La Psicomotricità
Giovanni Ballerini / Aggiornamento 31 marzo 2024
A corollario degli argomenti trattati, riferendomi alla pratica psicomotoria, riporto qui le immagini di tre giochi di movimento commentate, con alcuni richiami a quella che è stata l'indagine per la mia tesi di laurea in Pedagogia. I giochi presentati avevano lo scopo di stimolare nei bambini curiosità legate al tema della morte in modo tale da poterne poi parlare a piccoli gruppi. La stessa esperienza è stata proposta a bambini della scuola materna (3-5 anni) e del primo ciclo della scuola elementare (6-7 anni). Esisteva il presupposto condiviso con le insegnanti che fosse meglio affrontare il tema in modo "soft", sganciato da episodi di perdite recenti, per evitare una situazione di angoscia difficile da gestire anche dagli adulti.
Sono stato insegnante di psicomotricità nella Scuola Materna ed Elementare dall'anno scolastico 1981-82 al 1990-91 quando ho dovuto interrompere per incompatibilità degli orari con l'incarico statale. In quegli anni gli Enti locali proponevano, finanziandoli, interventi sperimentali nella Scuola pubblica di psicomotricità, con docenti diplomati ISEF. Nota negativa che avverto soltanto ora: tutti quegli anni di attività libero professionistica retribuiti a notula, tra l'altro con importi orari ridotti, sono stati una fregatura ai fini pensionistici. Per fortuna dei docenti di ora questo non accade più.
A Firenze ho avuto modo di lavorare dove ero stato "alunno" e alla Scuola Matteotti ho avuto la soddisfazione di insegnare in alcune classi di Scuola elementare per l'intero ciclo scolastico ( dalla prima alla quinta). Ho lavorato anche presso le altre Scuole del Quartiere 5: Battisti, Birago (in via Carlo Bini, chiusa da tempo), Don Minzoni e Marconi.
L'attività era molto apprezzata dalle famiglie e dal personale scolastico e si parlava di nuove opportunità per i diplomati ISEF perché a breve sarebbero stati creati posti di lavoro fissi, nelle scuole statali. Così non è stato e soltanto ora, a distanza di 40 anni, si sta procedendo all'immissione in ruolo di docenti di Scienze motorie e sportive nel secondo ciclo della Scuola Primaria (dall'anno scolastico 2023-24 sono state coperte le IV e V classi).
Gioco del dinosauro: cercare di immobilizzare il cucciolo di dinosauro che non collabora. Non era raro che qualcuno si scordasse che il cucciolo era innocuo, che era disponibile a giocare con i bambini ma non gradiva essere picchiato.
Era importante far comprendere ai bambini il gioco simbolico regolato dall'equilibrio fra fantasia e realtà: restava la suggestione per il contatto fisico per alcuni naturale, per altri invece, non molti, evocava ansie e paura.
Negli anni Settanta si rafforzarono nel campo della pratica motorio - scolastica le scelte metodologiche di alcuni autori francesi, in particolare Pierre Vayer e Jean Le Boulch che, partendo dagli studi dello psicologo svizzero Jean Piaget, si dedicarono a creare le modalità pratiche per favorire lo sviluppo psicomotorio. Da qui il termine di psicomotricità intesa come una attività motoria idonea a favorire la strutturazione dello "Schema corporeo".
Quando nel 1985 la Commissione Fassino rivide i programmi di Educazione motoria per la Scuola Materna ed Elementare noi docenti di Psicomotricità del Comune di Firenze avemmo la fortuna di confrontarci con il Prof. Enrico Fabbri, studioso serio e appassionato che era stato membro della Commissione: lui affermava quanto il prefisso "psico" fosse inutile perché era ovvio che la motricità, collegata al sistema nervoso centrale, risultasse fondamentale per la corretta evoluzione dei processi cognitivi.
Lupo e pecore è un gioco tradizionale dove si corre nell'ambiente a disposizione, con arresti e cambi di direzione. Il gioco prevedeva delle pause per alternare i ruoli. Si notavano comportamenti troppo aggressivi da parte di alcuni lupi e anche il timore ingiustificata di qualche bambina/o pecora.
Il rischio di essere mangiate, reale per le pecore vere, introduceva la possibilità di raccontare esperienze passate dove avevano visto un animale morto e, con il passaggio successivo, poter esternare il disagio dovuta alla perdita di una persona cara.
Gli studi svolti parallelamente da centinaia di autori, alla ricerca del miglioramento della prestazione sportiva, sono comunque arrivati alle stesse conclusioni: le capacità coordinative (importanti nello sport ma anche nella vita di relazione) si sviluppano in modo intensivo e ottimale dalla nascita al periodo precedente lo sviluppo sessuale. Per tale motivo, se dobbiamo investire risorse nella scuola per favorire il corretto sviluppo dei nostri bambini, il periodo da privilegiare è quello dai 3 ai 10 anni. In questi ultimi anni per l'ammissione ai concorsi per docenti della Scuola dell'infanzia e della Scuola primaria, viene richiesta la laurea in Scienze della formazione: questo per innalzare la qualità del servizio offerto, ma anche per affinare gli strumenti necessari a fronteggiare una utenza eterogenea, multiculturale e multilinguistica difficile da gestire.
Orso e cacciatori necessita di una storia. Alcuni cacciatori stanchi e assetati posano i fucili per bere al fiume: arriva l'orso e l'unico modo per non essere mangiati è stare immobili a terra fingendosi morti. L'orso controlla i bambini alla ricerca di carne fresca.
Questo gioco serviva per verificare se i bambini capivano la differenza tra l'immobilità, il rilassamento autoindotto e la rigidità della morte reale. Necessario talvolta nei colloqui il ricorso all'aldilà come rimedio all'irreversibilità della morte, difficile da accettare anche dagli stessi adulti.