Il Barocco

La musica nell'età barocca

Mentre durante la prima metà del Seicento assistiamo allo sviluppo della tecnica cinquecentesca del basso continuo, all’ ascesa della musica strumentale e alla nascita dell'opera, verso la fine del secolo si diffondono invece, in Italia e successivamente in Europa, gli ideali del Barocco.

Il termine indica un movimento culturale che investì molti campi artistici e può essere datato tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700. In netta contrapposizione con gli ideali del Rinascimento, il Barocco si fonda sulla ricerca della spettacolarità, del bello, del lusso e dello sfarzo allo scopo di suscitare delle emozioni.

Per quanto riguarda la musica ciò si traduce con l’ampliamento delle orchestre, con l’inserimento di strumenti a fiato. Le melodie diventano più complesse e articolate e si arricchiscono di abbellimenti (*), spesso improvvisati dagli esecutori. I compositori inseriscono nelle composizioni dei contrasti sonori. Tra i contrasti sonori tipici del periodo barocco troviamo i contrasti di intensità: accostamento di frasi musicali anche uguali suonate prima forte e poi piano; contrasti timbrici, ottenuti accostando melodie suonate da strumenti dal timbro diverso, contrasti tutti/solo in cui una frase viene suonata prima da uno strumento solista e poi dall’intera orchestra.

ESEMPIO DI CONTRASTO DI INTENSITA':

  • A. VIVALDI, da "Le Quattro Stagioni", "Autunno", primo movimento, Allegro


ESEMPIO DI CONTRASTO TUTTI/SOLO

A. Vivaldi, da "Le Quattro Stagioni",

Inverno, Primo movimento, Allegro non molto

ESEMPIO DI CONTRASTO TIMBRICO

G.F. Handel, da "Water Music"

Dopo il "Tutti" iniziale, la melodia viene proposta prima dalle trombe e poi dai corni

Le prime otto battute del Minuetto n.1 in Sol maggiore di J.S. Bach senza abbellimenti
Le prime otto battute del Minuetto n.1 in Sol maggiore di J.S. Bach con gli abbellimenti

*Abbellimento: in musica indica l'aggiunta di alcune note ad una melodia con lo scopo di ornarla e arricchirla. Era prassi nel Barocco che gli esecutori improvvisassero gli abbellimenti sulle melodie per dimostrare la loro bravura come strumentisti.

I Luoghi della musica, le forme e gli strumenti

I LUOGHI DELLA MUSICA

A partire dal Seicento, mentre le chiese continuano ad essere il fulcro della musica sacra, e le corti e i palazzi il centro della musica profana, si assiste alla nascita di nuovi luoghi destinati all’esecuzione della musica: le accademie, gli ospedali e i teatri. Le accademie sono luoghi deputati alla diffusione della cultura in cui gli intellettuali si ritrovano per discutere e promuovere discipline artistiche o scientifiche. Gli ospedali sono invece luoghi di ricovero per orfani, poveri o indigenti dove la domenica solitamente si svolgono esecuzioni musicali. All’interno degli ospedali gli ospiti spesso ricevono un’istruzione musicale, come presso l’ospedale della Pietà di Venezia. Accanto a queste istituzione sorgono i primi teatri, luoghi deputati all’allestimento di opere e melodrammi. Tra le città più attive in questo campo ricordiamo Venezia (nel 1680, nella sola città lagunare, si contano 7 teatri d’opera attivi), Roma e Napoli.

LE FORME

LA MUSICA SACRA

Il panorama della musica sacra tra '600 e '700 appare molto eterogeneo. Da una parte, infatti, viene portata avanti la tecnica polifonica in uso nel '500 dall’altra, assistiamo all'introduzione dell'usanza di accompagnare i brani liturgici con gli strumenti, o l’esecuzione di brani esclusivamente strumentali durante la liturgia (per accompagnare momenti di lettura o preghiera individuale).

In seguito all'influenza dell'opera , si sviluppano nella musica sacra alcuni generi musicali particolari, l’oratorio e la passione.

L’oratorio e la passione

Il termine oratorio nell’immaginario di tutti noi rappresenta un luogo fisico, di solito annesso ad una chiesa. Durante il XVII secolo questo termine indicava anche una composizione sacra, nata intorno al 1630. In sintesi si tratta della narrazione cantata di una vicenda in cui non ci sono scenografie e danze. Le tematiche sono tratte dalla Bibbia. Come nell’opera, in un oratorio possiamo trovare arie e recitativi per il canto solistico, pezzi corali e orchestrali. E’ inoltre prevista la figura di un narratore. Simile all’oratorio è la passione, di origine tedesca.

LA MUSICA PROFANA

Per quanto riguarda la musica profana, dobbiamo distinguere la musica vocale dalla musica strumentale.

Nella musica vocale lo sviluppo del canto solista con accompagnamento strumentale ha il suo apice nell’opera.

Per quanto riguarda la musica strumentale (sempre più importante nel panorama musicale) assistiamo alla nascita di nuove forme. La musica che nel 500 era legata alla danza, si stacca definitivamente da essa formando la suite. La sonata e la fuga sono invece forme destinate a strumenti solisti come il clavicembalo o l’organo. Per insiemi più grandi di strumenti troviamo invece il concerto.

Il Melodramma

L'opera, o melodramma, è uno spettacolo teatrale in cui una vicenda viene narrata cantando, con l'accompagnamento dell'orchestra. Sviluppatasi tra Roma e Venezia, l’opera della seconda metà del Seicento viene eseguita all’interno di palazzi, residenze private o nei teatri cittadini, privilegia argomenti storici, mitologici, letterari o agiografici (relativi alla vita dei santi). Lo stile musicale enfatizza la vocalità dei cantanti solisti (belcantismo), che danno prova della loro bravura nelle arie (caratterizzate da una melodia articolata e ricca), mentre ai recitativi (un misto tra canto e recitazione) viene affidata una funzione più che altro narrativa. A Venezia viene fatto ampio uso di macchine teatrali per potenziare gli effetti della scenografia, in linea con gli ideali di spettacolarizzazione del Barocco. Nella seconda metà del Settecento questo tipo di spettacoli convergerà nel genere dell’ opera seria.

L’influenza dell’opera italiana arriva fino in Francia, dove le opere italiane vengono prese come modello dai compositori francesi. Possiamo distinguere due diversi tipi di opera: la tragedie lyrique e la comédie-ballet (che unisce parti recitate, cantate e danzate).

La Fuga, la Sonata e la Suite

La fuga è una composizione generalmente scritta per organo o clavicembalo dalla struttura complessa e articolata. Si basa sulla tecnica del contrappunto e viene portata ai massimi livelli da Johann Sebastian Bach.

La sonata è una composizione scritta per uno o pochi strumenti divisa in 4 o 5 parti chiamate tempi o movimenti. Di solito i movimenti consecutivi hanno un andamento contrastante (es. Allegro—Adagio—Allegro).

La suite trae la sua origine dalle musiche utilizzate per supportare le danze. Durante il Barocco diventa una composizione strumentale indipendente formata da 4 o 5 danze di andamento contrastante. Una suite tipica comprende: allemanda, corrente, sarabanda, giga.

Concerto

Composizione per orchestra divisa generalmente in 3 tempi o movimenti dall’andamento contrastante. Nel Barocco assume due forme: il concerto solista e il concerto grosso.

Concerto solista: uno strumento solista (es. il violino) esegue alcune parti rilevanti e di particolare difficoltà, e si alterna al resto dell’orchestra (tutti).

Concerto grosso: l’orchestra viene chiamata tutti o grosso e si alterna ad un ristretto gruppo di strumenti chiamato concertino.

La forma del concerto viene portata ai massimi livelli da Antonio Vivaldi.

GLI STRUMENTI MUSICALI

Durante il Barocco molti strumenti iniziano ad assumere definitivamente la forma attuale, grazie al lavoro di perfezionamento compiuto dai costruttori. Senza dubbio lo strumento “principe” di questo periodo è il Clavicembalo; accanto a lui altri strumenti a corde come violino, viola, violoncello e contrabbasso, oltre al liuto in tutte le sue estensioni (arciliuto e chitarrone). Tra gli strumenti a fiato flauto, fagotto , oboe, corno, tromba e trombone, tra le percussioni timpani e tamburi di varie forme e dimensioni.

Gli autori

GEORGE FRIDERICH HAENDEL (1685—1759)

Nasce ad Halle, in Germania in una famiglia di non musicisti che avevano previsto per lui un futuro da avvocato. Tuttavia riesce ad intraprendere studi musicali. La sua vita è caratterizzata dai frequenti viaggi che lo porteranno dapprima nelle principali città tedesche, ed italiane (Roma, Firenze, Venezia). Importante fu per lui la tappa di Londra, dove si stabilirà definitivamente ed entrerà al servizio di Re Giorgio I. Tra le sue composizioni ricordiamo più di 40 melodrammi, 22 oratori (tra cui il Messia con la celebre Alleluja), concerti, sonate, suites (tra cui Musica sull’Acqua e Musica per i reali fuochi d’artificio, composte per le gite in barca che la corte inglese era solita fare sul Tamigi). Muore a Londra quasi completamente cieco.

ANTONIO VIVALDI (1678—1741)

Nasce a Venezia e inizia da piccolo a studiare violino sotto la guida del padre. Nel 1703 viene ordinato sacerdote (viene soprannominato il prete rosso per via del colore dei suoi capelli) ma a causa della sua cagionevole salute viene dispensato dal servizio liturgico e assume l’incarico di insegnante di musica presso l’Ospedale della Pietà. Qui ha il compito di comporre brani strumentali e liturgici ed insegnare alle giovani ospiti, che si esibiscono durante le cerimonie religiose o in concerti domenicali. In questo periodo Vivaldi compone la maggior parte dei suoi concerti (più di 400) tra cui spiccano le Quattro Stagioni, un ciclo di quattro concerti dedicati ognuno ad una stagione (La primavera, L'autunno, L'estate, l'Inverno . In tutto è autore di circa 600 lavori.Oltre ai concerti, troviamo pagine di musica sacra come il Gloria, opere serie e opere buffe . Forse stanco dell’ambiente veneziano, inizia a compiere viaggi in alcune città europee, ma senza mai trovare la fortuna sperata. Il suo ultimo soggiorno è a Vienna, dove rimane fino alla morte.

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685—1729)

Nasce ad Eisenach in Germania da una famiglia di musicisti grazie alla quale riceve un’istruzione musicale. Ultimo di otto fratelli, all’età di dieci anni rimane orfano e la sua tutela viene affidata al fratello maggiore Johann Christoph, anch’egli musicista, che gli permette di continuare a studiare organo. Nel 1703 viene assunto presso la corte del duca di Weimar come vice organista, anche se questo incarico non lo soddisfa. Il suo soggiorno a Weimar dura pochi anni, poiché accetta di trasferirsi prima ad Arnstadt e poi a Mülhausen. Fa ritorno una seconda volta a Weimar, con un incarico migliore del primo, ma sempre poco fortunato. Infatti dopo pochi anni si trasferisce presso la corte di Köten, dove diventa direttore della musica. Nel 1721 muore la sua prima moglie, Maria Barbara, dalla quale aveva avuto 7 figli. L’anno successivo sposa Anna Magdalena Wilcke, anch’essa musicista, che gli darà altri 13 figli. Della sua numerosa prole, solo una decina raggiunse l'età adulta. Proprio per permettere ai suoi figli di studiare in un ambiente culturale più stimolante, Bach si trasferisce a Lipsia, dove assume un importante e prestigioso incarico presso la chiesa di San Tommaso (direttore dell’attività musicale di tutte le chiese di Lipsia). Muore a Lipsia dopo due interventi chirurgici a cui si era sottoposto per guarire da una malattia che lo aveva colpito agli occhi e che lo avrebbe portato alla cecità. Viene considerato uno dei più grandi musicisti non solo della sua epoca ma di tutti i tempi. Le sue opere sono catalogate con la sigla BVW. Tra le sue composizioni troviamo:

* Brani per clavicembalo (Variazioni Goldberg e Il Clavicembalo ben Temperato - Preludio n.1 in Do maggiore - );

* Brani per organo (svariati Corali, Preludi e la famosa Toccata e fuga in Re minore);

* Le passioni (ne scrisse 5 ma ne sono pervenute solo due, la Passione secondo Giovanni e la Passione secondo Matteo);

* Brani per orchestra ( 6 Concerti Brandeburghesi);