Formazione didattica
Giovanni Ballerini / Aggiornamento 7 novembre 2025
Durante la dura lotta per entrare nel mondo del lavoro mi sono dedicato assiduamente alla mia formazione professionale. Oltre alla preparazione accademica, indispensabile per accedere al mondo della Scuola, ho seguito altri corsi di formazione per operatori motori con Coni , FSN e Enti di promozione sportiva .
Nel 1984 Corso per operatore geriatrico di attività motoria AICS - ANIMOG
Nel 1989 Corso Multimediale Coni – IEI di 1° livello
Nel 1990 Corso per Operatori Educatori dell'Attività Motoria e Sportiva del Disabile
Nel 1990 Corso per Agente e rappresentante di commercio della Regione Toscana
Nel 1990 Corso Multimediale Coni – IEI di 2° livello
Nel 1994 Corso per Istruttore nei Centri di Avviamento allo Sport del CONI
Nel 1998 Corso di operatore della neve AICS
Nel 2000 Corso per Assistente tecnico Hockey su prato della FIH, Federazione Hockey su prato.
Corso per diplomati ISEF dove venivano affrontate le problematiche specifiche delle persone anziane, che gli insegnanti che avrebbero tenuto dei corsi motori dovevano conoscere.
Ricordo che il corso prevedeva diverse ore di lezione e anche un colloquio finale a verifica di conoscenze e motivazione.
Questo corso fu organizzato per formare un gruppo di diplomati ISEF che avrebbero tenuto attività motorio - sportive per disabili, organizzate dal Comune di Firenze.
Anche il CONI faceva corsi per innalzare il livello dei tecnici con qualifiche rilasciate dalle Federazioni Sportive Nazionali per garantire una preparazione di base a tutti gli operatori che dovevano insegnare a dei bambini. Si chiamavano Corsi Multimediali IEI ed erano di primo e secondo livello.
In quegli anni nacque una controversia tra Scuole di Sci, diplomati ISEF ed Enti di promozione sportiva perché i Maestri FISI volevano confermata l'esclusiva dell'insegnamento dello Sci sui campi di neve. Ovviamente questa fu loro riconosciuta ma andava definito chi accompagnasse i minori il resto della giornata sulla piste. Fu trovato un accordo che accontentava tutti: due ore di lezione con i Maestri FISI, rimanenti ore della giornata sulle pista con accompagnatori appositamente formati.
L'Hockey su prato non figura tra gli sport che ho praticato ma un collega (Prof. Stefano Brogi) mi propose alla fine degli anni Novanta di sostituirlo in un incarico che ricopriva: il FSP per la FIH, Federazione Italiana Hockey su prato. Era previsto un rimborso per le trasferte fatte per dimostrazioni di Hockey nelle Scuole Medie di primo e secondo grado.
Il Fiduciario Scolastico Provinciale era una figura di riferimento per le Scuole disposte ad avvicinarsi a questo nuovo sport. Non era cosa facile perché l'Hockey è uno sport molto tecnico e anche pericoloso per l'uso del bastone. Questa attività andò avanti per alcuni anni poi si interruppe perché a Firenze non esisteva una Società di Hockey che accogliesse i ragazzi che fossero poi interessati a giocare.
Ho così svolto negli anni incarichi in settori diversi dalla scuola tra i quali: disabilità, attività di palestra più generica per adulti e anziani, piscina e psicomotricità per la fascia di età dai 3 ai 10 anni. Ho fatto anche l'animatore sportivo nei Centri estivi del Comune e anche un anno al Carcere minorile di via della Scala alla fine degli anni Ottanta. Questa è stata la mia esperienza lavorativa peggiore, dove ho interagito con ragazzi già irrecuperabili, l'unica volta che sono stato felice di terminare un incarico.