La chiamata dei pescatori

Siamo ancora sul tema di “Gesù inizia il suo ministero”. Vi ricordo che abbiamo visto la missione di Giovanni Battista, Le Tentazioni nel deserto, e Pentitevi perché il regno dei cieli è vicino.

Oggi vediamo l’ultimo episodio che è “La chiamata dei pescatori” [4]

Leggiamo Matteo 4:18-24:

Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono.

Passato oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca con Zebedeo, loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono.

Quando Dio mandò in questo mondo il Suo figlio unigenito per stabilire il Suo regno sulla terra, non pensate che volesse che lo seguissero le persone più in gamba del suo tempo? Pensate che Dio volesse che soltanto gli emarginati della società seguissero Gesù? Niente affatto. Il fallimento di Giovanni Battista spezzò il collegamento tra il figlio di Dio e il popolo. Di conseguenza soltanto pescatori, collettori di tasse, prostitute e lebbrosi seguirono Gesù Cristo. Questo recò un grande dolore al cuore di Dio.

Se oggi il Signore ritornasse in questo mondo, non è più logico pensare che tutti i capi del Cristianesimo - i vescovi, i cardinali, il Papa e tutti gli evangelisti e i grandi ministri religiosi del mondo - debbano essere il primo gruppo a dare il benvenuto al Cristo? Se loro seguissero il Signore e diventassero i suoi primi discepoli, la realizzazione del suo regno sarebbe infinitamente più facile.

Voi potreste dire: “Reverendo Moon, con che autorità dici queste cose? Cosa ti fa essere così sicuro?”

Io ho l’autorità per dire queste cose. Dio mi ha mostrato la verità. Ho incontrato Gesù e Gesù stesso mi ha mostrato queste verità. E ho anche incontrato Giovanni Battista nel mondo spirituale. Lui stesso ha dato testimonianza alla verità di questa dichiarazione. Dopo queste straordinarie esperienze spirituali, quando sono ritornato alla realtà di questo mondo, la stessa Bibbia che avevo letto tante volte ha assunto un significato completamente nuovo.

Dal discorso di Sun Myung Moon: Il futuro del Cristianesimo - 28 ottobre 1973

Ancora oggi in Corea, i pescatori sono persone povere e semplici che non godono di tanto rispetto.

Potete immaginare come possa essersi sentito Gesù, quando dovette andare a cercare dei pescatori ignoranti 2000 anni fa.

Rifiutato dalle persone preparate, Gesù venne come un operaio e come un amico dei pescatori.

Condivise con loro la sua vita, il suo cuore e i suoi desideri. Lottò con la determinazione che li avrebbe aiutati ad appagare i desideri del loro cuore, anche a costo della sua vita. Il motivo per cui dei pescatori come Pietro poterono seguire Gesù, fu perché lui testimoniò e lottò con questo tipo di cuore e di determinazione. Cosa fece Gesù dopo aver chiamato quei discepoli ignoranti? Allo stesso modo in cui Dio aveva servito e lavorato faticosamente per 4000 anni per educare il popolo d’Israele, così Gesù li scelse e li servì.

Gesù aveva grandi speranze per i dodici discepoli che aveva scelto. Dio aveva mandato Gesù per influenzare il Giudaismo e guidare i sacerdoti e la classe dirigente. La sua ideologia era grande, le sue speranze erano grandi, il suo livello di cuore era profondo. Cosa fece Gesù mentre guardava queste persone? Nei tre anni del suo ministero, Gesù attraversò lo stesso corso di Dio, che aveva percorso la via del sacrificio e del servizio allo scopo di educare le persone.

Perciò, Gesù cercò i suoi discepoli dimenticando di bere e di mangiare. Quando aveva qualche vestito lo dava ai suoi discepoli, senza preoccuparsi dei suoi stracci. Se c’era qualche posto comodo per dormire, lasciava che i suoi discepoli vi dormissero e lui si sedeva in un posto scomodo.

Dal discorso di Sun Myung Moon: L’incarnazione di Gesù, un pioniere - 1 Febbraio 1959

La buona novella ai poveri

Luca 4:17-19:

"Gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto":

«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore».

È nel vero amore che l’umanità può incontrare Dio e gioire della vita eterna. Per questa ragione, il vero amore è in grado di superare tutti i problemi del mondo. Con il vero amore, con cui sacrifichiamo noi stessi per vivere altruisticamente, possiamo trovare le soluzioni a problemi come il conflitto razziale, la violenza, le lotte tra ricchi e poveri e i vari problemi ambientali. Le famiglie dove i singoli membri sono uniti con al centro il vero amore possono combattere con successo la corruzione dei valori morali che ha contribuito alla rovina di così tanti dei nostri giovani.

Quando l’individuo, la famiglia, la società, la nazione e il mondo si uniscono attraverso il vero amore, allora l’umanità può aspettarsi un futuro molto luminoso.

Dal discorso di Sun Myung Moon: Quinto consiglio al vertice per la pace nel mondo 22 agosto 1992.

Cosa pensate che facessi quando avevo 17 anni? Perfino prima di ricevere la missione della mia vita, ho sempre sentito nel cuore il desiderio di essere un amico delle persone sofferenti nel mio villaggio.

Quando ero ragazzo, c’era un giovane ricco e arrogante a cui davo sempre del filo da torcere, ma quelli che erano infelici e sofferenti erano sempre miei amici. Se sentivo che qualche famiglia non aveva soldi per comperare il cibo, la consideravo un’emergenza e facevo tutto il possibile per ottenere un po’ di denaro per quelle persone. Finché non avevo fatto questo, non riuscivo a dormire. Volevo essere più di un amico. Volevo diventare qualcuno che potesse servire ed aiutare gli altri.

Normalmente le persone, tra i venti e i trent’anni, l’età considerata il fiore della giovinezza, vogliono vestirsi bene ed avere esperienze piacevoli nella vita. Ma io ho vissuto nel modo esattamente opposto.

Non ho mai indossato un vestito nuovo. Ho sempre comperato vestiti usati nei negozi più economici.

I miei capelli non avevano mai un aspetto curato e attraente.

Durante gli anni migliori della mia gioventù ho vissuto ogni giorno sperimentando le situazioni più angosciose e disperate della vita umana, lavorando nei campi di concentramento, nelle miniere, in fattorie povere, sulla banchine del porto, e persino mendicando. Ho osservato ogni aspetto della vita umana, persino il mondo delle prostitute. Ho studiato tutte le miserie della vita umana. Ho sempre detto a me stesso: “E se quest’uomo fosse mio fratello maggiore o mio padre e stesse soffrendo per me, cosa potrei fare per lui?”

Dal discorso di Sun Myung Moon: La stagione del raccolto della provvidenza di Dio - 19 settembre 1982