DESCRIZIONE
La chiesa di San Giovanni evangelista, a Ogna, frazione di Villa d'Ogna, fu elevata a parrocchiale nel 1520. Inizialmente era stata dedicata ai Santi Giorgio e Giovanni Battista, per venire successivamente intitolata ai due Santi Giovanni Battista e Giovanni evangelista.
Si trova sull'antica piazza di Ogna. L'edificio è rivolto con la facciata a nord e presenta la parte centrale delimitata da lesene, leggermente avanzata rispetto alle due parti laterali, anche queste delimitate da lesene poggianti su zoccolatura in pietra, e culminanti con capitelli dorici che sorreggono una trabeazione dove è riportata la scritta «D.O.M. ET DIVO IOANNI ES DEATUM». All’interno, l'aula a navata unica è preceduta dalla bussola in noce ed è composta da quattro campate divisa da lesene. Presenta sull'arco trionfale che precede il presbiterio la scritta: «Ecce tubernaculum dei cum hominibus». Vale a dire: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini». Il presbiterio si presenta a pianta rettangolare di piccole dimensioni accessibile da due gradoni marmorei. L'altare maggiore, opera dei Fantoni di Rovetta, ha due angeli marmorei scolpiti e una medaglia centrale raffigurante l’Assunzione di Maria; il tabernacolo è in legno dorato.
Anche i due altari laterali, dedicati a San Lorenzo e alla Madonna del Rosario, sono stati realizzati sempre dalla bottega dei Fantoni, e conservano le statue lignee raffiguranti i Santi Domenico di Guzman e Caterina da Siena, Beato Alberto da Villa d'Ogna e Lucina, realizzati tra il 1748 e il 1753.
Il battistero è posto sul lato sinistro della navata, dentro una nicchia. Composta in marmo grigio di Ardesio la fonte, mentre la copertura lignea è in noce, come comandato dal cardinale Carlo Borromeo nella sua visita pastorale del 1575, quando propose anche di sopprimere la parrocchia. Gli atti documentano che era priva di reddito. Dagli atti della visita: «...Il Rev.mo Ordinario consideri se sia il caso di sopprimere questa parrocchia a causa della mancanza di mezzi, della povertà degli abitanti e dell'esiguo numero di anime e di unirla alla parrocchia vicina...».
Sempre sul lato sinistro è presente l'organo realizzato dalla ditta Perolini di Villa d'Ogna nel 1790 e restaurato sempre dalla medesima ditta nel 1881.
L'edificio si presentava gravemente ammalorato, nel 1641 fu quindi richiesta la sua riedificazione. Fu il parroco don Antonio De Fulgentiis a provvedere alla sua ricostruzione lasciando inalterata solo la zona presbiteriale. Il nuovo edificio venne consacrato il 30 giugno 1649 dal vescovo Gregorio Barbarigo ed entro il 1695 era stata ricostruita anche la nuova sagrestia. Molti lavori di ammodernamento avvennero pure nella metà dell’Ottocento, periodo al quale appartiene la torre campanaria
Dal libro della Genesi - 20Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 21Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. 22Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 23E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Riflessione - La vita sta tra due parole di Dio: un comando e una benedizione. La prima vocazione è vivere. La benedizione ci dice che è bello esserci.
La maledizione è il rifiuto della nostra esistenza. La vita può essere limitata, vessata, povera, umile, debole e fragile, ma è quella, l’unica che hai! Quando mi lancio verso vite che non sono la mia entro in una prospettiva idolatrica e maltratto la mia vita che mi diventa ancor più odiata e rifiutata.
Maledico quello che sono e il bene che Dio ha posto in me.
A cosa ci sta chiamando Dio? Alla vita che ci è stata consegnata come benedetta. La vita che è la tua. Secondo la tua specie. La vita non si ingabbia negli schemi, ma va coltivata a partire da quello che sei, dal tuo concreto modo di amare. Vivere la vita valorizzando chi sei tu! Noi siamo benedetti da Dio proprio così come siamo e nei nostri limiti è nascosto il nostro modo unico di amare.
Tempo della preghiera
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli.