Tosca - G. Puccini

Tosca racconta la storia di una cantante, Floria Tosca, che è innamorata del pittore rivoluzionario Mario Cavaradossi, il quale è ricercato dal Barone Scarpia, capo della polizia.

Quando Mario viene arrestato, Scarpia, attratto da Tosca le propone uno scambio: la libertà del suo amato in cambio di una notte d’amore. Tosca accetta ma accoltella Scarpia prima di concedersi, convinta di riabbracciare Mario. Ciò che Tosca ignora è che Scarpia l’ha ingannata: Mario è morto ed ella si getta, disperata, dalle mura di Castel Sant’Angelo.

Nell’aria “E lucevan le stelle” Mario ricorda la sua amata Tosca prima della fucilazione.


Madama Butterfly - G. Puccini

Mentre si trova a Nagasaki il capitano della marina americana Pinkerton, sposa la geisha Cio Cio San (in arte Butterfly). Poco dopo Pinkerton, ritorna in America lasciando Butterfly insieme al bimbo nato dal loro matrimonio. Pinkerton non dà più sue notizie finchè giunge al console americano una lettera, in cui egli annuncia il suo ritorno. Cio Cio San crede ingenuamente che il marito torni da lei, ma le cose si rivelano ben diverse: Pinkerton e la moglie americana Kate sono tornati per portare via con loro il bambino, così Butterfly, dopo aver messo al sicuro il figlio, compie il macabro rito dell’harakiri, infilzandosi un pugnale nello stomaco.

Nell’aria "Un bel dì vedremo", Butterfly osserva l’orizzonte, aspettando fiduciosa di avvistare il fumo di una nave che annunci il ritorno di Pinkerton.


Turandot - G. Puccini

In Cina, al tempo delle favole, vive la principessa Turandot, la quale deve prendere marito per volere del padre. Ella però, sposerà soltanto colui che risolverà tre enigmi. Chi fallirà, morirà decapitato. I tre ministri del Re, Ping, Pong e Pang divulgano la novella a tutto il regno. Si presentano molti aspiranti ma nessuno riesce a superare le prove, finchè non sopraggiunge Calaf, che si presenta tacendo la sua identità, che risolve gli enigmi. Turandot è disperata ma, se prima dell’alba ella riuscirà a scoprire il suo nome, egli morirà, altrimenti diventerà il suo sposo. Turandot prova invano a scoprire il nome, sarà lo stesso Calaf a rivelarglielo e a conquistare la principessa con un bacio. Così la principessa, davanti al padre ed al popolo, annuncia di aver scoperto il nome dello straniero: Il suo nome è amore.

Nell’aria “Nessun Dorma”, Calaf invita la popolazione a vegliare con lui.