NETTUNO

Nettuno è l'ottavo pianeta in ordine di distanza dal Sole e come Giove, Urano e Saturno appartiene alla famiglia dei pianeti gioviani o gassosi. Invisibile a occhio nudo, fu scoperto nel 1846 

Distanza media dal Sole: 4.498 miliardi di km (min 4.456-max 4.539)

Diametro equatoriale: 49 244 km

Velocità orbitale media attorno al Sole:5.43 m/sec

Periodo di rotazione: 16h 6min (retrograda)

Periodo di rivoluzione: 164,8 anni

Satelliti: 14

Massa (Terra-1): 17,147

Volume (Terra-1): 57,7

Densità media: 1.64 g/cm3

Temperatura media alla superficie: circa -200°C

Inclinazione dell'asse: 29,6°

Inclinazione dell'orbita rispetto all'ellittica: 1,7°

Pressione alla superficie (Terra = 1): N/A

Atmosfera: metano, azoto, elio, tracce di acqua e di altri elementi.

L'ipotesi dell'esistenza di un nuovo pianeta

Dopo la scoperta di Urano nel 1781, gli astronomi furono in grado di calcolare precisamente l'orbita di tale pianeta sulla base delle leggi del moto planetario e della gravità scoperte da Giovanni Keplero e Isaac Newton. Con la scoperta di Urano era infatti caduto il 'tabu' dell'intoccabilità del numero dei pianeti.. L'idea di origine aristotelica che il numero dei corpi vaganti, i 'pianeti' nel senso etimologico del termine, fosse sette era cosi radicata che nessuno aveva mai controllato i movimenti sul medio periodo di questo debole oggetto.

Si pensò dunque di verificare se, oltre l'orbita di Urano, esistessero altri corpi che orbitavano intorno al Sole. L'ipotesi sembrò probabile quando, nel 1821, Alexis Bouvard, paragonando l'orbita reale di Urano alle proiezioni basate sulle leggi di Newton, si accorse che le due orbite non combaciavano. Prese credito, tra gli astronomi, l'ipotesi che le anomalie osservate dipendessero dalle perturbazioni esercitate su Urano da un corpo incognito situato oltre la sua orbita. Partendo da considerazioni matematiche, già nel 1821 Friedrich Bessel avanzò, in una lettera a H. Olbers, la possibilità che esistesse un ulteriore planeta. Un suo giovane allievo, Fleming, cominciò ad affrontare con energia e competenza questo problema e lo avrebbe sicuramente risolto se una morte prematura non lo avesse colto nel 1840. 

La ricerca

Nel 1843, John Couch Adams e Urbain Leverrier, due astronomi, iniziarono a lavorare sulla scoperta di un pianeta ipotetico. Adams partiva dalla distanza di 38,4 unità astronomiche, ma il suo lavoro venne ignorato da George Airy dell'osservatorio di Greenwich. Leverrier, lavorando sotto la guida di François Arago, presentò le sue previsioni all'Accademia delle Scienze di Parigi e inviò i suoi dati a Airy. James Challis dell'osservatorio di Cambridge decise di ignorare i dati di Leverrier e non riuscì a trovare il pianeta. Finalmente, Leverrier si rivolse a Johann Galle all'osservatorio di Berlino e quest'ultimo riuscì a identificare l'ottavo pianeta, Nettuno, quella stessa notte. La scoperta fu accreditata a Leverrier, ma dopo un aspro scambio di accuse con l'Inghilterra, anche Adams ricevette il giusto riconoscimento.

Sonde verso Nettuno

Nettuno è stato raggiunto da una sola sonda, il Voyager 2, nell'agosto del 1989. La navicella passò a soli 4500 km dal Polo Nord e, grazie a una serie di dati presi con il radar di bordo, fu possibile calcolare esattamente il periodo di rotazione del pianeta, che è risultato di 16h 3m, 3 ore, meno di quanto stimato dagli astronomi.

I tecnici che gestirono la missione dovettero lottare contro la scarsa illuminazione, poiché Nettuno dista dal Sole trenta volte più della Terra. Le difficoltà furono brillantemente risolte e la sonda inviò splendide immagini di questo pianeta azzurro. La sonda Voyager individuò sei nuovi satelliti, che si aggiunsero ai due osservati in precedenza da Terra. Tutti i satelliti hanno un moto concorde al senso di rotazione, tranne Tritone, che mostra a Nettuno sempre la stessa faccia. 

Struttura

La struttura interna di Nettuno è simile a quella degli altri pianeti gioviani (Giove, Saturno, Urano) ed è composta da tre strati principali: la crosta esterna, un mantello di idrogeno metallico e un nucleo di roccia e ghiaccio.

Gli anelli

Nettuno possiede un sistema di quattro anelli, due principali e due più deboli, e un disco di materiale diffuso che si estende fino alla parte più esterna dell'atmosfera; i quattro anelli contengono molta più materia di quelli di Giove. Le occultazioni stellari avevano suggerito agli osservatori a Terra l'esistenza di archi non chiusi in orbita attorno a Nettuno, ma la sonda Voyager 2 ha mostrato che in realtà si tratta di strati più densi all'interno di uno degli anelli principali. 

I satelliti

Prima dell'incontro di Voyager 2 con Nettuno si conoscevano solo due satelliti del pianeta, Tritone e Nereide, con orbite inclinate di 20° e di 30-1 rispetto al piano equatoriale del pianeta. La sonda ha scoperto altre sei lune con diametri variabili da 50 a 200 km, che giacciono invece su un piano quasi coincidente con quello equatoriale di Nettuno e con moto di rivoluzione diretto. Tritone è invece l'unico grande satellite del Sistema Solare con moto retrogrado, che viaggia cioè attorno al pianeta in direzione opposta al senso di rotazione. Ipotesi recenti fanno ritenere che Tritone in origine possa essere stato, insieme a Plutone e al suo satellite Caronte, un membro della fascia di Edgeworth-Kuiper 

Cartellone su Nettuno realizzato da: Aurora Lo re, Emilia Martinetto, Beatrice Serena, Vittoria Malabaila